“Si avvisa la Spettabile clientela che il negozio dal 01/08/2020 chiude per cessata attività.
Ringrazio tutte la persone che per anni mi hanno dato fiducia. Grazie di cuore.
Elio Vigna Suria”.
Ero proprio lì, davanti allo storico pastificio Vigna Suria, intenzionato ad entrare per acquistare gli agnolotti, quando invece leggo questo messaggio rivolto alla clientela.
Pensare che proprio pochi mesi prima, in occasione di un mio servizio sui commercianti di Caselle, durante la chiusura di legge, proprio Elio mi diceva che aveva tenuto aperto per i suoi clienti e per rispetto verso i genitori che gli avevano lasciato questa attività.
“In realtà – precisa Elio – la decisione di cessare l’attività è partita da lontano, da quando mi sono reso conto che in famiglia nessuno avrebbe preso il testimone. Senza figli, i nipoti con attività diverse…non avevo altra scelta”.
La chiusura era decretata per giugno, poi il Covid19, ha rimescolato le carte ed Elio, ancora una volta decide di rinviare la chiusura per rispetto verso i clienti, specie gli anziani che gli chiedevano il servizio a domicilio, e lo chiedevano nel periodo più difficile.
Peccato, Caselle perde una delle sue eccellenze, fra l’altro riconosciuta con bolla della Regione Piemonte, quale “Piemonte – Eccellenza Artigiana ”.
“Per la verità il Pastificio Vigna Suria poteva essere chiamato Pastificio Caterina Massaia che è il nome da nubile della mamma”, ci dice il fratello di Elio, Beppe, che ha sempre collaborato con tutta la famiglia, insieme all’altro fratello Guido. La mamma Caterina è stata il vero artefice di tutta l’attività: lei ha tramandato a Elio le migliori ricette degli agnolotti.
Un tempo la donna, con il matrimonio, “perdeva” il proprio cognome e il pastificio prese quindi il nome di Pastificio Vigna Suria, ma è giusto qui celebrare, senza nulla togliere al papà Luigi, chi è stato veramente l’artefice: mamma Caterina, “Rina, per tutti.
La famiglia Vigna arrivò a Caselle, dopo alcuni traslochi da Corio a Grosso, negli Anni Sessanta e mamma Caterina, all’età di quaranta anni, si “rimise in gioco”, precisa Elio; caparbia, si inserì in questa attività e aprì il negozio, esattamente dove è rimasto fino al 31 luglio scorso.
Il locale era allora più piccolo, venne poi ampliato e ristrutturato da Elio negli Anni ‘90 anche per necessità di adeguamento alle normative sanitarie; tuttavia Elio aveva già preso le redini dell’attività fin dal 1980.
Qualche aneddoto legato a tutti questi anni? Elio vorrebbe ricordare i tanti clienti anche di alto livello che ha servito, ma poi ripensa e afferma: “Non è giusto, per me sono tutti clienti, e tutti, anche quello che veniva solo una volta l’anno, hanno contribuito a farmi diventare ciò che sono stato”.
Però, per dire, un anno, un cliente che a ogni Natale ordinava grandi quantità di agnolotti, confessò che non avrebbe potuto fare fronte, per intervenute difficoltà economiche, al solito acquisto: chiedeva lo stesso quantitativo in peso, ma di gnocchi di patate. Elio non ci pensò su neppure un attimo e consegnò allo stesso prezzo degli gnocchi il quantitativo di agnolotti. Il Pastificio Vigna Suria è stato anche questo.
Camminando camminando, nel 2006 giunse il giusto, meritato riconoscimento della “Eccellenza Artigiana”. Una sontuosa cerimonia si svolse negli aulici saloni della Regione Piemonte: Il Pastificio Vigna Suria poté fregiarsi di questo marchio, con la seguente motivazione: ”Perché la qualità riconosciuta, sia riconoscibile”.
Nei decenni Elio è passato anche per l’insegnamento al “Liceo di arte bianca Ubertini” di Caluso, dove ha insegnato ai giovani le sue tecniche di miscela della farina, della scelta delle stesse e della giusta impastatura, per poi volare anche a Istanbul, ed era il 1998, dove un magnate turco, gli chiese di avviare per lui l’attività di pastaio. Ancora oggi esiste fiorente questa attività che sforna dai 15 ai 20 mila chili di pasta fresca al giorno.
Di successo in successo il tempo è passato e, come detto, lo scorso 31 luglio la serranda è stata abbassata.
“ Un ultimo saluto? Ancora una volta ai miei clienti, casellesi e non, compreso il nostro sindaco Luca Baracco. Le loro parole mi hanno gratificato tantissimo e non mi sarei aspettato così tante manifestazioni di affetto. Per contro mi sarei aspettato anche solo un saluto da chi ricopre ruoli nella gestione del commercio locale, tuttavia rispetto comunque tutti e tutto come ho sempre fatto”.
Il mondo ha bisogno di persone felici, chiediamoci dunque che cosa ci rende felici e poi facciamolo.
A questa conclusione deve essere arrivato il nostro “pastaio di eccellenza”, e noi che non abbiamo mai nascosto la stima e l’ affetto per Elio, e pensando di interpretare la voce di tutti i suoi clienti, dai più assidui ai più saltuari, pensando a quelle generazioni di casellesi che sono passate dal “pastino”, vogliamo da queste colonne porgergli gratitudine, stima e riconoscenza, ma soprattutto porgere auguri, affinché la sua vita, da ora in poi sia ricca di serenità, e di personale benessere.
Ricorderemo Elio con nostalgia dietro il suo bancone, con l’immancabile sorridente Antonietta e la sempre presente forma di gorgonzola pronta per essere tagliata per noi. Alle nostre spalle poche, ma pregiate etichette di vino di alto profilo, pronte per il decanter a innaffiare un bel piatto di “tajarin “.
Che nostalgia!
Grazie per quello che ci hai dato, Elio: d’ora in poi ci dovremo accontentare di ciò che troveremo.