Truffe agli anziani: come prevenirle e vivere sicuri

Interessante conferenza a CEM

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Interessante conferenza a tema più che mai di attualità, quella che si è tenuta martedì 30 maggio scorso al CEM-Centro Incontro di Via Basilio Bona: “Truffe agli anziani: come prevenirle e vivere sicuri”.
Sala colma di pubblico, alla presenza dell’assessore alle politiche sociali Gerlando Bontà, del vice sindaco, Giuliana Aghemo e del comandante la nostra stazione dei Carabinieri, luogotenente Fabio Fornaiolo.
Dopo l’introduzione dell’Assessore Bontà, il comandante Fornaiolo ha spiegato le tecniche messe in atto dai malviventi per acquisire dai cittadini nozioni utili per poi proseguire nel tentativo di truffa o raggiro, tanto da poter giungere alla truffa consumata.
Attenzione dunque a false telefonate in cui vengono richiesti dati personali o di conto corrente bancario, dati sensibili, quali codici vari di identificazione di utenze domestiche o similari.
Molta attenzione anche quando suonando alla porta, la voce dal di fuori si spaccia e qualifica come carabinieri o agenti di polizia: se possibile, verificare immediatamente se su strada c’è l’auto di servizio con i militari a bordo.
Il dibattito è proseguito con molte, interessanti domande del pubblico, fra le quali anche la sollecitazione a voler ripetere questi incontri e avviare anche delle lezioni di difesa personale in caso di aggressioni fisiche.
Da parte dell’Assessore Bontà è anche allo studio l’attivazione di un incontro specifico a tema truffe attraverso i social.
“L’obiettivo della nostra Giunta – precisava a conclusione dell’incontro l’assessore Gerlando Bontà – è proprio quello di creare sinergia fra cittadini, Amministrazione Comunale e Forze dell’Ordine.

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Di seguito il testo dell’utile ” Vademecum” preparato dalla nostra Stazione dei Carabinieri

I nostri consigli per prevenire le truffe

Le cronache riportano sempre più spesso episodi di criminali che approfittano della buona fede dei cittadini, soprattutto anziani.
Sono innumerevoli le strategie adottate dai malviventi per carpire la fiducia delle loro vittime.

Il truffatore per entrare nelle vostre case o avvicinarvi in strada può presentarsi in diversi modi. Spesso è una persona distinta, elegante e particolarmente gentile. Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’INPS, un avvocato e talvolta un appartenente alle forze dell’ordine. I truffatori possono anche fingersi addetti delle società di erogazione di servizi come luce, acqua, gas, etc.: nei casi più recenti, hanno simulato fughe di gas, perdite o contaminazioni di acqua per accedere alle abitazioni e farsi consegnare (o rubare) denaro o gioielli.

Per difendersi, ecco un decalogo utile da tenere sempre a mente:

1. ATTENZIONE A… occasioni, iniziative, offerte all’apparenza assai vantaggiose: non sarà un incontro occasionale a proporvele. È facile invece che si tratti di una truffa. Le truffe possono essere perpetrate di persona, al telefono, per posta e anche via Internet. Si può essere fermati per strada, si può ricevere una visita a casa, si può venire contattati con i più diversi sistemi.

2. DIFFIDATE DELLE APPARENZE. Distinti, sorriso cordiale, massima disponibilità, i truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante, ideale per conquistare la vostra simpatia.

3. NON APRITE QUELLA PORTA. Il cancello, il portone e la porta di casa non si aprono agli sconosciuti. Controllate dallo spioncino e ricorrete alla catenella, se è proprio necessario aprire. Funzionari del Comune o delle Poste, incaricati dell’INPS o dell’INAIL, tecnici del gas o della luce non si presentano a casa senza preavviso. Non compete a loro la riscossione di bollette o il controllo dei pagamenti. La visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione in cui ne risulta il motivo e se non vi convince avete tutti i diritti di contattare l’azienda interessata. Controllate il numero telefonico, però: il soggetto potrebbe darvi quello di un suo complice. Lui (o lei) attenderà fuori la porta.

4. MAI IN CONTANTI. Tutt’altro discorso per i venditori porta a porta. Se proprio non siete disposti a rinunciare al prodotto offerto, nessun pagamento in contanti: con un bollettino postale avrete conferma della società che vi ha offerto il bene e soprattutto la garanzia dell’avvenuto vostro acquisto presso di essa. E se invece vi arriva un pacco inaspettato, la miglior cosa è chiedere che venga lasciato sullo zerbino, nell’androne o, se lo avete, dal portiere. Certo, bisognerà firmare. Ma mai senza catenella alla porta.

5. IL TESSERINO NON BASTA. Gli impiegati di banca non vanno nelle case ma offrono i loro servizi solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni.
E se alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili sappiate che è un comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio. In caso di dubbio chiamate senza esitazione il 112. Il suo compito è garantire la vostra sicurezza.

6. NESSUNA CONFIDENZA AL TELEFONO… Attenzione a qualsiasi inattesa opportunità vi venga proposta “per appuntamento”. E tenete presente che INPS, INAIL e le ASL non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni con persone che vi hanno contattato “per sbaglio”: non di rado si tratta di malintenzionati che mirano a carpire utilissime informazioni su di voi. La più classica delle truffe al telefono? La chiamata di sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un vostro familiare in difficoltà: un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al Bancomat. Non pagate in nessun caso. Piuttosto rivolgetevi ad una persona di fiducia.

7. …E NEMMENO SU INTERNET. Se si naviga mai fare a meno di alcune misure di sicurezza. Una password “complicata” (numeri, simboli, lettere maiuscole e minuscole), riservatezza dei dati, bancari ma non soltanto, un buon programma antivirus. Sempre ricordando che accattivanti occasioni per acquisti vanno sempre opportunamente controllate, e le e-mail che arrivano da mittenti sconosciuti non devono mai essere aperte.

8. ATTENTI AI BAMBINI! Il nipotino non va mai mandato da solo ad aprire il portone o la porta di casa: non avrebbe problemi ad accogliere chiunque, senza distinzione tra “buoni” e “cattivi”. Ma non deve nemmeno accettare dolci o giocattoli per strada da estranei, pronti a “fare amicizia” con lui. Ma anche con voi. E le conseguenze potrebbero essere inattese.

9. NON FATEVI DISTRARRE.  È facile distrarre una persona anziana, ma non soltanto: basta una spinta, all’apparenza involontaria; una moneta che cade in terra attirando lo sguardo; una battuta spiritosa mentre si maneggia del denaro. Per non parlare di ambienti affollati e confusione: gli spostamenti in autobus, la spesa al mercato, il cappuccino al bar sono circostanze ideali per ladri e ladruncoli. Almeno quanto la borsa o il borsello aperti o sul lato esterno del marciapiede, e perciò “a portata di mano”. Da non trattenere, però, in caso di scippo: una caduta può avere effetti ben più gravi della perdita di denaro.

10. UN BUON VICINATO. Proprio per non rinunciare alle proprie abitudini e ai propri interessi, insomma, giunti ad un certo momento della vita alcune precauzioni in più, a partire da quelle che vi abbiamo indicato, è bene prenderle. Certo, non tutti in casa possono permettersi la porta blindata, il dispositivo antifurto o la cassaforte. Ma può essere fondamentale, ad esempio, un buon rapporto di vicinato. Perché è proprio il vicino che salutate tutti i giorni, e con cui è sempre bene scambiare il numero di telefono, che potrà intervenire in vostro aiuto prima di chiunque altro, ben conoscendo il vostro stile di vita e individuando eventuali, preoccupanti “anomalie” nella vostra quotidianità.
Nel dubbio chiamate sempre il 112 o il 011/9961210 (Carabinieri di Caselle T.se)

Alcuni esempi di recenti e ricorrenti raggiri. Conoscerli è il primo passo per difendersene.
L’INCIDENTE E IL FALSO CARABINIERE.
Un tizio vi contatta e, qualificandosi come Carabiniere o Maresciallo dei Carabinieri, vi dice che un vostro familiare sarebbe rimasto coinvolto in un incidente e che ha bisogno di soldi, a titolo di cauzione, per evitare di essere arrestato. A questo punto il falso Carabiniere preannuncia che, in breve tempo, arriverà a casa un avvocato, o un altro sedicente Carabiniere in borghese, per ritirare il denaro richiesto o, in alternativa, oggetti preziosi presenti in casa.

IL VENDITORE FALSO CARABINIERE
Un soggetto mette in vendita dei prodotti su siti online presentandosi come carabiniere, con tanto di foto profilo in uniforme. Fate attenzione! Potrebbe essere un truffatore, che utilizza un’immagine rubata da un profilo social di un vero carabiniere. Incassato il denaro il malfattore sparirà.

L’AMICO DI FAMIGLIA.
Uno sconosciuto vi avvicina in strada e finge di essere amico di vostro figlio, magari raccontando di quando studiavano insieme. Carpita la vostra fiducia inizia a raccontare di trovarsi in difficoltà economica e vi invita ad acquistare dei prodotti che ha con sé, facendoseli pagare molto oltre il loro reale valore.
LA FUGA DI GAS.
Due persone che si qualificano come tecnici della società del gas suonano alla porta e spiegano, affabili e gentili, che è stata segnalata una fuga dal vostro appartamento e il loro compito è riparare il guasto. Una volta in casa hanno modo di mettere le mani nei cassetti e portare via soldi e preziosi oppure vi invitano a riporre denaro e gioielli nel frigorifero con la scusa che si potrebbero deteriorare. Appena vi distraete fuggono con i vostri averi.

RIPULIRE LA GIACCA.
Al bar qualcuno vi urta sporcandovi con il gelato oppure con un caffè che ha in mano. Con la scusa di pulirvi la giacca vi ruba il portafoglio.

IL CONTO CHE NON TORNA.
Qualcuno potrebbe avvicinarvi dopo un prelievo al bancomat o all’ufficio postale e presentarsi come un impiegato delle poste incaricato di controllare le banconote che avete appena ritirato in banca o in posta. Non fidatevi, è un truffatore! Dopo aver finto di contare i soldi vi restituirebbe banconote false tenendosi quelle vere.
Nel dubbio chiamate sempre il 112 o il 011/9961210 (Carabinieri di Caselle T.se)

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Mauro Giordano
Sono nato a Torino il 23 settembre 1947, dove ho studiato e lavorato in tre aziende del settore servizi fino a tutto il 2005, quando, raggiunta l’età pensionabile ho potuto lasciare tutti i miei incarichi. Risiedo a Caselle dal 1970, anno in cui mi sposai trasferendomi da Torino nella nostra città. Fin dal 1970 ebbi l’onore di conoscere ed apprezzare il fondatore del mensile Cose Nostre, il dottor Silvio Passera, il quale fin dal primo numero mi propose di scrivere notizie relative alla Croce Verde, ente di cui facevo parte come milite a Torino e poi come milite della Sezione di Borgaro, poi divenuta Sezione di Borgaro-Caselle essendo stato il fondatore del sodalizio nel 1975. Una più corposa collaborazione con il giornale è avvenuta negli ultimi tempi e sotto la direzione di Elis Calegari, anche per effetto del maggiore tempo disponibile. Attualmente collaboro - con piacere e simpatia -anche alla stesura di notizie generali, ma sempre con matrice sociale. I miei hobby sono sempre stati permeati da una grande curiosità di tutto ciò che mi circonda: persone, fatti, lavoro, natura, buon umore e solidarietà. Ho avuto modo di conoscere tutta l’Italia, ed è questo il motivo che ora desidero dedicare tempo a “Cose Nostre”.

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