Nel mese di aprile due classi della scuola Collodi (2ªA e 2ªB) hanno partecipato al concorso nazionale “Un patrimonio da salvare”, indetto dal MIUR (il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e dalla Corte dei Conti, che prevede di individuare un sito culturale o storico del proprio territorio in stato di abbandono, esaminarlo e proporre un opportunità di recupero. Un iniziativa rivolta a tutte le scuole italiane che nasce con l’intento di sensibilizzare le nuove generazioni a riflettere sul valore del nostro patrimonio artistico ed educare al rispetto e alla sua salvaguardia, il che vuol dire anche contrastare il rischio di “torpore” del senso civico e della cittadinanza attiva e non abbandonarsi all’accettazione passiva dello spreco dell’inefficienza e al degrado.
Un tema molto complesso, quello della cittadinanza attiva, su cui le insegnanti Vita Interrante, Cinzia Grosso e Stefania Sparano lavorano con impegno quotidianamente, cercando, come dice la maestra Interrante, di “aprire gli occhi” dei loro alunni, seppur ancora molto piccoli, su “quello che ci gira intorno, solo così potranno essere dei veri cittadini attivi”.
A poche settimane dalla notizia che la vecchia stazione ferroviaria passa in gestione al Comune di Caselle, mentre si progetta il recupero dell’edificio, la scelta delle due classi ricade proprio qui.
Preparando una bella poesia dal titolo “Nonostante tutto, i fiori sbocciano e i bimbi leggono” da presentare a Roma, alla commissione esaminatrice del Ministero dell’Istruzione, entro i termini della scadenza del 15 aprile, i bambini con le loro insegnanti hanno lanciato la loro proposta di trasformare la vecchia stazione di Caselle in un luogo dedicato alla cultura. Hanno pensato ad una grande biblioteca-ludoteca con ampi spazi dedicati ai giovani e alla scuola, dove sia possibile incontrare scrittori, esporre i lavori degli alunni in mostre permanenti, e dove possa sorgere anche un museo del treno e della ferrovia, perché rimangano inalterate le radici, le origini e la sua storia.
Un titolo che esprime chiaramente la speranza di vedere un giorno l’antica stazione dei treni ritornare a vivere, come luogo dedicato interamente ai giovani. Abbiamo chiesto alle maestre cosa lo ha ispirato e ci hanno raccontato questo aneddoto: “C’è alle spalle della stazione un lembo di terra che sembra un piccolo parco dove si posteggiano le macchine e poi c’è un cespuglio di ginestre che vi sorge a fianco; un giorno siamo usciti a visitarla e i bambini si sono seduti tutti a terra con i loro libri, c’era un sole meraviglioso che illuminava questa giornata e hanno letto li. I bambini erano tutti quanti contenti. E per dimostrare il loro afflato, hanno fatto un girotondo a forma di cuore davanti alla stazione e questo è stato il loro modo per donargli il loro amore. Oggi la struttura è sì fatiscente, ma per loro rappresenta altro e sono molto ansiosi di sapere come andrà a finire. Saranno certamente felici se vinceranno, ma la cosa più importante è che si sentano partecipi di questa rinascita. Noi non vogliamo che i bambini crescano nel torpore dell’accettazione passiva del fatto che molti siti storici e culturali vengono affidati all’incuria e lasciati che il tempo li deturpi.”
É vero che una volta presentato gli elaborati al concorso porterete la vostra proposta anche al Sindaco?
“Certamente, non ci fermeremo al 15 aprile. Bisogna essere cittadini attivi, aprire gli occhi verso il mondo che ci circonda, non possiamo non sapere quello che gira intorno a noi, noi insegnanti abbiamo la responsabilità di formare uomini e donne del futuro e soprattutto di formare buoni cittadini.”