Un nuovo appuntamento del giorno della Memoria: “Terezìn, la propaganda che uccide”. Lo spettacolo dei ragazzi delle terze medie è andato in scena per una seconda volta il  2 marzo scorso in Sala Cervi alle ore 20, conquistandosi ancora gli onori del pubblico. Ospiti di eccezione della serata alcuni membri illustri della comunità ebraica di Torino, fra cui il Rabbino capo Rav Ariel di Porto.
Il lavoro molto complesso, supportato da audiovisivi,  che è stato realizzato dai ragazzi e curato dalla professoressa Antonacci, è partito dalla vicenda di Terezìn per arrivare al significato della propaganda ai giorni nostri.
Terezìn fu il maggiore campo di concentramento nazista sul territorio della ex Cecoslovacchia, che non fu solo tristemente famoso a causa della deportazione di oltre 140 mila ebrei, di cui molti bambini,  bensì per il programma di abbellimento, di qui appunto la propaganda, a cui nel giugno del ‘44, i nazisti lo sottoposero per prepararlo alla visita di due delegati svizzeri della Croce Rossa Internazionale e due rappresentanti del governo Danese e mascherare così le condizioni reali del ghetto. Gli alunni di terza media hanno condotto un percorso nella storia, tra filosofia e scienza, passando attraverso la strumentalizzazione delle conquiste scientifiche fino alla violazione dei diritti umani, dimostrando quanto il pensiero critico sia l’unica arma di autodifesa contro la propaganda e le forme di condizionamento. La comunità ebraica che ha onorato della sua presenza la serata si è complimentata con i ragazzi per l’impegno di alto valore umano, importante fonte di scambio culturale. Il Sindaco Luca Baracco, rivolto al lavoro dei ragazzi, ha parlato di “un segno di memoria e di fratellanza” e  ha espresso profondo impegno a vigilare contro ogni forma di propaganda e di condizionamento delle persone. Erica Santoro assessore alla Cultura del Comune di Caselle, ha voluto ringraziare tutti i partecipanti e in particolare le associazioni culturali, che ha definito “il maggiore tessuto culturale e formativo più importante e vivo della nostra comunità” e ha concluso dicendo: “occorre impegnarsi ogni giorno affinché i loro sforzi ricevano i giusti riconoscimenti”.

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