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sabato, Luglio 27, 2024

    Luciano Tomio non ce l’ha fatta

    È spirato nella mattinata di sabato 4 novembre, in ospedale a Torino, il casellese rimpatriato con un aereo militare la settimana scorsa da Israele, dove era stato colpito da emorragia cerebrale durante un viaggio organizzato in Terra Santa.

    I familiari di Luciano Tomio non si facevano molte illusioni. Erano molto gravi le condizioni del loro caro, ma perlomeno lo avevano vicino e non a migliaia di chilometri di distanza. Non è giunta quindi a sorpresa la notizia del decesso, sopraggiunto nella mattinata di sabato 4 novembre nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

    Luciano Tomio, di 87 anni, a Caselle e Torino era noto negli ambienti sportivi per essere il presidente della società ciclistica UCAT, la più antica del capoluogo piemontese.

    Tomio, appassionato anche di viaggi, era stato colto da emorragia cerebrale lo scorso 9 ottobre in Israele, mentre partecipava, con un gruppo di 27 torinesi guidati dal parroco di Leinì e Mappano don Robella, a un pellegrinaggio in Terra Santa. Ricoverato all’Ospedale Shaare Zedek di Gerusalemme, lì era stato operato. Negli stessi giorni in Israele si era verificato il terribile attacco terroristico di Hamas, e il paese era entrato in stato di guerra. Per le sue gravi condizioni, l’uomo non aveva potuto usufruire del piano di rimpatri straordinari organizzato dalla Farnesina per il resto del suo gruppo.

    Il rientro in patria era potuto avvenire il 29 ottobre grazie a un volo straordinario, da Tel Aviv a Torino Caselle, eseguito su specifica richiesta del Ministero degli Affari Esteri tramite l’Azienda Sanitaria Zero della Regione Piemonte. Il volo umanitario è stato effettuato da un velivolo Falcon 50 del 31esimo stormo di Ciampino, utilizzato per i voli di Stato. Dopo l’atterraggio a Caselle dell’aereo, Luciano Tomio era stato trasferito al San Giovanni Bosco di Torino, ove è avvenuto il decesso.

    Un’eco della vicenda c’è stata nel recente Consiglio Comunale di Caselle del 30 ottobre, quando, in apertura di seduta il sindaco Marsaglia, nel ringraziare il consigliere comunale di Torino Giovanni Crosetto e lo zio Guido, ministro della Difesa, per quanto fatto per rendere possibile il volo umanitario aveva così commentato: “È stato faticoso mettere assieme tutti i tasselli, ma questa volta lo Stato ha dimostrato di essere vicino al cittadino che ne ha bisogno”.

    Il giornale Cose Nostre e la Pro Loco di Caselle esprimono cordoglio alla moglie Marisa e alla figlia Paola.

    Veglia di preghiera lunedì 6 novembre alle ore 18,30 in Santa Maria; funerali martedì 7 novembre alle ore 14,30 in Santa Maria, a cui seguirà corteo in auto per il Cimitero di Caselle.

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    Paolo Ribaldone
    Paolo Ribaldone
    Dopo una vita dedicata ad Ampere e Kilovolt, ora dà una mano a Cose Nostre

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