Attestazione della ferrovia Torino-Ceres sul “passante” di Torino
Un’opera importante per il nostro territorio, in quanto renderà disponibile ai viaggiatori dell’aeroporto, e ai tanti pendolari di Caselle e della Valli di Lanzo, un collegamento rapido, e senza cambi, con Porta Susa e le altre stazioni del Passante. Un’opera preceduta da fiumi di parole, e di accese discussioni fra le parti politiche, divise sulla soluzione da adottare.
La soluzione scelta
Tante le soluzioni ipotizzate, alla fine quella adottata e su cui ci sono i cantieri in corso è quella compatibile con l’utilizzo dei finanziamenti, statali e regionali, già stanziati, pari a 175 milioni di euro, coperti da fondi CIPE e PAR-FSC.
Con essi si deve costruire una galleria ferroviaria interrata, lunga 2,7 km, profonda 8 metri rispetto al piano strada, larga 9,5 metri e centrata sull’attuale spartitraffico centrale di corso Grosseto.
La galleria si innesta da una parte, lato largo Grosseto, sulla ferrovia esistente, poco prima della stazione di Madonna di Campagna, e termina, lato Parco Sempione, dentro gli spazi già predisposti nella Stazione Rebaudengo del Passante di Torino.
Sostanzialmente un lungo rettilineo, con due curve, di raggio 180-190 metri, per il raccordo con l’esistente alle due estremità.
La stazione di Madonna di Campagna non sarà più utilizzata, sostituita da una nuova stazione, pure lei interrata, denominata “Grosseto” e posta in corrispondenza dello spiazzo che ora ospita l’omonimo mercato rionale.
Per le auto, niente più cavalcavia
Una delle più contestate conseguenze della scelta progettuale sopra descritta riguarda le ripercussioni sulla viabilità stradale. I due cavalcavia a cui eravamo abituati, uno sulla direttrice Grosseto est-Grosseto ovest, l’altro sulla direttrice Potenza-Grosseto, erano già chiusi e indisponibili dalla scorsa estate, dopo gli episodi in primavera di crollo di calcinacci.
Causa l’incompatibilità con le nuove gallerie ferroviarie, il progetto prevede la completa eliminazione di entrambi i cavalcavia, solo parzialmente sostituiti, in sotterraneo, da una galleria stradale che farà il curvone Potenza-Grosseto, affiancandosi alla galleria ferroviaria.
L’avvio del cantiere
Risale al 29 settembre scorso la consegna formale dei lavori, dalla società di committenza regionale SCR al raggruppamento di imprese vincitore della gara d’appalto. Nelle settimane successive, prima attività eseguita la rimozione dell’asfalto lungo i cavalcavia di largo Grosseto; al di sotto, gli interventi per la modifica della viabilità che, si immaginava, fosse propedeutica all’immediato inizio della demolizione delle strutture. Pesanti le ripercussioni sul traffico, nonché sul nostro SADEM in arrivo dall’aeroporto, deviato su via Sansovino. A complicare la vita agli automobilisti, numerosi altri micro cantieri (Italgas, SMAT, Iren, ecc.) spuntati anche nelle vie attigue a corso Grosseto, per lo spostamento dei sottoservizi interferenti con il futuro scavo della galleria nell’asse centrale del corso.
L’amianto nei cavalcavia
Lunedi 20 novembre dovevano partire le operazioni di “affettamento” delle strutture in cemento armato dei cavalcavia di corso Grosseto. Così non è stato. La spiegazione dello stop è emersa solo qualche settimana dopo, giovedi 14 dicembre, durante la seduta delle Commissioni comunali preposte a seguire l’avanzamento dei lavori.
In tale sede i tecnici dell’impresa appaltatrice hanno riferito che nel corso delle prime due fresature del basamento in calcestruzzo, al di sotto del manto stradale, si è ritrovato amianto. Tale materiale, sembra proveniente dalle cave di Balangero, era, negli anni di costruzione del cavalcavia, spesso usato come impermeabilizzante del cemento.
Non ci sono rischi di dispersione, essendo l’amianto incapsulato nel cemento, secondo l’opinione espressa dall’impresa. Le procedure di rimozione vanno però definite con l’ASL, tramite la predisposizione di un apposito piano.
Il 31 gennaio Scr ha consegnato il piano di lavoro all’Asl. Il via libera dall’ASL, con l’approvazione del piano, è pervenuta dopo un mese. Il mese scorso, il 13 marzo, i lavori sono ripresi, con il completamento della scarifica superficiale dell’asfalto nelle zone ove non era già stato eseguito a ottobre.
Salvo ulteriori colpi di scena, la bonifica vera e propria ora dovrebbe partire. E qui il condizionale è d’obbligo, visti i precedenti.
Cosa succede sul lato della stazione Rebaudengo?
Migliore andamento sembrano avere le attività di cantiere all’altro estremo di corso Grosseto.
Qui si opera all’interno del Parco Sempione, un’ampia fetta del quale è stata chiusa e recintata, per l’esecuzione, in sotterraneo, del curvone con cui la galleria ferroviaria dopo il lungo rettilineo di corso Grosseto girerà di 90 gradi per effettuare l’innesto sul passante ferroviario esistente.
In tale zona sono in corso di realizzazione i pali a grande diametro che costituiranno la struttura di parete della galleria.
La zona dell’innesto e l’attuale avanzamento del lavoro possono essere illustrati con l’ausilio delle seguenti foto (immagini B-C-D-E foto di Andrea Capello per conto di SCR Piemonte, pubblicate sul sito di comunicazione istituzionale www.connessionenordovest.it):
- A) interno della stazione RFI Rebaudengo, già in esercizio dal 2009, nella zona confinante con l’ampliamento ora in corso
- B) il camerone già predisposto negli anni scorsi, durante la costruzione del Passante Ferroviario, per ospitare i binari di arrivo della Torino-Ceres
C), D) ed E) immagini dei lavori di scavo attuali della nuova galleria.