Vorrei unire ai più sinceri auguri natalizi anche alcune brevi notizie sulla mia salute e la mia presenza un po’ altalenate in questi mesi nella nostra comunità di Caselle.
Seguendo le norme del Codice di Diritto Canonico, dopo aver compiuto i 75 anni, i sacerdoti e i Vescovi sono invitati a dare le dimissioni, naturalmente non dal sacramento che hanno ricevuto, ma dal servizio svolto nella comunità. È quanto ho fatto anch’io a gennaio: ho consegnato le mie dimissioni nelle mani del Vescovo Cesare Nosiglia, scrivendo: “Se il Buon Dio e la salute me lo permetteranno, vorrei proseguire il mio impegno nel servizio alla Chiesa diocesana”.
La salute ha ceduto un po’ (non il Buon Dio!), ma adagino si sta riprendendo: da giugno la mia presenza in parrocchia si era parecchio ridotta.. ora si è resa possibile con una maggior continuità.
Ai primi di novembre ho avuto un colloquio con il nuovo Vescovo Roberto Repole per riprendere il discorso delle dimissioni, soprattutto dopo l’esperienza della malattia. Lui mi ha detto: “Se te la senti, per ora vai avanti con la collaborazione degli altri sacerdoti dell’ ‘Unità Pastorale, coinvolgendo i laici che si sentono e si rendono più disponibili: diversi lo hanno dimostrato e lo stanno dimostrando in questi mesi”. E allora, dopo 37 anni, eccomi qui a continuare il cammino con voi, con le vostre famiglie, sostenendoci a vicenda nel progetto che il Signore propone ad ognuno di noi, direi, soprattutto in questo Natale.
Pandemia, guerre in diverse parti del mondo, disastri nella natura possono portare a pensare, a sentire questo Natale “in depressione”. Umanamente è comprensibile, soprattutto se si perde di vista il vero significato del Natale che non è solo la commemorazione della nascita di Gesù, ma è gustare i frutti di questa sua presenza in mezzo a noi.
Purtroppo si corre il rischio di seppellire e di soffocare il vero senso della festa sotto tante iniziative che hanno poco a che vedere con il Natale: lo si sfigura, si pensa di arricchirlo di tante, troppe cose, ma se ne perde il vero valore.
Guardando all’esperienza di Gesù, già visibile nel Bambino di Betlemme, possiamo riconoscere un Dio che è il Dio del servizio, è il Dio “che ci salva gratis”, come ci ricorda Papa Francesco. Questo è il principio che Dio ha usato per noi, e ce lo dimostra anche nel Natale; lo stesso principio lo dobbiamo usare anche noi con gli altri.
Accoglienza, sensibilità, condivisione gratuita, dovrebbero essere le varie sfaccettature della nostra umanità e della nostra fede. La “logica di Dio” è quella di farsi carico dell’altro, di non lavarsene le mani, di non girarsi dall’altra parte anche se mi scomoda o non mi crea nessun tornaconto.
Gli auguri di Natale che cerchiamo di offrire agli altri siano carichi di questa “logica di Dio”. Accogliere la sua salvezza significa proprio seguire il suo esempio. Il Natale ci invita a fare “una scelta di campo”: pro o senza Cristo nelle scelte che ci attendono. Ne trarremo vantaggio tutti: certi frutti che nascono da questi impegni non sono indigesti per nessuno, anzi sono un ottimo ricostituente per tutti. Cerchiamo allora di prepararci e di vivere bene il Natale 2022 con questa mentalità. È il modo migliore per gustare questa festa: è importante e bello essere persone di buona volontà che consolano, che portano i pesi degli altri, che incoraggiano.
È l’augurio che ci scambiamo a vicenda: possa essere un Natale un po’ sereno per tutti e contribuiamo, per quanto dipende da noi, a renderlo tale, per noi e per gli altri.
Gesù fa sempre fa sua parte! E noi?!?
Buon Natale
Don Claudio
“Eccomi qui, a continuare il cammino…”
Gli auguri di Don Claudio
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