Oman, la terra del Sultano

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AppuntiVanni

 

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“È ben difficile, in geografia come in morale,
capire il mondo senza uscire di casa propria”.
Voltaire

 

 

 

Lo scorso mese di novembre, in compagnia di Anja Wenger, siamo partiti per visitare questo Paese che ci ha incantato per la sua diversità: dai palazzi della sua capitale alle montagne impervie, allo sconfinato deserto.

MUSCAT
Muscat ha una storia antica. Convertita all’Islam nel VII secolo, la città è un importante porto commerciale. Dal 1507 al 1650 Muscat è occupata dai portoghesi ma torna all’Oman grazie al sultano bin Sayf. Il suo declino inizia a metà dell’Ottocento quando la capitale dell’Oman viene trasferita a Zanzibar. A puntare di nuovo sulla città è l’attuale sultano Qaboos bin Said, alla guida del Paese dal 1970. La passione del sultano per la sua capitale è evidente, a lui si devono gli edifici più importanti come la Moschea e il teatro dell’Opera, il primo di tutta la penisola arabica.

qaabos moscheaLa Grande Moschea del Sultano Qaboos, che è costata 45 milioni di dollari è la più grande del paese ed è aperta ai visitatori anche non musulmani; inaugurata nel 2011 può accogliere 20 mila fedeli. La sala di preghiera principale ha pareti e colonne in marmo di Carrara e facciate in stile persiano.

qaabos moschea internoIl lampadario che pende dalla cupola è formato da cristalli Swaroski e un tappeto persiano di 4250 metri quadri, fatto a mano da 600 tessitrici, copre il pavimento. Il sultano è un appassionato di musica e grazie a lui in città è stata costruita la Royal Opera House, inaugurata sempre nel 2011. Il teatro ospita spettacoli di balletto, concerti di jazz e musica classica. Sempre legato al Sultano è anche Al Alam Royal Palace, il palazzo di rappresentanza costruito nel 1972, è uno dei luoghi più fotografati della città per le sue facciate decorate.

MUTTRAH, LA CORNICHE E IL SUQ
muttrahDa non perdere la Corniche, il lungomare bordato di palazzi, moschee e locali, piacevole soprattutto al tramonto, arriva fino al porto di Muttrah dove i pescatori portano il loro carico. Muttrah è conosciuta soprattutto per il suo suq coperto dove si trova di tutto gioielli, tappeti, spezie, vestiti e Khanjar, i pugnali tradizionali decorati in argento e avorio. 

NIZWA
nizwaLa storica città di Nizwa si trova su una pianura circondata da una folta oasi di palme e da alcune delle montagne più alte dell’Oman. Segnata da un grande portale a doppia arcata, la città costituisce un punto di accesso naturale per i siti storici di Bahla e Jabrin e per escursioni lungo le strade di montagna fino a Jebel Akhdar e Jebel Shams.

 

Jebel Shams
Vanni e Anja a Jebel Shams

JEBEL SHAMS
La montagna più alta dell’Oman, oltre 3.000 metri, è meglio conosciuta per la vista nello spettacolare Wadi Ghul, conosciuto come il Grand Canyon d’Arabia poiché si fessura improvvisamente tra i bordi del canyon piatto, mostrando scogliere verticali di 1.000 metri. Fino a poco tempo fa non c’era nulla tra il guidatore e un tuffo nell’abisso, ma ora una ringhiera di ferro indica almeno i punti più scoscesi lungo la pista e un paio di parcheggi approssimativi lungo il bordo individuano alcuni dei migliori punti di vista nel canyon.

BAHLA
bahlaUna notevole serie di merli è visibile ad ogni angolo della strada, correndo in modo impressionante lungo il fiume e facendo di Bahla una delle città murate più complete al mondo. Queste mura si estendono per diversi chilometri e si dice che siano state progettate 600 anni fa da una donna. Parte integrante dei bastioni è l’imponente fortezza, costruita dalla tribù Bani Nebhan che era dominante nell’area tra il XII e il XV secolo. Dopo molti anni di restauro, il Forte di Bahla, che è uno dei più completi in Oman, è ora aperto al pubblico e dimostra facilmente perché è stato riconosciuto patrimonio dell’Unesco nel 1987. L’insediamento circostante in mattoni di fango è un bell’esempio di una comunità islamica medievale organizzata attorno al falaj, i canali dell’acqua tipici della zona.

SHARQIYA SANDS
shaeqiya sandsQueste bellissime distese di sabbia, chiamate localmente Wahiba Sands, offrono ai visitatori una esperienza emozionante con dune che possono arrivare ad una altezza di 100 metri e coprono un territorio che misura oltre 200 km da nord a sud e oltre 80 km da est a ovest con un assaggio di uno stile di vita tradizionale che sta rapidamente scomparendo. E’ abitato da 3.000 beduini, 1.500 dromedari e 15.000 capre, mentre le comodità moderne limitano il bisogno di un’esistenza nomade. Non si può venire in Oman e perdersi l’esperienza di dormire nel deserto, per capire qualcosa in più dello stile beduino, per familiarizzare con i ritmi del deserto, per stare in pace, staccare la spina, godersi alba, tramonto e cielo stellato. Per sentire il suono del suo silenzio. Noi abbiamo dormito in una struttura tipica, una bella e pulita barasti, le tipiche capanne fatte di foglie di palma, con il bagno senza tetto – ma fare la doccia guardando il cielo è un’esperienza magica.

 

RAS al JINZ
Il punto più orientale della penisola arabica è un importante sito di nidificazione della tartaruga verde in via di estinzione, oltre 20.000 femmine ritornano ogni anno sulla spiaggia per deporre le uova. L’Oman ha un ruolo importante da svolgere nella conservazione di questa specie e se ne assume seriamente la responsabilità. L’area è sotto protezione governativa e l’unico modo per visitare il sito è di unirsi a un tour accompagnato.

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Anja a Wadi Shab

WADI
Ci sono dozzine di wadi (torrenti)  in Oman e noi abbiamo visitato tre dei più famosi: Wadi Shab, Wadi Tiwi e Wadi Bani Khalid. Nelle montagne di Hajar, si trovano sul fondo di un arido massiccio calcareo, circondato da un altopiano piatto. Le montagne qui sono ricche di grotte e ospitano il famoso Majlis Al Jinn, una delle più grandi caverne del mondo. L’acqua piovana filtra attraverso questi sistemi di grotte e alla fine riappare come acqua sorgiva che sfocia nei wadi sottostanti. Quando il resto dell’Oman soffre sotto un calore insopportabile, quando tutti i segni della vita vegetale vengono bruciati dal paesaggio desertico, i tre wadi principali degli Hajar orientali sfidano la siccità, fornendo oasi di acqua corrente. Wadi Shab è stato a lungo riconosciuto come il più bello dei tre, con pozze trasparenti di acqua turchese, abitato da pesci, farfalle e uccelli. L’accesso è possibile solo a piedi, dopo un breve attraversamento in barca e un sentiero che conduce nel cuore de* wadi. Altra visita, altrettanto bella e molto più comoda poiché raggiungibile in auto, è il Wadi Bani Khalid dove è possibile immergersi in una piscina naturale circondata dalle montagne e la nostra Anja ha approfittato per farsi un “fish pedicure”, il massaggio ai piedi fatto da pesci.

 
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