L’11 giugno del 2017 ci furono le prime “storiche” Elezioni comunali nel neonato Comune di Mappano. Un anno è già passato, tra mille difficoltà, speranze, incomprensioni, confronti… Ancora molto rimane da fare, ovviamente, per costruire e far decollare il nuovo Ente che amministra oltre 7 mila cittadini. Cose Nostre ha voluto porre sette quesiti al sindaco Francesco Grassi.
– E’ già passato un anno dalle prime storiche elezioni mappanesi da voi vinte. Un pensiero in merito?-
“Siamo felici di aver vista riconosciuta l’identità della nostra comunità attraverso l’autonomia municipale dopo decenni di tentativi. Dopo un anno di difficile lavoro siamo lieti di poter continuare a contribuire con il nostro impegno a pianificare un futuro con al centro l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini di Mappano. La comunità ha partecipato in questi mesi con una mobilitazione eccezionale a partire dalla partecipazione al voto nelle elezioni amministrative e proseguendo con la disponibilità al lavoro volontario di molti cittadini.”
– Secondo lei, dopo dodici mesi, qual è il più grosso “successo” della sua Amministrazione?-
“Essere riusciti nonostante tutti gli ostacoli a mantenere costante l’erogazione dei servizi oltre che iniziare a costruire la struttura del Comune avviando i principali uffici comunali. Nonostante i pochi dipendenti e la complessità della situazione c’è in comune un clima di grande impegno e collaborazione. Il lavoro per costruire il Comune è ancora molto, ma la strada imboccata è quella giusta.”
– Quale, invece, il più grosso “fallimento” ad oggi?-
“E’ presto parlare di eventuali fallimenti, ci vorrà ancora tempo per poter tirare le somme, ma siamo abituati a non arrenderci di fronte alle difficoltà e siamo fiduciosi di superarle. Avremmo voluto avere più tempo per comunicare con i cittadini e coinvolgerli attivamente nella vita del Comune, ma abbiamo parzialmente recuperato con la riunione dell’11 giugno.”
– Rifarebbe tutto ciò che ha fatto in questo primo anno o, potendo, cambierebbe qualcosa?-
“E’ stato un cammino a tappe forzate cercando di cogliere le opportunità che ci venivano offerte, non credo che tornando indietro potremmo fare di più. Posso dire che tutti i componenti dell’amministrazione stando dando il massimo con dedizione e senso di responsabilità e questo ci fa ben sperare per il futuro.”
– Cosa vorrebbe dire alle minoranze consiliari? Perché il rapporto è così difficile?-
“Il rapporto con la minoranza si sviluppa in una normale dialettica democratica, e in più di un’occasione sono state recepite le loro proposte. Non è un caso che diversi atti del Consiglio sono stati approvati all’unanimità. Il Consiglio si è dotato delle Commissioni che hanno rafforzato la possibilità di dibattito. Quando le minoranze fanno proposte costruttive siamo sempre pronti a confrontarci.”
– Cosa invece vorrebbe dire ai Comuni cedenti? Quando sarà possibile firmare le convenzioni?-
“Ai colleghi che amministrano i Comuni “cedenti” chiedo di abbandonare un atteggiamento ostile e ostruzionistico rispetto alla nascita del Comune di Mappano. E’ una ferita ancora aperta il ricorso mai ritirato da Borgaro e Leinì contro la legge istitutiva del Comune di Mappano, come anche l’ostruzionismo rispetto al trasferimento di risorse e personale. Un vero negoziato non può prescindere dal riconoscimento definitivo del Comune di Mappano e dalla corretta applicazione della sua legge istitutiva.”
– Perchè Mappano non è ancora entrata nell’Unione NET?-
” La motivazione principale risiede nel fatto che non si può chiedere a Mappano di entrare in una Unione i cui principali componenti mantengono in essere un ricorso contro l’istituzione del Comune e ne ostacolano la nascita. In futuro, valuteremo l’eventualità di collaborare con l’unione se ne saranno certi i benefici.”