15.2 C
Comune di Caselle Torinese
lunedì, Maggio 13, 2024

    Il ruolo dei genitori

    Psicologia & Sport

    Sappiamo che il rapporto tra genitori e figli adolescenti non è sempre disteso. Se a questo clima a volte turbolento aggiungiamo quello che si instaura tra il proprio figlio e il suo allenatore/tecnico, ecco che il problema si complica. Per vari motivi i genitori, soprattutto oggi, tendono ad essere iperprotettivi, con la poco desiderabile conseguenza di impedire ai loro figli di accrescere la loro capacità, di adattarsi al mondo attuale e di poter strutturare le necessarie difese psicologiche. È il superamento degli ostacoli che ci rende consapevoli del nostro valore. Per questo è importante fare tesoro delle inevitabili frustrazioni e nello stesso tempo sapere di non essere trascurati da chi sentiamo più a noi vicino. Verosimilmente i genitori sono gelosi della loro competenza di educatori e non amano vedersela  sminuire da un possibile atteggiamento prevaricante del tecnico. Un modo che si è rivelato utile per conciliare le distinte visioni pedagogiche è quello di rendere esplicite, con l’utile mediazione psicologica, le due diverse esigenze e i motivi che le rendono tali.
    E allora come possono aiutarsi vicendevolmente genitori e allenatori per  responsabilizzare i giovani sportivi?
    Sarebbe opportuno lasciare che i ragazzi possano sbagliare, ma consentir loro di apprendere dagli errori senza investirli con le critiche o i pregiudizi. Il timore di sbagliare fa peggiorare le prestazioni e non permette all’atleta di dare il meglio di sé.  Il detto che afferma “sbagliando si impara” indica il percorso di crescita naturale purché il contesto organizzativo aiuti il soggetto a riconoscere l’errore o l’inadeguatezza e lo doti dei mezzi idonei per superarli, mettendo in evidenza che spetta a lui, assumendosene la responsabilità, di far tesoro degli insegnamenti.
    Un buon consiglio è ascoltare per comprendere quali siano i loro effettivi  bisogni, piuttosto che pretendere di veder confermate  le proprie aspettative.
    Se lo sport è svolto a livello agonistico molto spesso i genitori, volendo assistere al successo dei loro figli, tendono ad assillarli con incitamenti o ad umiliarli con  confronti impropri, rischiando così di deprimerli anziché incoraggiarli. Nel contesto competitivo sarebbe bene che i genitori si limitassero a partecipare con convinzione agli eventi consentendo all’allenatore di svolgere liberamente e senza intromissioni il suo ruolo di tecnico.  In questo modo potrebbero gratificare il figlio seguendolo, ascoltando senza banalizzare i suoi problemi, ma condividendo le sue le emozioni siano esse positive o negative.
    È utile ricordare che è poco produttivo fornire possibili soluzioni, a meno che non siano richieste. Probabilmente in questo caso non riguardano il comportamento atletico che è invece responsabilità dell’allenatore. Sembra anche utile farsi raccontare la sua visione delle cose e le ragioni del suo eventuale insuccesso. A volte un sorriso di comprensione o un abbraccio silenzioso sono più efficaci di un ragionamento seppur benevolo.

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    - Advertisment -

    Iscriviti alla Newsletter

    Ricevi ogni giorno, sulla tua casella di posta, le ultime notizie pubblicate

    METEO

    Comune di Caselle Torinese
    nubi sparse
    15.3 ° C
    16.8 °
    13.1 °
    88 %
    2.6kmh
    40 %
    Lun
    18 °
    Mar
    16 °
    Mer
    13 °
    Gio
    14 °
    Ven
    19 °

    ULTIMI ARTICOLI

    Treno 9924, delle 09,20…

    0
    “Non sei tu che cerchi le storie, sono loro che ti cercano”. Lo diceva una saggia e anziana donna quando asseriva: ”Quando cammini tra la...