Pensiamo di fare cosa gradita ai lettori, richiamare e spiegare le modalità che occorre conoscere quando si richiede un intervento urgente.
Vale la pena di ricordare che gli interventi di urgenza, devono avere esattamente la caratteristica di “urgenza” e l’urgenza non è solo quella clinica.
Una urgenza è una necessità impellente: un incendio, un tentativo di furto, una segnalazione di imminente pericolo, insomma tutto quanto è, o può essere, oggetto di aiuto inteso come soccorso.
Dal lontano 1992 è in funzione il cosiddetto 1-1-2, ovvero il numero unico europeo, normalmente chiamato NUE.
Per la Regione Piemonte il 1-1-2 è a regime dal 31 gennaio 2017. Giova ancora ricordare che non dobbiamo confondere l’1-1-2 con il 112 Carabinieri che rimane attivo. Il 1-1-2 si diversifica dal numero di soccorso per i carabinieri in quanto si deve pronunciare a sigle, ovvero 1-1-2 e non a numero 112.
Ritornando alla richiesta di urgenza, il cittadino che compone il 1-1-2 si sente rispondere da un addetto che opera all’interno di una Centrale Operativa; il personale di servizio effettua una prima analisi della richiesta e suddivide la stessa fra le casistiche: incendio, tematiche di ordine pubblico, assistenza medica o sanitaria o altro ancora.
Compreso dal cittadino richiedente l’esigenza, l’operatore inizia già ad attivare attraverso i mezzi tecnologici, l’ente a cui sarà richiesto il servizio. Quindi, mentre il cittadino è ancora al telefono, la Centrale del NUE già allerta uno degli enti interessati, fornendo poi a seguire a mezzo radio, o telefono o pc, tutte le coordinate necessarie.
In questo modo i tempi di intervento si accorciano e l’equipaggio, o gli equipaggi si mobilitano.
Dopo questo primo indispensabile passaggio, il richiedente aiuto viene messo in contatto con uno degli enti interessati e gli viene chiesto di riferire nuovamente i dettagli di quanto già detto precedentemente. Dunque il richiedente parlerà con i Vigili del Fuoco se trattasi di incendio, oppure Polizia o Carabinieri se trattasi di ordine pubblico, oppure ancora con il soccorso urgente-118-se trattasi di emergenza sanitaria.
Ecco dunque che, in caso di richiesta di ambulanza, l’utente viene messo in contatto con il 118 Regione Piemonte. A questa Centrale e dall’altro capo della cornetta, risponderà un operatore sanitario, eventualmente anche con un infermiere professionale o addirittura con un medico se ritenuto necessario. Tutte queste figure si soffermeranno al telefono, fornendo alcuni consigli operativi da prestare al ferito in attesa dell’arrivo del mezzo di soccorso. Ma, come già precisato prima, l’ambulanza era già stata individuata, allertata e messa in condizione di partire per la destinazione finale.
Ambulanza allertata, significa che è stato individuato il mezzo di soccorso idoneo alla richiesta di intervento (con infermiere a bordo, con medico a bordo o solo con personale di soccorso); lo stesso mezzo sarà quello più vicino e disponibile, rispetto al posto teatro del sinistro.
Un esempio pratico: se avviene un incidente a Caselle, viene allertata l’ambulanza ritenuta più idonea al caso richiesto, che potrebbe essere, ma non necessariamente, quella della Sezione di Borgaro-Caselle. Se l’ambulanza di Borgaro-Caselle fosse già fuori per un altro intervento, viene ricercato il mezzo idoneo, più consono e più vicino, che potrebbe essere la Croce Rossa di Mappano, oppure la Croce Verde di Ciriè oppure ancora una delle tante Croci che prestano il servizio in convenzione per il 118 Regione Piemonte.
Da ciò, e da tutti questi passaggi, gli occhi dell’utente finale, potrebbero percepire una sorta di ritardo, ma non è così. Sempre prendendo a esempio il presunto incidente di Caselle, si deve pensare che un mezzo che parte da Borgaro impiegherà mediamente 6/7 minuti per giungere a Caselle, mentre un veicolo che parte da più lontano ovviamente avrà necessità di tempo maggiore.
Analoga cosa vale per gli altri enti interessati alle richieste: se una autopompa dei Vigili del Fuoco è impegnata su un altro intervento, arriveranno dei colleghi da altre sedi.
Tutto ciò per chiarire bene all’utenza l’importanza e la delicatezza del soccorso urgente, che non va mai abusato, e soprattutto va utilizzato, consapevoli che fin dal tempo della prima richiesta e quando ancora si è al telefono, inizia già il movimento organizzativo che si concluderà solamente quando gli uomini sono giunti sul posto prendendo visione e possesso delle operazioni di soccorso.
Chi richiede aiuto deve essere consapevole che avrà alcuni minuti di colloquio con i vari operatori, minuti che non saranno mai persi, anzi sono dedicati specificatamente nell’interesse del soccorso. La persona richiedente dovrà usare voce alta e chiara, fornire tutti i dati a lui noti con precisione, quali nomi e cognomi, indirizzi, piano di abitazione, nome indicato sul campanello di casa e non il nome dell’infortunato, e ricordarsi di fornire alla Centrale assistenza pratica dicendo, ad esempio, che resterà in strada a segnalare il posto dove i mezzi dovranno operare.
Credendo in questa macchina organizzativa, collaborandovi seriamente non si potrà che creare vera sinergia nell’interesse di tutti.