A Bene Vagienna (CN), nella cui area archeologica i resti del foro romano, del teatro e dell’anfiteatro testimoniano le antiche origini della città, sono allestite quattro significative mostre, grazie all’iniziativa dell’Associazione Culturale Amici di Bene (presieduta da Michelangelo Fessia), con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale.
Nella sede del Museo Civico Archeologico, il secentesco Palazzo Lucerna di Rorà, l’Associazione Piemontese Arte (APA) presenta “Segno Forma Colore 2018”, esposizione a cura di Gian Giorgio Massara ed Angelo Mistrangelo -che firmano i testi in catalogo-, rassegna organizzata dal Presidente dell’Associazione Riccardo Cordero e da Maria E. Todaro. Numerosi sono gli artisti in mostra: Paolo Belgioioso delinea eloquenti figure (pittoriche e scultoree) attraverso nette geometrie; Enzo Bersezio punta tanto sul nitore del supporto ligneo quanto sulla limpidezza delle linee. Nelle vibranti tele monocromatiche di Luciano Cappellari, l’inclusione di meditati e rigorosi elementi spicca fra energiche pennellate; Laura Castagno predilige un approccio minimalista, giocato attraverso le semplici forme, l’elaborazione dei supporti e le parole.
Franca Chiono presenta soggetti in cui è protagonista la luminosità, sia riflessa dal titanio satinato delle sculture, sia frammentata nella trasparenza della bruma; Christian Costa concentra invece la propria ricerca sulla rappresentazione di un pianeta Terra offeso e distorto, tuttavia vivacemente colorato. Marienzo Ferrero propone altresì forme spaziali in cui si alternano pieni e vuoti, contrasti cromatici, fosforescenze e riflessi.
Sulle tele di Marco Gallafrio indefinite superfici, percorse da ipotetiche ombre, si arricchiscono di segni e “textures” incisi nel colore, quindi Giancarlo Laurenti asseconda le forme naturali cogliendo i richiami insiti nei resti lignei. Paola Malato sposa il calore della terracotta e l’opacità del piombo attraverso piani che s’inframmezzano, ma Riccarda Montenero impiega differenti tecniche fotografiche per contornare il nudo femminile di elementi tratti dalla natura. Giulio Mosca unisce tecniche eterogenee, modulando il registro espressivo tra eteree figurazioni ed incisivi inserti cromatici ed oggetti; Dora Paiano interpreta poi i multiformi aspetti del ghiaccio, dell’acqua e della neve, mentre Antonella Piro si muove nel campo di una potente ed evocativa informalità, pur riconducendosi a tensioni pseudo-figurative.
Lo sguardo di Luciana Pistone è caratterizzato dal realismo e dalla ricerca, ove Valeria Scuteri modella fili di svariati materiali per generare evocazioni tridimensionali. Julia Shumilova proietta dunque l’osservatore in policromatici turbinii subacquei, Giorgio Stella fotografa l’armonia intrinseca all’architettura e Magda Tardon inserisce strutture calligrafiche in diafani paesaggi urbani. Teresita Terreno raffigura, per mezzo di monocrome successioni tonali e di contrasti, fiori, rami e foglie, mentre Luisa Valentini dona a materiali inerti l’apparenza di vitali creature. Le sculture di Francesco Zavattaro Ardizzi infine superano il verismo e sottendono rivelazioni emozionali.
Nella cella della torre campanaria della Parrocchiale, la rassegna di opere, realizzate con fogli metallici, di Margherita Mauro s’intitola “Espressioni d’arte…”. Nella chiesa di San Bernardino dei Disciplinanti Bianchi si può scoprire invece “Il mondo di Maria Antonietta Prelle” ed a Casa Ravera si trovano in esposizione dipinti ed acquerelli di Teonesto Deabate: due mostre legate alla “Promotrice” di Torino ed ai nomi del Presidente Giovanni Prelle Forneris e della Segretaria di Direzione Orietta Lorenzini.