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martedì, Marzo 19, 2024

    L’ultima, ma non certo “l’ultima”…

    Croce Verde

    CROCE VERDEL’abitudine a questi appuntamenti con i militi della Sezione di Borgaro-Caselle ci ha portati in Sede alle 13.30 di un sabato pomeriggio: era l’ora del cambio guardia fra la “squadra del sabato mattina“ e quella del pomeriggio. Mentre i militi fra loro si scambiavano i saluti e gli auguri di buona guardia, noi siamo stati attirati dal notiziario Croce Verde, un trimestrale della sede di Torino che in ultima pagina, riporta alcune bellissime frasi tratte da Facebook. Eccole: “Riflessioni di un soccorritore“, inizia così: “Vorrei che tu……vorrei che tu …beh forse non capisci …eppure noi siamo sempre pronti per una nuova chiamata. 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.”

    E poi prosegue con una serie dì flash che narrano la vita vissuta in diretta dai militi, ma proprio in quella attesa arriva, sorridente, Renato. Lui è un veterano. Sono trentasei gli anni di servizio di questo volontario, trentasei anni spesi al servizio di chi, in un momento inaspettato e del tutto inatteso, necessita di un servizio tanto importante quanto delicato: il trasporto in ospedale per qualche grave patologia. Renato, si è così diviso fra il lavoro artigianale di falegname, la famiglia, e…..la Croce Verde! E sempre nella squadra del sabato pomeriggio. Ciò significa che tutti i sabati pomeriggio di un intero anno e per trentasei anni lui c’è stato. Quanto mai ben coniata la voce “Volontari da 110 e lode”:  al servizio delle comunità di Borgaro e Caselle. E quanto vero e quanto attuale il motto “Incontriamoci mai… ci siamo sempre…”

    In squadra insieme a Renato (che ha già rivestito la figura di Responsabile di Sezione negli anni ‘90), troviamo Paolo, il responsabile della squadra del sabato pomeriggio, proprio quella di cui stiamo tessendo le lodi – diciamolo pure ad alta voce – perché lo meritano.

    Paolo, 56 anni dipendente di una cartiera, 8 anni di Croce Verde, ha il giusto piglio del responsabile: autorevole e non autoritario, così ci presenta la sua forza di volontari: – “Renato, 55 anni il nostro veterano; Antonio, 70 anni che  dice essere “dipendente INPS”, da 5 anni in Croce Verde;  Daniela, 58 anni consulente audio-protesista, milite da 10 anni; Francesca, figlia d’arte (del papà abbiamo già parlato un po’ di tempo fa), è un tecnico di officina per le rettifiche meccaniche di precisione.
    Di lei si può veramente dire essere nata con la camicia “verde”: tiene a spiegarci che era del gruppo dei “tigrotti”, i bambini, figli dei militi, che, in divisa (confezionata dalla indimenticabile Rosi Gosti) accompagnavano mamma e papà in tutte le cerimonie dell’Ente.
    Infine Donatella, 43 anni, assente e momentaneamente in permesso.
    Il “permesso” è previsto dall’Ente e deriva dal regolamento dei servizi, è quindi una concessione, a fronte di motivate ragioni del milite, di assentarsi dal servizio per un periodo più o meno lungo di tempo.

    Nel frammezzo di questo vario dialogare, arriva Rosanna, della terza squadra, che ci dice essere passata in sede, perché di lì a poco sarebbe stata impegnata a rappresentare la Croce Verde nella cena che gli amici del Lions Club Satellite Caselle Torinese Airport stavano organizzando presso la sede degli alpini proprio a beneficio della Sezione Borgaro-Caselle.

    Grazie amici del Lions e grazie Alpini: è stata una cena magistrale.

    Renato riprende la parola da “vecchio” e tiene a precisare quanto siano difficili i rapporti in essere al momento attuale: mancanza di risorse, mancanza di volontà attuativa, di spirito e, secondo lui, la situazione è assai difficile a livello di ricambi generazionali. Troppo pochi i giovani che si avvicinano a questo volontariato, per poter  garantire un giusto ricambio.

    Proprio per questa ragione noi cerchiamo sempre di parlare di Croce Verde, di ciò che fa e di ciò che potrebbe fare, e siamo certi, che coloro che si affacciano per entrare a farne parte, poi si innamorano, tanto da restarci anni e anni. Proviamoci, ragazzi.

    La passione e l’impegno sono anche ricambiati da alcuni prestigiosi servizi che Renato e Paolo ci spiegano essere delle punte di diamante e dei bei momenti di vita, quali ad esempio le cosiddette “assistenze “che vengono richieste.

    Fra queste ci spiega l’impegno per l’assistenza al torneo di calcio “Maggioni-Righi” e la gara ciclistica “Pasqualetto” e sono solo due assistenze che ricadono sulla città di Borgaro, ma poi ci sono le assistenze ai concerti di cantanti di grido, alle partite allo Juventus stadio ecc. ecc.

    Ci congediamo dai nostri amici  proprio quando dal cortile sta arrivando a piedi un ragazzo di giovane età, sicuramente con maggiori difficoltà rispetto a noi. Renato ci dice che tutti i sabati arriva in sede, gli viene offerto un caffè, chiacchiera un pochino con tutti e poi ritorna sui suoi passi.

    Amici, anche questo è un “servizio”: bravi!

    E ci viene subito in mente una celebre frase di Madre Teresa di Calcutta: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.”

    Nel congedarci, pensiamo anche – con un po’ di tristezza – che questo è l’ultimo appuntamento che avevamo: abbiamo terminato dopo ben 11 puntate il racconto delle Squadre della Croce Verde Torino Sezione di Borgaro-Casellee, ma se non vi abbiamo stufato, continuate a leggerci, perché non è finita qui.

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    Mauro Giordano
    Mauro Giordano
    Sono nato a Torino il 23 settembre 1947, dove ho studiato e lavorato in tre aziende del settore servizi fino a tutto il 2005, quando, raggiunta l’età pensionabile ho potuto lasciare tutti i miei incarichi. Risiedo a Caselle dal 1970, anno in cui mi sposai trasferendomi da Torino nella nostra città. Fin dal 1970 ebbi l’onore di conoscere ed apprezzare il fondatore del mensile Cose Nostre, il dottor Silvio Passera, il quale fin dal primo numero mi propose di scrivere notizie relative alla Croce Verde, ente di cui facevo parte come milite a Torino e poi come milite della Sezione di Borgaro, poi divenuta Sezione di Borgaro-Caselle essendo stato il fondatore del sodalizio nel 1975. Una più corposa collaborazione con il giornale è avvenuta negli ultimi tempi e sotto la direzione di Elis Calegari, anche per effetto del maggiore tempo disponibile. Attualmente collaboro - con piacere e simpatia -anche alla stesura di notizie generali, ma sempre con matrice sociale. I miei hobby sono sempre stati permeati da una grande curiosità di tutto ciò che mi circonda: persone, fatti, lavoro, natura, buon umore e solidarietà. Ho avuto modo di conoscere tutta l’Italia, ed è questo il motivo che ora desidero dedicare tempo a “Cose Nostre”.

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