All’età di 77 anni, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare Bruno Landi, casellese d’adozione e storico abitante del Villaggio Passiatore, in via Piarandello.
Bruno Landi è stato uno dei più grandi violinisti italiani degli ultimi decenni.
Diplomatosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Torino, intraprese ben presto la carriera e di solista, e di componente delle più prestigiose orchestre d’Italia, suonando nei principali teatri del mondo, riscuotendo sempre unanimi consensi e apprezzamenti.
Dal 1979 al 2004 è stato anche preside della classe di violino del conservatorio torinese, ma è come violinista eccelso che qui ci preme porre l’accento.
Nel 1966 vinse il concorso indetto dal Teatro Regio di Torino, che gli valse un posto stabile nell’orchestra, e l’anno successivo partecipò e ottenne la vittoria nel concorso dell’orchestra sinfonica della RAI Milano.
Numerose le sue esibizioni e partecipazioni al Teatro La Scala di Milano, facendo parte dell'”Orchestra da Camera Italiana” diretta da Salvatore Accardo, suo grande amico. È stato primo violino del Teatro dell’Opera di Sassari e dell’Orchestra Internazionale d’Italia.
Nel corso di una carriera luminosa si è esibito, tra l’altro, nei teatri di Berlino, Bonn, Budapest, Praga, Varsavia, Vienna, Parigi e Zagabria e Vienna, avendo la soddisfazione di suonare nel teatro più prestigioso del mondo, il Musikverein viennese.
Nel 1992 partecipò al Festival di Sanremo come primo violino.
Con il quartetto “Euphon” nel 1993 si recò in Australia per una serie di concerti, dove suonò anche nella Melbourne Parliament Hall e nel magnifica ” Opera House” di Sydney .
Nel 2010 si trasferì in Messico, dove presso l’istituto di arte e cultura “CABAÑAS” di Guadalajara, divenne insegnante di violino per il corso di laurea.
Negli ultimi anni tornava sempre più spesso a Caselle per far visita alla figlia Rossana ( alla quale ha trasmesso l’amore per la musica fino a diventare ella stessa una contrabbassista e cantante professionista) e all’adorata nipote Margot.
L’ultimo periodo della sua vita è stato purtroppo condizionato dalla malattia che l’ha condotto alla morte e che ci ha privato del suo notevole talento.