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Comune di Caselle Torinese
domenica, Giugno 16, 2024

    Una spremuta di…Voti

    Chiedo scusa. Sinceramente.

    Sì, chiedo scusa ai “non”-elettori della Basilicata che con la loro assenza alle urne hanno determinato uno scarso 49% di votanti alle ultime elezioni regionali e che io ho frettolosamente criticato, ritenendo il disertare le urne un sacrilegio democratico. Sì, chiedo scusa perché ho inconsapevolmente unito a chi ha scientemente scelto di non votare, buttando alle ortiche un sacro diritto acquisito, anche tutti coloro, e sono tantissimi, che pur volendo con tutto il cuore apporre la fatidica croce sulla scheda elettorale non hanno potuto farlo… per volontà dello Stato italiano.

    Sì, per precisa scelta politica di chi, sino ad oggi da decenni, ci ha governati.

    L’Italia infatti, insieme a Malta e Cipro, è l’unica nazione europea che non prevede la possibilità di voto per chi, al momento della tornata elettorale, non si trovi, per mille motivi, nel proprio comune di residenza.

    Certo, avete letto benissimo. Se per studio, lavoro, salute o impegni familiari/personali vi trovate lontani da casa vostra e vorreste adempiere al sacro diritto-dovere del voto, in Italia non lo potete fare!

    Per corretta informazione, proprio in questi giorni, il Governo ha varato un decreto che consente agli studenti fuori sede di poter accedere al voto, ma solo per le Europee eh… mica alle politiche, regionali o comunali. Non esageriamo, e solo gli studenti!

    Ma gli altri?

    Chi lavora lontano da casa? Chi è ricoverato in un ospedale fuori regione? Anche chi è solo in vacanza…?

    Nulla!

    Forse a Palazzo Madama, a Montecitorio e a Palazzo Chigi non sanno ancora che l’Italia del 2024 non corrisponde più, socialmente e tecnologicamente all’Italia del 1946 o anche solo a quella del 1986.

    Sì, perché oggi, per motivi di studio e di lavoro, si è spesso lontani da casa, così come per necessità di salute o di semplice vacanza, visto che le “ferie di agosto” appartengono ormai ai ricordi in bianconero delle Teche Rai. Siamo multi task e in continuo movimento, in un mondo dove il concetto di residenzialità fa rima con relatività.

    Ma per chi ci governa valgono le norme del 1946, la cabina elettorale, la tendina e la matita copiativa… Punto!

    E in Europa?

    Ah beh, in Europa si sono da tempo abbandonati in un angolo la clava e la pelliccia di leopardo per adeguarsi alle nuove realtà sociali.

    Ecco alcuni esempi.

    In Spagna il voto dei fuorisede avviene per corrispondenza per tutti i tipi di elezioni: comunali, regionali, politiche ed europee. Così come in Lussemburgo, Germania, Irlanda, Austria, Ungheria, Slovenia, Regno Unito e Polonia.

    Il sistema adottato dal parlamento spagnolo sembra funzionare. Alle elezioni del 2019, 1.362.500 di elettori residenti hanno votato per corrispondenza. Alle elezioni municipali di Madrid, invece, 235.696 persone hanno votato per corrispondenza.

    Francia, Belgio, Polonia, Paesi Bassi e Svezia prevedono il voto per delega. In Francia, chi è assente durante il giorno delle elezioni può votare per delega scegliendo una persona al suo posto. Per affidare la delega, l’elettore deve compilare un modulo e presentarlo a mano a un pubblico ufficiale il prima possibile. Le scadenze sono flessibili e si estendono fino al giorno del voto, ma se il municipio non riceve in anticipo la delega il voto non è consentito.

    In Danimarca, così come in altri stati europei, è previsto il voto anticipato un giorno prima della data univoca decisa a livello nazionale. Nello specifico, questa forma di voto è prevista per ogni elettore in uno dei 98 uffici di registrazione nazionali e la richiesta può essere fatta da tre settimane a due giorni prima dell’elezione. Chi è malato o è disabile può fare richiesta entro 12 giorni dal voto di esprimere la propria preferenza direttamente da casa.

    Altra opzione valida per garantire l’accesso al voto ai fuorisede è la via telematica. L’Estonia è il primo paese al mondo ad aver previsto questa procedura e basta essere muniti di un pc e di un documento d’identità valido. Gli elettori possono esprimere le preferenze durante i giorni in cui è previsto il voto anticipato.

    Ottimo! Io, invece, il 9 giugno, comodamente, dovrei prendere un aereo da Palermo destinazione Caselle, infilarmi nella sacra cabina elettorale con tanto di matita, fare la croce e riporre la scheda nell’urna per poi correre in aeroporto (che fortuna abitare a Caselle!) e prendere il primo volo per la Sicilia.

    Direi comodo, funzionale e democratico.

    Che i Padri Costituzionali abbiano pietà per la classe politica auto generatosi dalle loro nobili e inconsapevoli radici.

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