Cittadini digitali

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Alzi la mano chi è disposto a tornare indietro di una ventina d’anni (più o meno), quando Internet ancora non esisteva. Vi ricordate le mappe stradali, impossibili da ripiegare e le enciclopedie della medicina, dell’arte e di storia? Ingombranti, sempre impolverate, facevano bella mostra nella libreria di casa, in attesa di essere consultate. I telefoni a gettoni. Ovunque biglietti volanti (il post it non esisteva ancora…), con numeri di telefono e indirizzi. E che fatica pianificare una cena con amici, mille telefonate: ” Ci sei…non ci sei? Quando, dove…?

Tutto questo oggi non esiste più, con un click trovi tutto quello che ti serve. Pianifichi le tue cene con Doodle, fai le ricerche su Internet, ti fai guidare comodamente da Google Maps. Potremmo stare qui a fare un elenco lungo quattromila pagine. Internet? Mai più senza!

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Ma questo meraviglioso strumento, che ha segnato un epoca, che ci ha cambiato tutti, anche se non ce ne rendiamo conto perché a Internet ci viviamo dentro, nasconde come tutte le cose il rovescio della medaglia: dei lati oscuri, delle insidie, che possono colpire i giovani, gli adolescenti ingenui e disinformati, ma anche gli adulti e gli anziani. E allora? E’ necessario capire per non aver paura di quel mondo, per evitare di incappare nei pericoli.

L’incontro di mercoledì 28 marzo, “Cittadini digitali”, organizzato dal Comune presso la Sala Cervi,  aveva lo scopo di trattare proprio quest’argomento. Una serie di appuntamenti erano stati messi in campo l’anno scorso dalla scuola di Caselle, in collaborazione con il Comune, sul tema del cyberbullismo;  a questi aveva partecipato la Polizia Postale. Erano rivolti sia agli adulti, sia ai ragazzi. Si parlava di rischio e di regole da seguire nell’uso dei social. Quest’anno è stato ripreso il filo del discorso. L’ispettore Sandro De Vecchis, della Polizia Giudiziaria ha parlato di  cyberbullismo, ma anche di pericolo di adescamento e di sanzioni giudiziarie che possono essere applicate ai giovani che commettono reato a partire dall’età di 14 anni. Ecco, allora, come bisogna comportarsi per prevenire quei rischi.  Come  denunciare o segnalare al questore, addirittura senza che i genitori ne vengano a conoscenza qualsiasi atto di molestia il minore sia vittima, grazie a nuove norme che trattano il bullismo come lo stolking. Come tutelarsi con YouPol una applicazione che permette di interagire con la Polizia inviando segnalazioni in maniera anonima relative a episodi di bullismo e spaccio di stupefacenti.

“I giovani sono sempre più connessi alla rete, esplorano mondi che i genitori nemmeno si sognano”, ha detto Erica Santoro nel suo discorso di apertura.

“Dobbiamo imparare noi stessi a vivere un mondo che tutto sommato non ci appartiene, perché conoscendone i lati oscuri adempiamo uno dei nostri obblighi fondamentali, che è quello di tutelare i nostri figli e di capire prima di loro se stanno correndo dei pericoli.  Aiutare i nostri figli vuol dire quindi intervenire prima che i reati vengano commessi .”

Questo appuntamento fa parte di una serie di incontri nati per informare e mettere i genitori in contatto fra loro e permettere il confronto su temi della quotidianità, favorire il dialogo, la discussione e l’aiuto reciproco.

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