“Vorrei ribadire il concetto che ogni automobilista che incontra un ciclista dovrebbe ringraziarlo. Perché grazie a lui l’automobilista incontra meno traffico, grazie a lui si inquina meno, grazie a lui le città sono più vivibili. In cambio dovrebbe sorpassarlo lasciando sempre 1,5 metri di distanza, non suonare a distesa il clacson, non stringerlo a lato.
In Italia troppi ciclisti muoiono sulle strade e ci sono troppe automobili in città costruite (al tempo e per la maggior parte) per gli uomini a piedi o in carrozza.
E, per favore, evitiamo stupidaggini del tipo, se rispettano il codice della strada, perché è la maggioranza degli automobilisti ad averlo dimenticato e la gran parte a non rispettarlo quasi mai.”
Mario Tozzi
ILLUMINAZIONE
La tradizionale dinamo non inquinava ed era inesauribile, ma i suoi evidenti limiti ne hanno causato l’estinzione: provoca un considerevole aumento dello sforzo durante la pedalata per via dell’attrito esercitato contro la ruota e offriva una luce accettabile soltanto quando si pedalava ad una velocità sostenuta. Inoltre non consentiva di illuminare il veicolo quando si è fermi. Per questi motivi il suo utilizzo è stato soppiantato dai fari alimentati a pila. Ne esistono in commercio di tutti i tipi, anche supereconomici (e fragili) che possono essere montati anteriormente sul manubrio e posteriormente al cannotto reggisella. Da qualche tempo esistono in commercio fari con luce alogena davvero potenti e in grado, oltre che di segnalare la presenza della bici, di illuminare la strada in modo efficace. È utile dotare la bici anche di un set di catarifrangenti, posizionabili sia davanti, sia dietro, sia lateralmente, fra i raggi delle ruote. La loro rotazione rende ben visibile la bicicletta per un automobilista che sopraggiunge lateralmente. È consigliabile, per i pedalatori della notte, indossare abiti catarifrangenti. Il giubbino d’emergenza è molto efficace, ma, come viene rilevato su alcuni blog, fa parecchio “sfigato”. In commercio si possono trovare fasce catarifrangenti da applicare intorno al braccio. La loro efficacia è notevole: quando vengono illuminate dai fari delle automobili, rendono visibile il ciclista a più di 150 metri.