Grande qualità editoriale e fotografie tecnicamente perfette, oltre che colme di significato fanno del libro Donne in bilico. 100 ritratti di donne non globalizzate (Magenes Editoriale)
un’opera di notevole valore artistico e antropologico. Autrice Anna Alberghina, medico e fotografa globetrotter di grande sensibilità, viaggia da 40 anni alla ricerca di popoli “intatti” per conservarne una traccia che li sottragga all’oblio. Fino a oggi ha visitato più di 80 paesi extraeuropei. Cura personalmente l’organizzazione dei suoi viaggi votati, in primo luogo, all’incontro con popolazioni che abbiano conservato le tradizioni ancestrali del gruppo etnico di appartenenza. Si tratta senza dubbio di un viaggio artistico nell’identità femminile: una galleria di ritratti che esplorano le infinite sfaccettature dell’essere donna nelle culture non globalizzate. Celebrando la bellezza, l’originalità e i valori profondi che le donne custodiscono, spesso al prezzo di grandi sofferenze. Un universo sospeso, che la globalizzazione rischia di far esplodere.
Dalle donne Aftar, di casa negli scenari da inferno dantesco della Dancalia (tra Etiopia, Eritrea e Gibuti), alle eredi dei Maya che vivono nella Sierra de los Cuchumatanes, in Guatemala; dalle ragazze Rabari nei villaggi del Gujarat, il distretto più occidentale dell’India, ai visi orientali delle donne di etnia Miao, nello Yunnan, una regione della Cina il cui nome significa “a Sud delle nuvole”.
È un viaggio attraverso volti, occhi, pitture corporee, monili, tradizioni perse nella notte dei tempi quello proposto dai ritratti di Anna Alberghina, fotografa torinese che da anni racconta con i suoi scatti i popoli “intatti”, custodi delle proprie tradizioni ancestrali, oggi sempre più minacciate dalla globalizzazione. È anche un viaggio attraverso la bellezza che ci insegna le infinite sfaccettature dell’identità femminile.
Ha curato numerose mostre di arte africana in tutta Italia e partecipato con la sua collezione di arte tradizionale africana a esposizioni dedicate al tema. Autrice di alcuni saggi di notevole interesse per lo studio dell’arte e della cultura, tra i quali ricordiamo: il libro fotografico African beauties a cui ha fatto seguito l’omonima mostra; nel 2014 ha esposto le sue immagini nella personale: “Vanishing Africa” e pubblicato i volumi Maschere d’Africa e Mama Africa. Nel 2020 ha pubblicato l’original studio African headrests – L’arte dei poggiatesta nell’Africa Orientale a cui ha fatto seguito l’omonima mostra presso il Mas di Milano nel maggio 2022.