Quando il nostro Direttore mi ha chiesto di scrivere una recensione dello spettacolo dedicato alla chiusura dei festeggiamenti del cinquantenario di fondazione di Cose Nostre, mi sono sentito estremamente onorato di essere stato proprio io il prescelto fra i tanti amici di penna del giornale. E dopo avere letto il lancio pubblicitario scritto proprio da Elis su Cose Nostre di dicembre, mi sono tremate le gambe. Davvero mi sono chiesto come avrei potuto rappresentare tutto il sentimento, tutta la voglia di dare il meglio di se stessi, tutto ciò che sarebbe stato racchiuso in quelle due ore di spettacolo, programmate per celebrare un traguardo così importante e così ambito: cinquanta anni ininterrotti di un giornale, di un mensile letto, apprezzato e gustato un pochino al giorno, quasi come quando mediti su un buon bicchiere di Barolo di annata: Cose Nostre.
Ma veniamo alla bella, simpatica e familiare serata del 17 dicembre, con replica la domenica 18.
Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso, come diceva l’indimenticabile Gigi Proietti. Una Sala Cervi più bella che mai per l’occasione del Natale, insomma una “prima” che per Caselle, per la nostra Pro Loco ha rappresentato un unicum e una vera, grande novità.
Sala piena. Sicuramente i polmoni degli attori avranno avuto meno ossigeno, ma il loro cuore e il nostro cuore, hanno iniziato a scaldarsi con l’ingresso in scena del Conte Aloysio Piolet, magistralmente interpretato da Luisella Tamietto.
“Cose (nostre) dell’Altro Mondo!” non è stato uno spettacolo, non un teatro, non un musical, bensì un racconto lungo 50 anni, fra lontani ricordi, passeggiate per il paese, memorie di gioventù.
Un bellissimo filmato era posto a più riprese, aperto con la Presidente della nostra Pro Loco che raccontava la sua esperienza di vita da quando, partita dalla gavetta, è arrivata alla soglia della presidenza.
La parte centrale, l’ossatura forte, l’ha magicamente sostenuta Luisella Tamietto, trasformista, con cambio di costumi rapidissimi: dalla suora, al Conte Aloysio Piolet, alla cartomante, a Leila e stato un vero spettacolo pirotecnico. Fantastici i suoi monologhi.
Che dire poi del pianista Aldo Rindone che è riuscito a coniugare perfettamente il jazz con i monologhi di Luisella e con le interpretazioni canore di Elis. Battimano, pubblico divertito e sorridente alle sottili battute che arrivavano a raffica della Tamietto.
E fra un po’ di musica e un po’ di canzoni di Elis, ecco il video che girava nuovamente prodotto da Lorenzo Brondetta “Brondius”. Ed allora ecco i racconti di Salvatore Diglio, di Vittorio Mosca, di Gianni Mantovani, dell’ex Presidente Pro Loco Gianni Frand, e ancora di Paolo Ribaldone, insomma una carrellata di storia, di musica, di ricordi e di rimpianti. I nostri 50 anni di storia, veramente di… Cose Nostre.
La trionfale interpretazione di Elis Calegari a fine spettacolo è stata proprio alla “mia maniera” ovvero un’indimenticabile “My Way”, che Elis ha interpretato magicamente, con un tono ed una voce degna dell’originale.
Il balletto finale con la “spaccata”e la “ruota” di Luisella Tamietto ha sorpreso ancora una volta gli spettatori: erano trascorse velocissime due ore ininterrotte di spettacolo, di godimento puro.
Non c’era davvero modo migliore per chiudere l’anno di festeggiamenti dedicato al 50° di fondazione del nostro giornale!