Sulla ricerca degli investitori e sulla regolamentazione delle chiusure domenicali si pronuncia l’AD Roveda.
Il Caselle Open Mall, l’insediamento commerciale previsto sulle Aree ATA di Caselle, è uno dei principali interventi previsti in Italia nel settore. Al terzo posto per superficie coinvolta fra le iniziative previste nel quinquennio 2018-2022, come risulterebbe dalla tabella qui allegata, ripresa dal report “il mercato immobiliare commerciale in Europa ed in Italia” di Scenari Immobiliari, istituto indipendente di studi e ricerche, e pubblicata sulla rivista Largo Consumo.
Mercato immobiliare commerciale Italia: principali interventi 2018-2022 |
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Struttura |
Provincia |
Tipo intervento |
Superficie (migliaia di mq GLA) |
Westfield Milan |
MI |
Nuova costruzione |
185,0 |
Concordia-Milanosesto |
MI |
Riqualificazione |
131,3 |
Caselle Open Mall (COM) |
TO |
Nuova costruzione |
113,0 |
Parma Urban District |
PR |
Riqualificazione |
75,0 |
Shopping Mall Cascina Merlata |
MI |
Riqualificazione |
65,0 |
Pompei Maximall |
NA |
Nuova costruzione |
42,0 |
Gran Roma |
RM |
Nuova costruzione |
40,0 |
Palazzo del Lavoro |
TO |
Riqualificazione |
28,0 |
Caianello |
CE |
Nuova costruzione |
11,1 |
Fonte: Scenari Immobiliari – Largo Consumo |
Per quanto riguarda le autorizzazioni, il COM di Caselle, ottenute negli anni passati quelle commerciali ed urbanistiche dopo un lungo e tormentato iter, ricco di stop e colpi di scena, aveva a fine marzo 2017 stipulato la Convenzione urbanistica con il Comune di Caselle. Tale firma sembrava potesse portare in tempi brevi al rilascio dei permessi a costruire e quindi all’apertura dei cantieri. Così non è stato, almeno finora. Il rilascio dei permessi a costruire da parte del Comune di Caselle, prima ipotizzato per la primavera di quest’anno, poi entro l’estate, sembra che tuttora sia impedito dal ritardo nell’espressione del parere da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
Giuseppe Roveda, l’Amministratore Delegato della società Aedes e di Satac, la società di scopo proprietaria dei terreni e della licenza, nel suo intervento al Consiglio Comunale aperto a Caselle dello scorso 14 maggio, era stato chiaro: “Se i permessi di costruire arrivano prima delle ferie, noi potremmo in sei mesi avviare i lavori propedeutici alla realizzazione dello sviluppo del nostro Caselle Open Mall“. Quei sei mesi, aggiungeva Roveda nel suo intervento, sono i tempi tecnici necessari, a valle del rilascio dei permessi a costruire, per chiudere i contratti con investitori e banche, nonché per fare gare d’appalto e proseguire con la commercializzazione degli spazi.
Per quanto riguarda il reperimento dei capitali necessari a sostenere l’investimento del COM di Caselle, secondo quanto pubblicato a settembre dal Sole 24 Ore, alcuni investitori americani avrebbero esaminato il dossier del COM. Viene anche fatto un nome, quello del fondo d’investimento statunitense KKR (NdR: lo stesso fondo con cui FCA sembra stia trattando la cessione di Magneti Marelli). Citato anche il possibile coinvolgimento nel dossier COM della banca d’affari Jp Morgan.
Sul tema si è espresso anche direttamente Giuseppe Roveda, il 27 settembre, all’Assemblea Straordinaria di Aedes che ha approvato un importante intervento di ristrutturazione della società: “Per quanto riguarda il progetto di Torino Caselle, dove sorgerà un Open Mall di 120.000 metri quadri, con mix funzionale di retail ed entertainment, siamo alla ricerca di investitori, compresi fondi di private equity. Abbiamo riscontrato grande interesse e ci siamo dati fine anno come scadenza possibile per fare scelte strategiche”.
Nella stessa occasione Roveda si è anche espresso sul tema delle chiusure domenicali dei centri commerciali. Una nuova regolamentazione in senso più restrittivo era infatti stata preannunciata quest’estate dai partiti ora al governo. Secondo Roveda la possibile chiusura non fa bene, anche perchè si compete contro l’e-commerce, che non deve chiedere autorizzazioni per stare aperto di domenica o per fare saldi. Aggiunge Roveda: “Occorre che il Governo e le parti politiche agiscano in modo responsabile, ponendo la dovuta attenzione al tema, viste le ricadute sull’occupazione e sui conti delle aziende. Vanno bene le campagne elettorali, ma ora il tema va affrontato in modo serio. Anche se va detto che, dall’altra parte, si è tirata un po’ troppo la corda. Con la normativa sulle aperture nei giorni festivi forse occorre mediare e trovare vasi di compensazione”.