Forse pochi di noi hanno mai pensato al mondo che esiste dietro un veicolo denominato ambulanza. Il termine esatto è “autoambulanza”, che nei tempi moderni ha soppiantato il più vecchio nome di “ambulanza”. Entrambi identificano un veicolo adatto al trasporto di ammalati o feriti: l’ambulanza di un tempo era trainata da cavalli e veniva utilizzata principalmente sui fronti di guerra o dai militi che trainavano un carro denominato “di volata”. La Croce Verde Torino dispone di questo cimelio unico, perfettamente funzionante e sempre presente con il gruppo storico dei militi a tutti gli eventi. Nei nostri modernissimi tempi l’autoambulanza è un piccolo ambulatorio mobile, dove, quando previsto, medici ed infermieri specialisti, sono in grado di operare manovre salvavita e terapie di emergenza che non si potrebbero differire. Le autoambulanze in dotazione alla locale sezione sono parte della flotta torinese di Croce Verde e sono distaccate a Borgaro per il loro utilizzo. In questa Sezione sono affidati in uso quatto mezzi: due autoambulanze, un mezzo per trasporto disabili e una autovettura per il trasporto militi da e per i siti ove necessita la loro presenza, se non già trasportati dall’ambulanza. Le due autoambulanze sono: una per i servizi normali di istituto (quei servizi di trasporto ammalati per visite o esami specialistici); l’altra per la garanzia del servizio 118 Piemonte che deve essere permanente ed ininterrotto. Facciamo ora un viaggio virtuale all’interno di una autoambulanza. Innanzi tutto il veicolo discende da un furgone, che viene poi allestito ad uso autoambulanza. Questo mezzo allo stato nascente è denominato “vetrinato” in quanto è composto dalla scocca e dal gruppo motopropulsore. Tutto il resto viene montato a parte, da carrozzerie dedicate a soli allestimenti speciali, compresa la verniciatura con i colori sociali. Dunque dal “vetrinato” vengono ricavati due spazi, il vano guida e il vano passeggeri, divisi fra loro da una paratia in vetro. Il vano guida è abilitato per due sole persone che devono indossare rigorosamente e sempre le cinture di sicurezza. Sotto i sedili trovano posto un estintore, le torce antivento a fuoco, il faro di ricerca portatile (una potente torcia) ed il “satellitare”. La parte più importante ed in uso sono le due radio rice-trasmittenti: quella collegata con il 118 Piemonte e quella collegata con la Sede di Torino. Questi due impianti permettono una velocissima connessione fra il mezzo e il 118 e permette la comunicazione fra i mezzi stessi. In ultimo troviamo il comando per l’avvio degli avvisatori acustici e luminosi (sirena e bulbi blu) ad esclusiva manovrabilità dell’autista che è il responsabile del servizio. Nel vano passeggeri trova spazio la parte più propriamente medica in dotazione all’autoambulanza, ovvero la “barella“, sulla quale è sempre presente il “coltrino” (uno speciale telo con maniglie utilizzato per trasferire l’ammalato dal proprio letto alla barella , quando quest’ultima non può serpeggiare per le scale -strette-delle abitazioni). Completa la dotazione della barella “l’asse spinale“ ( un pianale utilizzato per adagiare gli infortunati con sospette lesioni spinali). E’ ancora presente la cosiddetta barella a “scoop”, o a “cucchiaio” utile per i soccorsi su sterrato o fuori da dimore naturali , dove possono trovarsi gli ammalati. Alloggiate a loto lungo le fiancate , due bombole di ossigeno fisse e due portatili, il “KET “, ovvero un estrinsecatore che è uno speciale giubbotto che viene utilizzato per avvolgere gli infortunati di cui si sospettano lesioni spinali. Troviamo poi ancora le cosiddette “stecco-bende”, che sono attrezzature particolari a “depressione di aria“ che si usano per immobilizzare gli arti superiori o inferiori, in caso di sospette fratture. In ultimo la “borsa medica” che contiene acqua ossigenata, soluzioni fisiologiche per lavare ferite, forbici, bende e l’“AMBU“ che è un respiratore artificiale manuale, utile per le manovre di rianimazione. Sempre negli scompartimenti a lato delle fiancate trovano ancora alloggiamento il “defibrillatore”, una sedia portantina per i casi di persone non deambulanti e che non possono essere distese su barella, le cinghie per legare il paziente in caso di trasporto da luoghi angusti, onde evitarne cadute, il “ragno” una speciale cinghia complessa atta a legare il paziente sull’asse spinale, di cui abbiamo accennato più sopra. Infine le dotazioni base di sicurezza, quali: palanchino, martello, pinze, per esigenze immediate, in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, se allertati. Gli stivali in gomma e tre caschi di sicurezza, sono gli ultimi, utilissimi accessori per i casi di soccorso in zone impervie. Come si può notare un complesso di attrezzature e di componentistica che fanno della dotazione delle autoambulanze della Croce Verde una punta di diamante del soccorso di base e avanzato. E tutti i militi che salgono su un mezzo della Croce Verde Torino e delle loro Sezioni, sono abilitati all’uso della strumentazione presente e di queste attrezzature. Corsi di teoria, di pratica e di aggiornamento rivolti ai militi sono una costante nel tempo e offrono garanzia assoluta della capacità all’uso di questi attrezzi, che peraltro si evolvono continuamente. Un mondo nuovo, che mai ci saremmo aspettati di scoprire, se non fosse stato per divulgare anche questo lato bellissimo della Croce Verde. Si pensi che presso la sede di Torino, alcuni anni or sono, a seguito di un servizio effettuato in modo ottimale da un equipaggio di militi, una persona facoltosa donò una autoambulanza e poi proseguì per ogni anno fino ad oltre venti. Ancora oggi il nome di questa benemerita persona capeggia sui mezzi bianco-verdi. La Croce Verde, più che di autoambulanze (di cui non disdegna mai il dono…), però oggi ha necessità di risorse umane: perché non venire a visitare la Sezione e toccare con mano cosa fanno i volontari? Le porte sono sempre aperte. Potrebbe essere una idea diversa per il nuovo anno, anno che ai militi noi auguriamo di viverlo nel modo più speciale: quello che meritano solo persone speciali come loro. Una telefonata: 011 .4501741. E magari nasce un amore. Quell’amore che ogni milite ha verso la “sua” Croce Verde e che genera molti più cavalli dei brillanti motori delle autoambulanze.
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