La Sala Lea Garofalo del Municipio mappanese ha ospitato una serata organizzata dai gruppi consiliari di minoranza avente per tema la sicurezza del territorio. Tre su quattro i consiglieri presenti: Valter Campioni di “Uniti per Mappano”, Roberto Tonini di “Facciamo Mappano” e Luigi Gennaro per “Lista Mappano”.
A moderare il giornalista Davide Aimonetto. La sala era gremita di cittadini molto preoccupati sulla situazione di Mappano, dopo l’ennesima ondata di furti, ma la serata è trascorsa in un clima sereno e costruttivo. D’altronde i tre consiglieri hanno subito chiarito di non avere le soluzioni in tasca, né la bacchetta magica, anche perché sono, per l’appunto, in minoranza. Lo scopo della serata, hanno detto i tre esponenti politici, era quello di raccogliere idee e proposte da portare poi in discussione in Consiglio comunale ed alla maggioranza. Per Campioni è “paradossale che il controllo del territorio fosse più efficace e puntuale quando eravamo frazione di più Comuni, piuttosto che oggi che siamo diventati Comune anche noi. In quasi due anni di esistenza della municipalità siamo tornati indietro. Ma la risposta è semplice: non abbiamo un comando di Polizia Municipale e i due vigili casellesi non sono sufficienti. Evidentemente neanche i pattugliamenti dei Carabinieri, soprattutto della stazione di Leinì, sono, da soli, sufficienti. Ci va presenza e coordinamento. Servono le convenzioni per cominciare a garantire più presenza, magari anche con il Comune di Torino.
L’assenza di controllo del territorio è confermata anche dall’esplosione di episodi di vandalismo”. Un’altra nota dolente è quella delle telecamere di videosorveglianza, argomento in verità caldo in molti Comuni. “Le telecamere esistenti non sono attive”, ha precisato Tonini, “ma la scusa che la colpa è dei Comuni cedenti non regge più: ora basta! Siamo un Comune o no? Se lo siamo le telecamere dobbiamo gestircele noi. Anzi bisognerebbe installarne di nuove nei punti che consideriamo più a rischio, oltre ad averne a tutti gli ingressi della città. Cominciamo a ripristinare quelle esistenti anche se, in assenza di Polizia Municipale, ovvio che una domanda nasce spontanea: chi le controlla?”. Altro argomento è stato quello del cosiddetto “controllo di vicinato”, pur tra mille se e ma, perché non si vuole certamente creare delle ronde o degli sceriffi: servono persone formate che sappiano esattamente cosa fare e, soprattutto, cosa non possono fare. Ma i consiglieri hanno precisato che “se attiviamo questo progetto, a chi riferiscono gli episodi sospetti, o le persone sospette, i mappanesi preposti se non abbiamo i vigili in strada? Il problema è sempre lo stesso: serve una Polizia Municipale!”. Un problema molto sentito, quello della sicurezza, ma che non è di facile soluzione e, probabilmente, non lo sarà a breve termine.