Dall’inizio di aprile è in fase di realizzazione la pista ciclopedonale di collegamento tra Caselle e Borgaro prevista dal progetto IntraNET nell’ambito del “programma nazionale sperimentale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”, come già anticipato da Cose Nostre. Il cantiere è partito da Borgaro, al fondo di via Italia, innestandosi nel tratto di pista già esistente e cominciando quindi dall’unico tratto non insistente sulla carreggiata dell’ex SP2.
Infatti, pur in un clima di generale plauso per la realizzazione di questa pista necessaria (è sotto gli occhi di tutti gli automobilisti il numero di pedoni e ciclisti che transitano su quel tratto di strada senza nessuna protezione e in un tratto di illuminazione stradale non di certo ottimale), molti contestano la scelta di realizzare la quasi totalità del percorso andando ad occupare, e quindi a restringere, la carreggiata esistente. Secondo alcuni, addirittura la consistente riduzione della larghezza della strada comporterebbe la diminuzione della velocità massima consentita da 70 a 50 km/h, cosa non vera in quanto nel tratto in oggetto la velocità massima è già di 50 km/h.
Abbiamo chiesto il perché di questa scelta progettuale all’assessore ai Lavori Pubblici ed al sindaco di Caselle, Giovanni Isabella e Luca Baracco: “La scelta effettuata dai due Comuni è semplice e, pensiamo, facilmente intuibile: andando a realizzare la pista ciclopedonale protetta sulla carreggiata esistente, non dobbiamo procedere ad espropri o a spostare i punti luce esistenti, il che avrebbe comportato un deciso incremento delle procedure burocratiche, con aumento dei tempi di realizzazione, e, soprattutto, dei costi da sostenere. L’unico tratto previsto al di fuori della carreggiata è quello di partenza del cantiere, ovvero in via Italia a Borgaro, dove la futura pista si innesta con il tratto già esistente su di una porzione di terreno già di proprietà del Comune di Borgaro”. “Non capiamo”, concludono i due amministratori, “da dove sia uscita la notizia, totalmente priva di fondamento, secondo cui il limite di velocità verrà abbassato a 50 km/h nel tratto in questione: il limite è già oggi quello!”.
L’opera verrà realizzata, salvo imprevisti, in quattro mesi per un costo complessivo di 378 mila euro, di cui poco più di 267 mila a carico di Borgaro e quasi 111 mila a carico di Caselle. Da queste cifre bisogna detrarre 162 mila euro di cofinanziamento con fondi ministeriali.
Naturalmente, è previsto un potenziamento dell’illuminazione esistente e, al termine del cantiere, verrà rifatto il manto stradale (che soprattutto all’altezza della curva non è di certo in condizioni ottimali da diverso tempo).