Nella bellissima giornata di sabato 27 gennaio la consuetudine ha visto il ripetersi della iniziativa volta alla raccolta fondi per la ricerca sul cancro.
I volontari dell’Associazione Italiana Ricerca Cancro, coordinati dalla responsabile locale Giuliana Vormola, fin dalle otto del mattino sono stati presenti in piazza Boschiassi a divulgare l’iniziativa e offrire a tutti il loro sorriso, insieme alle Arance della Salute, alla marmellata e al meraviglioso miele sempre rigorosamente di arancia.
Anche i volontari della Croce Verde Torino, che hanno offerto e predisposto due gazebo e l’attrezzatura per permettere la postazione pubblica, si sono uniti per non dimenticare quanto importante sia la condivisione di una offerta rivolta alla ricerca.
“Credo che tutte le famiglie abbiano, chi più chi meno, beneficiato dei risultati della ricerca”, diceva una signora mentre scattavamo la foto che ritrae questo meraviglioso gruppo di persone e che per un sabato ha deciso di lasciare impegni casalinghi o svaghi sportivi per far conoscere a tutti, l’importanza di un’offerta, di una vita sana attraverso i benefici della buona alimentazione e di una attività fisica moderata.
Da non dimenticare i numeri dell’AIRC: 6.000 ricercatori al lavoro, 4,5 milioni di sostenitori dal 1965, 1,9 miliardi di euro destinati alla ricerca in 59 anni di lavoro e 156 milioni di euro destinati a borse do formazione.
Numeri importanti e determinanti che rappresentano la vera forza di questo Istituto, a cui anche Caselle, ormai da anni ha contribuito facendo la sua parte.
Il giorno dopo
Sono passati molti anni dalla prima volta, 27 per l’esattezza, ma ogni volta c’è la tensione del giorno prima con le solite domande: i tempi sono difficili…, non mancano incertezze e scetticismo…, ce la faremo? Purtroppo il principale bacino di questa iniziativa è formato, da sempre, da persone che stanno vivendo situazioni personali pesanti. Quelli che ci sono passati e ringraziano, quelli che vogliono ricordare chi non c’è più. Ogni volta sappiamo che per qualcuno sarà l’ultima e poi arriverà qualcun altro a ricordarlo e a raccontarci la sua storia. Spesso non servono parole, bastano occhi lucidi e tristi e un pizzico di rabbia.
Anche stavolta tutto come da copione: arrivo in una piazza deserta all’alba, montaggio gazebo, scarico casse, imbustamento e… si parte!
Anche un meteo favorevole, non guasta: che volere di più?
A consuntivo: a mezzogiorno scorte finite, arance, marmellate, miele. Come sempre, qualcuno è arrivato subito dopo, a malincuore siamo stati costretti a dire di no. Segue la riflessione per il prossimo anno: prendere qualcosa di più? Dilemma senza fine.
Grazie a tutti! Citiamo la Croce Verde di Torino sezione Borgaro/Caselle, Gerardo e Antonio, Don Claudio, il prezioso Tonino Mangalaviti, che fa la spola fra la piazza, i commercianti e coloro che non possono arrivare da soli.
Alcune considerazioni sarebbero da fare sul concetto di solidarietà che in questi anni ha perso un po’ di lustro. I problemi non mancano ma è salito anche il termometro dell’indifferenza e della poca sensibilità, in questa come in altre iniziative. Lo lamentano le grandi come le piccole associazioni, che per raggiungere buoni risultati devono faticare il doppio. Sarebbe importante iniziare dalle scuole primarie a fare informazione, in particolare sulla corretta alimentazione e stili di vita più naturali e avvicinarsi a iniziative come queste.
Un nostalgico Amarcord: i nostri primi anni di presenza sulla piazza a riempirla erano i bimbi e i loro insegnanti della scuola di Via Guibert, allora aperta di sabato, momenti indimenticabili!
Grazie a tutti!
Giuliana Vormola