Le date di uscita di questo numero di Cose Nostre si sovrappongono a quelle dell’ultimo Consiglio Comunale dell’anno. Le anticipazioni che sono state fornite sulle interrogazioni e interpellanze che sarebbero state presentate da parte delle minoranze consentono di capire che è ripartito con forza il dibattito sul futuro di Caselle, e in particolare sul suo centro storico. Un dibattito, avviato in primavera dopo la decisione dell’Amministrazione in carica di procedere allo spostamento delle classi della Collodi nell’edificio della Rodari. Scelta rivendicata con forza dal sindaco Marsaglia, dopo l’incidente aereo di settembre, con una rinnovata attenzione sulle politiche di riduzione del rischio. Scelta, quella di togliere le scuole dal centro storico sotto rotta aerea, che vedrà fra un paio d’anni anche l’edificio di piazza Resistenza svuotato, con tutti gli studenti delle scuole medie spostati in strada Salga (P.S. è notizia del 4 dicembre la conferma dell’aggiudicazione dei lavori di ampliamento alla ditta SICET di Ivrea, per poco meno di 5 milioni di euro).
Si allunga quindi la lista degli edifici comunali liberi o liberandi nel concentrico: alle ex scuole di via Guibert e piazza Resistenza si aggiungeranno gli edifici ex municipio di piazza Europa e via Cravero (quest’ultimo destinato alla vendita, ma bisognerà trovare l’acquirente), senza dimenticare l’ex stazione. Poco fuori dal concentrico, anche per la villetta a inizio di viale Bona sequestrata alla malavita c’è da trovare il riutilizzo.
Tornando alle interrogazioni presentate dalle minoranze, non stupisce che in quelle presentate da “Caselle per Tutti” si chieda a Sindaco e Assessori, facendo riferimento ai locali ex Collodi e a quelli messi contrattualmente a disposizione dall’Azienda Municipale di Venaria vicino alla Farmacia n°4 “se non temano che si stia correndo il rischio di avere un esubero di spazi a disposizione”. Per gli spazi della ex Collodi, si chiede inoltre quali servizi/attività siano oggi presenti ed operativi, e “quale futura destinazione è effettivamente prevista, al di là degli annunci”.
Due le interpellanze presentate dalla lista “Progetto Caselle 2027”. La prima sul recupero e conservazione degli edifici di valore storico locale (facendo specifico riferimento alla recente demolizione dell’ex convitto di strada Caldano). La seconda punta il dito sulla Variante Generale del PRGC attualmente in lavorazione: tale Variante “a nostro giudizio prosegue nell’opera di desertificazione del Centro Storico perché anziché pensare al recupero delle aree maggiormente degradate, prevede la loro trasformazione d’uso in aree a servizi pubblici e il trasferimento delle capacità edificatorie relative nelle aree RN e RC. Si ripropone quindi lo strumento del trasferimento delle superfici utili esistenti che, a nostro giudizio, non ha dato buoni risultati per la collettività”.
A proposito del rischio di progressivo degrado e desertificazione del centro storico casellese, emblematico quanto capitato nelle settimane scorse in via D’Andrà, nel tratto costeggiante l’ex cascina Chiabotto, abbandonata e pericolante da anni: dopo una segnalazione di Vigili del Fuoco e Polizia Municipale di caduta coppi, a cui ha fatto seguito il 30 ottobre un’Ordinanza del Sindaco alla proprietà per la messa in sicurezza, la via cautelativamente è stata chiusa, fino al 21 novembre, quando la proprietà ha fatto stendere delle reti per imbracare la copertura e transennare la facciata per tutta la sua lunghezza. Transennamento che va a proseguire quello già in essere lungo piazza Garambois , dove insisteva il porticato pericolante di proprietà del Comune. Una situazione desolante, e che temiamo destinata a protrarsi nel tempo, visto che sulla facciata dell’edificio di via D’Andrà c’è un vincolo di salvaguardia che ne impedisce la demolizione. Situazione di degrado fra l’altro proprio di fianco alla sede della Stella Polare, dove arrivano anche da altre regioni italiane gli escursionisti per intraprendere il Cammino delle Valli.
Non proprio un bel biglietto da visita per la città di Caselle.
Povero Caselle è ridotta in uno stato pietoso non si possono lasciare edifici pericolanti nel centro abitato. Negli anni 80 sono stati fatti tutti gli strumenti urbanistici per la ristrutturazione delle abitazioni fatiscente tutto è stato distrutto . Si continua a coprire aree con cemento in barba a tanti proclami. Spero che prevalga la ragione e salvaguardare gli edifici storici cordiali saluti Cosimo Spezzano.