Le donne: contadine, beate, gentildonne, religiose, madri, regine, scrittrici, pittrici; personaggi tutti che hanno vissuto nelle Valli di Lanzo lasciando un segno vuoi di lavoro, vuoi di mondanità.
Nel 1935 incontriamo Margherita di Savoia, vera antica “imprenditrice” per quanto concerne le miniere, mentre nel 1902 – correva il 13 di luglio -, la Regina Madre Margherita sale, incantata dalla bellezza del paesaggio, a Pian della Mussa.
Come erano vestite le contadine delle Valli lo indicano chiaramente le incisioni di Giulio Gallina e la descrizione dei fratelli Milone che citano “Una corta gonnella di ruvido tessuto, un fazzoletto a fiorami al collo … ”
Il costume usato nei giorni di festa – ma indossato da adolescenti – ritroviamo nelle bellissime fotografie scattate da Enzo Isaia e pubblicate nel volume edito dalla benemerita Società Storica delle Valli di Lanzo nel 2008.
Agli inizi del XX° secolo molte sono le presenze “cittadine” di signore che trascorrono lunghi periodi di villeggiatura nelle ville lussuose oppure nei grandi alberghi; le serate e i balli vengono commentati dai giornalisti del “Venerdì della contessa” che tutto annotano, dal colore delle toilettes ai brillanti “che luccicavano come stelle” esibiti dalla signora Teresa Midana.
Come si raggiungevano le Valli? E’ la pubblicazione dedicata alla famiglia Guglielminetti a renderci partecipi della strada percorsa in treno, della sosta a Lanzo con ricca colazione, della seconda parte del viaggio compiuto in breach verde al fine di raggiungere Breno, Bonzo, Gisola, Forno Alpi Graie, Usseglio, a seconda degli anni. Accanto alla figura della “venerabile” Giulia di Barolo, la nostra attenzione si sofferma sulla presenza delle Suore del Cottolengo o di Sant’Anna ( Viù ) e sull’immagine della Vergine – pur sempre una Donna – che appare nel 1630 miracolosamente a Pietro Garino fra i boschi di una delle Valli.
Un recente censimento ( Cargnino-Massara ) ha individuato il nome di circa cento opere di pittrici che hanno guardato con attenzione e muta ammirazione ai paesaggi delle nostre valli; vanno ricordate: Carla Parsani Motti, quindi la Ferrettini Rossotti, Maria Zanone, Gabriella Malfatti, Cristina Bricco, Elsa De Agostini, Rita Scotellaro, Anna Rota Milani.
Infine a Ceres soggiorna Ada Gobetti: ricordando il marito Piero scomparso a Parigi nel 1926 annota: “Immutati splenderanno i tuoi occhi”.