Ad un anno dalla nascita della prima Amministrazione Comunale autonoma mappanese (ed a qualche giorno dalla serata “celebrativa” della Giunta Grassi), ecco l’articolato punto di vista sull’operato dell’Amministrazione stessa da parte di Valter Campioni, consigliere comunale di minoranza di “Uniti per Mappano”: “La giunta Grassi ha caratterizzato il proprio agire politico amministrativo con rancore verso le opposizioni e i comuni cedenti per tenere insieme un gruppo diviso. La campagna elettorale da parte della giunta Grassi è continuata dopo le elezioni: le altre amministrazioni comunicano ai cittadini attraverso il sito, a Mappano attraverso la pagina elettorale di Facebook, ma annunci fatti di bugie dopo un anno si stanno sciogliendo come la neve al sole. Le aspettative dei mappanesi che hanno lottato per la nuova realtà di Mappano Comune, per avere maggiori investimenti e servizi, dopo un anno, sono già naufragate vista la non capacità dell’esecutivo in carica. Ad oggi a cittadini ed imprese l’amministrazione non ha fatto pervenire un documento che certifichi la nascita del nuovo comune
– Alcuni esempi di ciò che afferma?
“La risposta che la giunta deve dare”, risponde Campioni, “è perché non sono state utilizzate le risorse già disponibili a favore dei cittadini: per il rifacimento della rotonda del Conad (12 mila euro), per eliminare il semaforo e realizzare la rotonda di via Borgaro strada Cuorgnè (150 mila euro), per ultimare la dismissione delle aree per la costruzione da parte di Smat del marciapiede e delle fognature (910 mila euro di cui 175 mila finanziati dai comuni di Borgaro e Caselle per il marciapiede). C’è poi un avanzo amministrazione del CIM (120 mila euro) forse utilizzabile nel 2023 espletate le cause. Inoltre non è stato accompagnato il privato nella realizzazione dell’investimento (pari a 30 mila euro) sull’area ex Bubalo.
La principale scelta di questa Amministrazione finora realizzata, per le tasche dei mappanesi, è rappresentata dalle risorse impegnate per gli avvocati, delegati a svolgere le funzioni proprie della pletora di amministratori mappanesi, pari a 260.400 euro nel triennio”.
– Quindi secondo lei Mappano sta peggio oggi di un anno fa?
“A distanza di un anno dalla creazione di Mappano Comune”, prosegue il consigliere, “si arriva in municipio e si trova: una volta alla settimana un impiegato preposto a svolgere pratiche per l’ufficio commercio e un architetto o un geometra due volte alla settimana per svolgere attività di sportello come ufficio tecnico o urbanistica. Non solo non è stato eseguito il completamento di alcune funzioni preesistenti, quindi già a disposizione dei mappanesi negli ultimi anni in virtù del lavoro svolto dagli amministratori precedenti, ma al contrario si ha modo di certificare ”i passi indietro” rispetto alla gestione del CIM.
I servizi preesistenti che sono spariti: il Commissario di Polizia Locale con un ufficio a disposizione dei cittadini aperto tre volte la settimana; la presenza di un geometra che seguiva lavori pubblici ed era a disposizione dei problemi dei cittadini, molte iniziative culturali venute meno, il controllo del territorio totalmente assente e nessun nuovo servizio a disposizione dei Mappanesi.
La conseguenza di scelte politiche autoritarie da ventennio, come il “licenziamento” del comandante dei vigili, il coprifuoco, la scelta di autarchia procurano la percezione di terra di nessuno con aumento e di atti di vandalismo con presenza di criminalità, siamo stati anche raggiunti dalla prostituzione in via Galileo. Le scelte di carattere economico stanno allontanando chi crea ricchezza e lavoro.
Affidare il servizio di tesoreria ad una banca di Mappano, come ad esempio Unicredit, avrebbe impedito la chiusura della filiale; averlo affidato in modo diretto, al Credito Valtellinese, istituto con difficoltà dal punto di vista della solidità patrimoniale, salvaguardia lo sviluppo di un altro territorio. Per quanto riguarda la politica tariffaria, invece di perseguire la riscossione si aumenta del 10% la tariffa alle famiglie a compensazione di quelle che invece la tassa non la pagano.
Si spendono 66 mila euro all’anno per collocare rifiuti speciali negli ecocentri dei comuni cedenti invece di localizzare in paese una ecostazione mobile un giorno a settimana con costi pari a 10 mila euro l’anno; questa operazione consentirebbe di ridurre la tariffa di un altro 4%. Una famiglia di 3 persone in un alloggio risparmierebbe 40 euro all’anno passando da 270 a 230 euro.
Per quanto riguarda i rifiuti speciali, smaltiti a carico di aziende e commercianti, non viene scomputata la superficie dell’attività, facendo di fatto pagare due volte la tariffa. Per quanto riguarda la gestione del verde a parità di costi si riducono i tagli del 20%”.