Alla cortese attenzione della redazione di COSE NOSTRE
Lunedì 18 settembre ho assistito al Consiglio Comunale aperto avente come ospiti-interlocutori tre rappresentanti della SAGAT società che gestisce l’aeroporto e per oggetto il non sempre facile rapporto di Caselle con la SAGAT. L’incontro si è svolto in maniera molto tranquilla e rispettosa, così come conviene fra persone adulte ed educate, anzi fin troppo visto che per quanto mi risulta è il primo Consiglio Comunale a cui partecipano dirigenti della SAGAT per discutere dei problemi, e non solo dei vantaggi, che la presenza dell’aeroporto crea a Caselle ed ai Casellesi, problemi che esistono almeno da trent’anni e che si apprestano solo ora ad essere affrontati e forse risolti, infatti nei primi anni la SAGAT negava qualsiasi rapporto tra il “vortex strike” (tegole che volano) ed il passaggio degli aerei quasi che per capire quale fosse la causa del fenomeno più che ad un ingegnere fosse stato meglio rivolgersi ad un esorcista.
Poi la causa del fenomeno, passaggio degli aerei, è stata finalmente accertata ed accettata tant’è che l’Amministrazione Comunale ha inserito nei regolamenti urbanistici, che in caso di rifacimento tetto, le tegole fossero ancorate all’orditura in legno, infatti 25 anni fa, quando è stato rifatto il tetto del “castello”di piazza Boschiassi di proprietà e sede della Scuola Materna La Famiglia, ricordo bene che le tegole furono avvitate all’orditura.
Passando invece alla serata di lunedì 18 ho sentito alcune cose che mi hanno lasciato perplesso.
Primo. E’ stato stipulato un protocollo d’intesa che prevede un fondo di 70.000,00 euro per inchiodare le tegole ai tetti (La Stampa dice primo caso in Italia) così sottoscritto: 20.000,00 Euro SAGAT, 20.000,00 Euro Regione Piemonte, 10.000,00 Euro Società Leonardo e 20.000,00 Euro Comune di Caselle. Ma il Comune di Caselle in questa circostanza rappresenta i Casellesi, parte lesa, quindi a mio giudizio nulla dovrebbe versare nel fondo ma solo gestirlo.
Secondo. La SAGAT dichiara di non essere in grado di indicare quale possa essere l’aeroplano che ha causato la caduta delle tegole perché lei monitora solo i movimenti a terra. Questa motivazione mi sembra soprattutto una non voglia di collaborare, infatti poiché dai dati forniti sempre dalla stessa SAGAT atterrano 60 aerei al giorno ovvero uno ogni 24 minuti in media mi sembra impossibile che non sia in grado di individuare quale aereo sia atterrato 30 secondi dopo la caduta delle tegole adducendo come scusa la possibilità di confusione.
Terzo. Nulla è stato detto, forse perché prematuro, di eventuali risarcimenti per quei Casellesi che nel passato hanno rifatto il tetto ottemperando alle norme urbanistiche e quindi sostenendo maggiori costi per l’ancoraggio delle tegole.
Quarto. Un rappresentante della SAGAT ha detto che l’aeroporto di Caselle movimenta 120 aeromobili al giorno ossia all’anno ne movimenta 43.800. Pertanto per ogni aereo che atterra o decolla da Caselle, la SAGAT, in base a questo accordo, verserà ai Casellesi con ben 0,4566 euro, infatti 20.000,00 euro diviso 43.800 aerei dà proprio questo risultato.
Quinto. Monitoraggio impatto acustico. Attorno all’area aeroportuale sono posizionate numerose centraline, di queste tre interessano l’abitato di Caselle e sono ubicate una al Prato della Fiera una presso il ristorante “Unico” e la terza presso la scuola elementare di viale Bona. Poi la procedura, se ho capito bene, è questa: si raccolgono i dati, si fa la media degli stessi ed il valore ottenuto deve restare sotto una soglia prestabilita.
Domanda: la scelta della scuola elementare di viale Bona, così distante dalla rotta aerea di atterraggio e decollo, è una scelta obbligata oppure, poichè posizionata in una zona silenziosa, è comoda per permettere di raggiungere, come media, i valori richiesti?
Sesto. Problema decolli. I rappresentanti della minoranza hanno fatto notare che a loro parere sono aumentati i decolli verso SUD (sul paese) e poiché il decollo è il momento più pericoloso del volo ed anche il più inquinante perchè i motori spingono al massimo, la risposta del rappresentante SAGAT, supportata dall’esibizione di slide, è stata evasiva e fuorviante in quanto sostenendo che negli ultimi anni la percentuale dei decolli è sempre stata ferma al 6%, ha dimenticato di dire che essendo raddoppiati i passeggeri e quindi anche i decolli, il 6 su 100 è diventato il 12 su 200.
Grazie se avrete voglia di leggere quanto scritto e se vorrete farne buon uso.
Saluti a tutti
Franco Tempo