I Popforzombie in finale!

Premio Fabrizio De Andrè 2022 Il 12 Gennaio al Parco della Musica di Roma

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Un grande successo per la musica casellese: i Popforzombie, che hanno in Paolo Passera il loro leader, sono in finale in uno dei più prestigiosi premi musicali nazionali, quello dedicato a perpetuare la memoria di Fabrizio De Andrè. I Popforzombie, dopo aver passato le selezioni che vedevano ai nastri di partenza oltre 1.000 concorrenti, ora sono tra gli undici finalisti. Il sogno continua!

“Il Premio Fabrizio De André nasce nel 2002 per dare risalto a nuovi Artisti che si distinguano per l’originalità delle loro opere. Patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André Onlus, supportato da SIAE, organizzato da iCompany, con la direzione artistica di Luisa Melis, il Premio Fabrizio De André ha come scopo quello di stimolare (presso autori, compositori, interpreti ed esecutori esordienti di musica italiana) una creatività sperimentale, libera da tendenze legate alle mode del momento, al fine di favorire l’originalità e di ricercare e promuovere nuove forme di cantautorato contemporaneo”.
Recita così la premessa posta in capo alle presentazione dell’edizione 2022 di uno dei più prestigiosi concorsi nazionali, teso a premiare l’eccellenza nei campi artistici in cui “Faber” credeva e si riconosceva: musica, poesia, pittura.
Per quanto concerne la musica, Caselle è in finale! Nel novero di quelli che si stanno giocando l’ambito premio, ci sono i Popforzombie, la band che ha in Paolo Passera il frontman.
Paolo è appena tornato da Roma, dove ha affrontato le semifinali in condizioni…estreme e proprio durante la nostra chiacchierata viene raggiunto dalla splendida notizia dell’aver conquistato la finale.
“ Un sogno. E dire che sembrava davvero che questo concorso per noi fosse stregato. Un anno fa fu il Covid a fermarmi e ad impedirci di partecipare alle 19° edizione. Dodici mesi dopo, passate le selezioni preliminari con più di 1.300 iscritti ed essere ammessi tra i 23 semifinalisti, ecco nuovamente il Covid venire a guastare la festa.”
Un nuovo contagio?! –
“ Proprio così. Pochi giorni prima dell’esibizione a Roma, tre su quattro dei componenti dei Popforzombie si sono ammalati e abbiamo rischiato nuovamente di non poter partecipare.”
Sarebbe stata veramente una disdetta. Invece…-
“Invece e per fortuna, abbiamo un’etichetta, una casa discografica importante che ci segue
– la Vrec di Verona – e quando ho raccontato che cosa ci stava capitando, una soluzione è stata immediatamente trovata: mi è stato messo a disposizione un grande chitarrista romano, Fernando Pantini ( per dire, uno che ha suonato con e per Max Gazzé, Carmen Consoli, Nicolò Fabi, Paola Turci, Gianni Morandi…), il quale in 24 ore ha imparato in un lampo i due pezzi in concorso, e così, pur senza il batterista Roberto Zaffaroni, il chitarrista Michele “ Bozzi” Battaggia e il bassista Davide Costa, sono partito per Roma per un’inedita esibizione “ chitarra e voce” e, a questo punto, direi che è andata bene lo stesso.”
Cos’hai presentato in concorso?-
“Due brani tratti dal nostro ultimo lavoro “ Cose piccole”, lavoro che si è avvalso della   produzione di Fausto Belardinelli e poi dell’opera preziosa e dei consigli di Max Casacci dei “ Subsonica” e ha rappresentato un vero punto di svolta per la nostra espressione artistica, per modo di comporre e interpretare la nostra musica. I due brani che abbiamo scelto di proporre a Roma sono: “ Canzone inutile” e “Reitia”, due brani che raccontano la nostra anima.”

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 -Il primo attinge a tutta la vostra cultura pop e al cantautorato italiano di Dalla e De Gregori, mentre il secondo rivela una forma di scrittura che non avevate mai praticato, avvicinandovi ad atmosfere toccate da Battiato.
 Com’è stato trovarsi al cospetto e cantare davanti a Dori Ghezzi, presidente della giuria e compagna di vita di De Andrè? –
“ Assolutamente emozionante. Ad ascoltarmi insieme a Dori Ghezzi c’era anche Luisa Melis, la direttrice artistica del premio, che è stata davvero carinissima.”
– Per chiudere, ma perché Popforzombie?-
“ La nostra band ha attraversato vari momenti, passando varie denominazioni che caratterizzavano episodi del nostro cammino artistico: Treno Locale, Moivo, Subà…
Poi ad un certo punto il nostro bassista Davide Costa se n’è uscito dicendo che ormai il pop era una musica per zombie e l’abbiamo preso in parola…ed eccoci qua.”
Con una finale da affrontare il prossimo 12 gennaio sul prestigiosissimo palco dell’Auditorium del Parco della Musica a Roma.
Il sogno può continuare.

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Elis Calegari
Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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