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martedì, Marzo 19, 2024

    Montreal, città francese in America

     “Alcune persone hanno avuto il potere di farmi migliorare, altre di farmi peggiorare, quello di cambiarmi l’hanno avuto solo i viaggi” Pupitto, zitello napoletano

     

    Questa volta facciamo un salto indietro di  nove anni e ritorniamo a Cose Nostre del giugno 2011 per approfondire una delle città più importanti del Canada. Ricordo che questo viaggio, fatto nel 1997, ero in compagnia di mia madre Piera.

    Con 1,7 milioni di abitanti Montreal è la città francofona più grande del Canada e la terza al mondo dopo Parigi e Kinshasa. Città multietnica con un patrimonio architettonico che copre gli ultimi quattro secoli di storia, dalla dominazione coloniale francese all’epoca contemporanea. È una città unica nel suo genere, dagli aspetti curiosi e interessanti: i particolarismi linguistici (il tipico accento dei suoi abitanti di lingua francese), la mescolanza etnica (la comunità italiana è la terza dopo quella canadese e quella francese), l’atmosfera frizzante e stimolante. Città europea e americana al tempo stesso, per gran parte dell’inverno è attraversata dai gelidi venti polari che fanno scendere la temperatura anche di trenta e più gradi sotto lo zero. Gli abitanti però si muovono al caldo, con gli oltre trenta chilometri di città sotterranea: una rete di gallerie, vie, uffici, negozi e centri commerciali. Lo skyline tipico delle città americane si armonizza con le case, le chiese e i monumenti d’impronta europea. Montreal è considerata uno dei luoghi dove si vive meglio al mondo, la città dei festival e della gioia di vivere, con tante iniziative culturali, espressione del suo lato creativo. Downtown, il centro città, pulsa di vita all’ombra del Mont Royal che la sovrasta. Jacques Cartier, durante le sue spedizioni nell’ottobre del 1535, lo aveva chiamato “Mons realis”, ed era il villaggio fortificato di Hochelaga degli indiani Irochesi che vivevano sull’isola di San Lorenzo.

    Montreal è ricca di luoghi affascinanti per l’insieme di architetture moderne che si sovrappongono a quelle degli edifici più antichi. Nella Vieux-Montréal, la città vecchia, girano calessi che trasportano i turisti sotto le facciate sette-ottocentesche dei palazzi, qui si trova il Musée Marguerite-Bourgeoys e, non lontana, la neogotica basilica di Notre-Dame, che stupisce dall’esterno per l’imponenza; però è negli interni che dà il meglio di sé, con la ricchezza dei decori. Il Plateau Mont-Royal, poco distante da downtown è un quartiere molto accogliente con una intensa vita artistica, ristoranti alla moda e le tipiche casette colorate con le scale esterne. Il quartiere si estende a est del Mont Royal e ha come epicentro il Parc Lafontaine. Il parco di Mont Royal è imperdibile: dall’altura o dalla torre di Montréal il panorama è spettacolare. Un altro quartiere animato è il Quartiere latino, raccolto intorno all’Université du Québec, un piccolo quartiere universitario con la frequentata rue Saint-Denis, dove si affacciano bar, caffè, ristoranti e librerie. Punto di riferimento per la vita culturale della città, qui si concentrano locali e cinema, tra la Biblioteca Nazionale, la Cineteca del Québec e l’Agenzia per la Cinematografia Canadese. Alle porte del centro, tra rue de La Gauchetière e il parco Sun Yat-Sen, vale una visita il Quartiere cinese, con archi ed edifici a pagoda che ricordano la Cina imperiale, una strada pedonale, i negozi tipici, alcuni buoni ristoranti e le botteghe di generi alimentari.

    Tra i monumenti ricordiamo l’Oratoire Saint-Joseph du Mont-Royal. Fondato nel 1904 da Saint André Bessette, la piccola cappella delle origini è cresciuta gradualmente fino a raggiungere le dimensioni attuali, con la basilica che può contenere fino a 2200 fedeli. All’interno si trova l’omonimo museo dedicato all’arte cristiana del Québec, compresa una grande collezione di scene della natività provenienti da tutto il mondo. Il Museo, comprende anche la Chapelle Notre Dame de Bon Secours, situata su un promontorio che domina il fiume San Lorenzo. La Cappella, che risale al 1771, nasconde una cripta dalla quale si raggiunge il sito archeologico dove sono stati rinvenuti reperti di più di 2400 anni fa. Nelle sale espositive si trovano diverse collezioni che risalgono ai tempi di Santa Marguerite Bourgeoys, monaca, pioniera, insegnante e missionaria. Château Ramezay è tra i più antichi edifici di Montreal, costruito nel 1705 da Claude de Ramezay, governatore di Montréal, circondato da un vasto giardino francese, fu abitato da varie personalità storiche incluso il poeta Émile Nelligan, il governatore Lord Elgin e Benjamin Franklin. Oggi ospita collezioni d’oggetti antichi ed esposizioni che raccontano la vita dell’epoca con installazioni multimediali e rappresentazioni in costume. Una parte è dedicata agli Indiani d’America e agli Inuit, gli originari abitanti delle regioni costiere artiche. Si visita inoltre la casa di sir George-Étienne Cartier, uno dei padri della Confédération. Gli ambienti della residenza della famiglia Cartier, restaurata secondo i gusti e le abitudini della borghesia cittadina del 1860, fanno fare un viaggio nel passato della città. Avvocato, politico progressista e uomo d’affari, George-Étienne Cartier ha presenziato a numerosi momenti importanti della storia canadese, oltre ad aver riformato istituzioni e leggi e ad aver accelerato lo sviluppo della ferrovia e dell’industrializzazione. Il castello Dufresne, costruito dai fratelli Oscar e Marius Dufresne tra il 1915 e 1918 durante la prima Guerra Mondiale, e costato un milione di dollari dell’epoca, oggi è un museo della città. La struttura del palazzo è costituita da due ali gemelle e simmetriche, con le sale ancora arredate con i mobili originali appartenuti ai due ricchi fratelli della borghesia francofona di Montréal. L’esposizione comprende numerosi dipinti, opere d’arte e vetrate dipinte dell’artista italo-canadese Guido Nincheri. Il museo comprende anche le collezioni della storia di Hochelaga, il villaggio fortificato irochese, del XVI secolo dove Jacques Cartier arrivò in barca il 2 ottobre 1535. Jacques Cartier è stato il primo europeo ad arrivare in quelle terre.

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    Giovanni Cravero
    Giovanni Cravero
    Giovanni Cravero meglio conosciuto come Vanni, nato nel 1952 a Caselle di professione Agente di Commercio da sempre e da sempre con la grande passione di andare in giro ovunque sia possibile. Ho cominciato a muovermi all’età di 17 anni e senza soste questo mi ha portato a vedere ad oggi oltre 80 Paesi in tutti i 5 continenti, oltre 800 località e oltre 200 Siti Unesco, che come mi dice Trip Advisor rappresentano oltre il 60% della Terra.

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