Mai come ora mi sono trovato nell’imbarazzo della scelta dell’argomento da proporvi senza però, purtroppo, poter scegliere tra più o meno spiacevole: le opzioni sono solo tragiche!

Ponti che rovinano sulle vite di cittadini inermi, tratta degli schiavi spacciata per flussi migratori (sic!) … persino ex Presidenti del Consiglio che si “augurano” una crisi economica in autunno per riprendere le redini della politica italiana (“Dobbiamo farci trovar pronti: toccherà di nuovo a noi”); carino vero?, tanto varrebbe augurarsi una bella epidemia per poter risolvere i problemi dell’Inps o fratture multiple ai campioni delle squadre avversarie per potersi aggiudicare in scioltezza il campionato …

Ma sapevo di scivolare pericolosamente in giudizi politici (Per qualcuno forse l’ho già fatto …) e quindi evito.

Allora, di che scrivo?

Se volessi seguire l’esimio esempio di titolati editorialisti e storiche testate giornalistiche avrei l’imbarazzo della scelta: Asia Argento e le cotte “scottanti” – Cristiano Ronaldo in palestra di domenica – Gli ottant’anni di Maurizio Costanzo … e stiamo parlando delle prime pagine! Immaginate che cosa potreste trovare sfogliando le restanti …

Ma questo lo facevo notare già qualche mese fa … la novità?

La novità è che oggi, tra un crollo e uno sbarco, iniziamo a scoprire che, mentre ci arrovellavamo sulle scelte etiche della figlia di Profondo Rosso o spegnevamo coram populo le candeline di Costanzo, da decenni l’Italia viveva in double face, molto poco fashion e decisamente più modello Dottor Jekyll e mister Hide.

In una dimensione vi è un’Italia di morti viventi drogati di “nulla” (Asia & c.) e affogati nel solito loop quotidiano di ansia, speranza, noia, dove tutto funziona più o meno (spesso meno che più), dove si lotta per il “nostro pane quotidiano”, dove ci si augura che qualcosa, prima o poi, cambierà e questa volta in meglio, chissà …

L’Italia della dimensione parallela, invece, stipula convenzioni secretate, specula sulla nostra sicurezza quotidiana, vende, compra, spartisce e contratta senza che foglia si muova …

E … poi … d’improvviso, in una normalità a dir poco indisponente, tutto rimbalza sulle prime pagine di cui sopra!

Si pubblicano documenti, si fanno nomi, cognomi e indirizzi, chi sapeva dice di sapere, le inchieste spalancano voragini di illegalità … tutti commentano, tutti valutano, tutti si indignano …

Ma prima, non stavamo soffiando sulle candeline di Costanzo? Non eravamo straconvinti che i ponti son lì per star su, che la parola solidarietà ha lo stesso significato da noi così come in Francia, in Svezia o in Mongolia? Che i contratti sono pubblici? Che chi sbaglia paga, soprattutto se ha responsabilità dirette?

E soprattutto … che l’informazione serve ad informare, in modo chiaro, diretto, oggettivo  e non ad orologeria?

Ma dov’erano ieri i cronisti, gli editorialisti? Tutti a casa di Costanzo e Asia?

Chi non ha peccato scagli la prima pietra, è sacrosanto, ma per intanto molti giornalisti inizino pure a spostare dalla loro strada quei macigni che per troppo tempo gli hanno impedito di guardare oltre, quel tanto che avrebbe permesso loro di fare un mestiere ben più serio e importante di quanto possa apparire oggi sbirciando tra gli scaffali di un’edicola o smanettando su un telefonino.

Più che raccontare “dopo” il dramma straziante di un crollo si deve lavorare duramente e giornalmente per comprendere il “prima”!

Gossip, sport, spettacoli e tempo libero possono tranquillamente allietare molte pagine di un quotidiano,  ma le “prime” ritornino ad essere lo specchio limpido di una quotidianità sempre più complessa e spesso, per molti versi, torbida.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui
Captcha verification failed!
CAPTCHA user score failed. Please contact us!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.