Paolo Marchetti, trent’anni, agente immobiliare dopo aver frequentato la facoltà di Economia e Commercio, è da pochi mesi il nuovo assessore allo sport della nostra città.
Incontriamo Paolo Marchetti poco prima d’una sua seduta d’allenamento, perché non solo è uno sportivo praticante tuttora, ma vanta trascorsi ad alto livello agonistico: non molti anni fa nel basket, giocando da play o guardia, si issò sino alla seria A, indossando la casacca del Biella. Ora è più la bici ad attrarlo, ma vanta competenze un po’ in tutti i campi sportivi e, quindi, sa di che cosa stiamo parlando, conosce le dinamiche che regolano il mondo delle associazioni dilettantistiche, ne conosce pregi e difetti, ed è conscio delle attuali difficoltà. Insomma, per lo sport casellese questo potrebbe significare avere l’uomo giusto al posto giusto.
– Sono lieto di questa opportunità, che mi dà modo di presentarmi e di andare a illustrare quello che la nuova Amministrazione guidata da Beppe Marsaglia ha in animo di fare sul fronte sportivo.-
“ Facciamo però un passo indietro, com’è che hai deciso di avvicinarti alla politica?”
– Diciamo che è sempre stato un sogno nel cassetto quello di provare a spendermi in un politica, che mi desse la possibilità e l’opportunità di poter fare e organizzare per gli altri. Attuarlo nello sport che, come sai, è un ambito che conosco bene, mi galvanizza ancora di più.-
“ Sei conscio delle difficoltà che troverai? Il momento è tremendo e a Caselle abbiamo tante realtà che preferiscono soffrire da sole piuttosto che provare a lottare insieme…-
– La cosa che ho percepito immediatamente è che devo imparare i diversi tempi che impone la cosa pubblica rispetto ai tempi di attuazione nel privato. Per quanto riguarda il momento, stiamo monitorando la situazione con grande attenzione . Ma è certo che nessuno può salvarsi da solo. Soltanto con la cooperazione possiamo pensare di superare le difficoltà che ci si parano davanti.-
“ Quindi la Festa dello Sport del prossimo 28 settembre va intesa come il primo tentativo di presentazione di che cosa siamo a Caselle, sportivamente parlando, e che cosa possiamo offrire tutti insieme, giusto? –
“ Esattamente. Anche la dislocazione sarà diversa rispetto alle edizioni passate: non più disposizioni diffuse in tanti angoli della città, ma tutte le postazioni collocate insieme tra Palatenda e Prato Fiera, per dare un’immagine di unità e di unità di intenti: diversi nelle specialità, ma coesi nello sviluppo di nuove strategie. ”
“Su quali fronti vi state spendendo nell’immediato?”
– I fronti aperti sono tanti e il primo riguarda la realizzazione stabile della ciclopedonale che comprenda dal Port dij Gaij sino a Borgata Francia, per collegarsi con la Corona Verde. Come mai ritardi nella realizzazione? Il problema sta nel convincere certi proprietari ad acconsentire o alla cessione dei lotti, o all’attraversamento. –
“ Hai anche la delega alle politiche giovanili e l’amara realtà di dice che i ragazzi a Caselle hanno pochi posti per poter andare a giocare. Il fatto che si rifugino sotto il Palatenda e lo riducano come lo stanno riducendo non è che il prodotto dell’assenza di aree aggregative. Che fare? “
– Perfettamente ragione. Occorre il totale rimaneggiamento del parco di via Suor Vincenza: allo sbancamento della collinetta corrisponderà la creazione di un’area polivalente – sullo stile di quella realizzata a Borgaro – con playground per varie libere attività sportive, accessibile di giorno e chiuso di notte. Assicuro, invece, che il Palatenda a breve verrà monitorato anche di sera e che impediremo il degrado. Ma occorre favorire una diversa aggregazione per i ragazzi, ne sono conscio e per questo voglio spendermi.-