Giovedì 1° marzo si è tenuto il confronto pubblico pre-elettorale organizzato dal Partito Democratico presso il salone “Lea Garofalo” di piazza Don Amerano.
Con una buona cornice di pubblico, dopo l’introduzione del segretario mappanese del PD, Angelo Previati (significativa una sua affermazione: “Noi non siamo qui per fare promesse false e mirabolanti”), e della moderatrice della serata, la giornalista della Stampa Nadia Bergamini, la parola è subito passata a Alberto Avetta, candidato al Senato nel collegio uninominale di Settimo-Ivrea.
Ad Avetta è stato chiesto se l’aumento (dati ISTAT) dell’occupazione non strida con il contemporaneo calo delle imprese. “I dati sono reali e veritieri”, ha risposto il candidato, “due governi PD hanno consentito quest’inversione di tendenza dopo anni di profonda crisi. Ma di strada da fare ce n’è ancora sicuramente molta, sia sul tipo di occupazione che si crea, sia sul rilancio ed il sostegno alle imprese”.
L’intervento successivo è stato di Claudio Chiarle, sindacalista della FIM-CISL: “Partiamo dal presupposto che tutti i dati sono interpretabili, io preferisco basarmi sempre sui dati dell’occupazione forniti dall’INPS con l’Osservatorio sul precariato. Il lavoro è ripartito? Va bene, ma quanto durano i contratti? Il problema vero non è tanto creare lavoro, ma creare occupazione stabile, sempre più rara in Italia. Il jobs act funziona, ma si è pensato di più alle imprese con questo atto. Ora sarebbe ora di pensare di più ai lavoratori”.
Per Valter Campioni, consigliere comunale mappanese, “il problema più grosso del lavoro è il suo costo, con una tassazione al 40%, mentre a circa mille km da qui costa un terzo”.
Per Roberto Cotterchio, imprenditore mappanese e vicepresidente provinciale API, “le aziende dovrebbero essere espressione diretta del territorio per aumentarne il radicamento”. Un problema “è la presenza di troppe aziende di piccole dimensioni nel Torinese, che quindi sono più deboli”, conclude Cotterchio.
Paolo Odetti, imprenditore agricolo mappanese e vicepresidente provinciale Coldiretti: “Il nostro settore è in crescita, ma per mantenere questo trend, dobbiamo specializzarci. Dobbiamo difendere il “made in Italy”, puntando sulla qualità delle nostre materie prime, da trasferire poi nella trasformazione dei prodotti tipici: solo così possiamo competere a livello internazionale. Nel nostro settore, a differenza di altri, era importante il voucher prima maniera: con il nuovo voucher, siamo nell’impossibilità di creare occupazione per la complessità del suo utilizzo”.
In chiusura, l’intervento di Gianna Pentenero, candidata alla Camera nel collegio uninominale Chivasso-Settimo-Chieri, focalizzato sull’occupazione femminile: “L’occupazione femminile è in crescita, ma ci sono anche molti abbandoni. Perché? Perché mancano i servizi dicono in molti… Secondo me, in Piemonte non è vero: più che altro è difficile accedervi e gli stipendi sono bassi.
Bisogna migliorare la qualità dei contratti ed alzare i salari (discorso valido anche per gli uomini ovviamente); contestualmente, bisognerebbe abbassare il costo dei servizi stessi, senza intaccarne però la qualità.
Soprattutto, dobbiamo far ripartire la macchina pubblica: deve ripartire la sanità, i servizi, il welfare aziendale”.