Riceviamo dal Consiglio Parrocchiale degli Affari Economici e volentieri pubblichiamo
Tutti noi desideriamo che la parrocchia mantenga un posto speciale nel nostro cuore.
Abbiamo passato un periodo difficile, prima il Covid, poi la malattia di don Claudio, infine il cambio del parroco e l’arrivo di don Alessandro (con don Marco e don Sergio) e ora, dopo un necessario periodo di assestamento, stiamo avviandoci alla normalità.
Tra le novità, il Consiglio Parrocchiale degli Affari Economici (CPAE), organismo istituito dalla Curia e dedicato al monitoraggio e alla gestione delle finanze parrocchiali e alla loro rendicontazione pubblica.
Qual è l’odierna situazione economica della Parrocchia?
Non siamo ricchi, tutt’altro, questo è certo. Passato il generoso entusiasmo degli scorsi mesi siamo ora tornati a una più modesta contribuzione.
Poche sono le entrate sicure date dai contributi per l’utilizzo continuativo di alcuni locali da parte di associazioni e dall’intervento del Comune (ai sensi della Legge Regionale n. 15/1989) come partecipazione ai costi di ristrutturazione/conservazione degli edifici di culto: grazie a queste sovvenzioni è stato possibile sistemare l’impianto di riscaldamento dei locali di S. Giovanni e quello audio di S. Maria rendendoli funzionali all’esercizio e dei servizi a essi collegati.
Per contro devono essere sostenute, mensilmente, ingenti spese per le utenze di gas, luce e telefono (il consumo dello scorso anno è stato di € 22.142,37), per il materiale dei servizi liturgici (ad es. per ostie € 1.493,24), per assicurazioni varie (€ 1.815,00), tasse e imposte (€ 2.684,59), ecc.
E questo è soltanto un elenco molto restrittivo e non esaustivo della totalità delle spese parrocchiali considerato che l’ammontare complessivo delle uscite è ben superiore per decine di migliaia di euro (e di cui vi daremo contezza di bilancio).
Tutto il resto degli introiti è legato al “buon cuore” di quanti vogliono contribuire. Come sapete – e come è giusto che sia – non ci sono tariffe per i servizi ecclesiastici ( S. Messe, funerali, sacramenti, ecc.)e quindi non è possibile conoscere a priori a quanto ammonteranno le entrate e quanto sarà disponibile per le varie attività.
Vi sono lavori irrimandabili da affrontare tra cui il ripristino dei muri esterni della chiesa di Santa Maria in grave stato di degrado e il risanamento dalla umidità degli interni che sta, anche, compromettendo il patrimonio storico artistico della comunità; vi sono imposte rimaste arretrate avendo dovuto dare priorità ad altre esigenze pastorali; vi sono poi numerosi altri interventi da programmare a breve quali il rifacimento dei bagni degli oratori, la verifica / adeguamento degli impianti termici ed elettrici di tutti gli immobili, la tinteggiatura dei locali; vi saranno poi le emergenze che via via si porranno.
E che dire poi della nostra amata Pialpetta? La Baita necessita di lavori di adeguamento all’attuale normativa così da poter riprendere al più presto i campi estivi, come da antica e apprezzata tradizione casellese.
Va poi considerato che una struttura funzionale potrà divenire fonte di reddito laddove utilizzabile da altre realtà (Parrocchie, associazioni, gruppi famiglia, …).
Tutte queste iniziative senza una copertura economica rimarranno sulla carta.
Le modalità di contribuzione sono varie: oltre alla raccolta in chiesa da parte degli incaricati – e, ci raccomandiamo, solo essi – anche tramite bonifico bancario.
Ma i modi per aiutare sono tanti: donazioni, materiali, attrezzature, competenze, professionalità e tanta tanta buona volontà!
Il Consiglio Parrocchiale degli Affari Economici si impegna a rendicontare, periodicamente, la situazione contabile e ciò nella massima trasparenza così da rendere partecipe ciascun componente della nostra comunità.
Grazie per la Vostra attenzione: il Consiglio è a Vostra disposizione.
PS: l’IBAN del conto corrente parrocchiale è: IT14H 02008 30290 00000437566 presso UNICREDIT BANCA, agenzia di Caselle T.se