Premesso che l’attività fisica è importantissima nell’intero ciclo di vita, soprattutto durante l’età evolutiva mostra una connessione positiva con la maturazione cerebrale e la salute.
Ancora una volta il modo di dire: mens sana in corpore sano ci aiuta a comprendere che praticare uno sport “a qualsiasi età” sarebbe necessario per migliorare la qualità della vita psico fisica.
La letteratura ha contribuito a far emergere come l’ausilio della realtà virtuale sia efficace anche in ambito sportivo. Infatti, la realtà virtuale, normalmente “condizionata” dal mercato video-ludico, trova spazio di applicazione dalla semplice ricerca al benessere della persona, fino ad arrivare a discipline come lo sport. La realtà virtuale è un prodotto del connubio tra psicologia e tecnologia che permette di fornire un servizio di altissima qualità. Essa è entrata a far parte della preparazione atletica e sportiva già da diverso tempo, trovando dapprima applicazione soprattutto negli ambiti spaziali e militari.
Molte sono le discipline sportive che possono beneficiare dell’utilizzo della realtà virtuale. A esempio il calcio e il tennis da tavolo come spiegato da uno studio, condotto nel settembre 2019 da Michalski e altri, ha esaminato come le prestazioni apprese in un allenamento di tennis da tavolo possano essere trasferite in un ambiente reale.
La realtà virtuale è una tecnologia che, grazie ad un visore, consente alla persona di immergersi in ambientazioni virtuali altamente realistiche, caratterizzate dal coinvolgimento emotivo, da una interazione e partecipazione, all’interno delle quali l’utente diventa il creatore attivo della propria esperienza.
La realtà virtuale può essere integrata al tradizionale percorso psicologico e può esser utilizzata sia nella psicologia clinica per affrontare i disturbi d’ansia, le fobie, i disturbi ossessivi compulsivi e sia nello sport.
Grazie all’impatto emotivo, all’interfaccia esperienziale e alla completa immersione percettiva nell’ambiente formativo, viene ottimizzata l’esperienza di apprendimento. Questa tecnologia positiva, che ha ancora da dimostrare molto fino a dove realmente può arrivare, consente di diventare ancora più efficace.
La realtà virtuale è come se fosse un grande videogioco in cui si indossano degli occhiali speciali e ti sembra di essere in un altro luogo, ad esempio su un campo da calcio o su una pista di atletica dove gli atleti possono praticare il loro sport in vari scenari, come giocare a tennis contro un avversario virtuale o correre su una pista che esiste virtualmente.
Si può quindi migliorare la propria tecnica, come colpire una palla o come correre in modo più efficace. Si possono ricevere feedback immediati e si possono apprendere abilità motorie complesse, collegando sia i processi cognitivi che sensoriali coinvolgendo l’esperienza e l’adattamento al movimento.
È su queste poche righe rivolte alla psicologia digitale che auguro a tutti i lettori di continuare o di iniziare a praticare un qualsiasi sport, perché lo sport è un po’ come se fosse uno strumento magico non solo del corpo ma anche della mente, per vivere meglio.
La psicologia digitalizzata può aiutare “la testa”
Al servizio dello sport
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