La scuola di Caselle ha aderito quest’anno al progetto “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti” promosso da Ministero dell’Istruzione e dall’UNICEF che ha lo scopo, di offrire, attraverso interventi mirati, a giovani in età adolescenziale e preadolescenziale, strumenti che favoriscano lo sviluppo delle potenzialità individuali e di apprendimento.
Il diritto all’educazione di qualità è uno dei diritti fondamentali e inalienabili dell’uomo, sancito dall’articolo 29 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e riconosciuto legge dello Stato italiano il 27 maggio 1991. In questo difficile momento storico, dovuto all’emergenza sanitaria nazionale, esso assume un’importanza ancora più profonda, rispetto al suo ruolo chiave che è quello di favorire la crescita e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti.
La scuola di Caselle con il suo corpo docente, sono al lavoro per sviluppare proposte che avranno come scopo primario quello di creare esperienze educative e ambienti di apprendimento che aiutino i bambini e i ragazzi a maturare la consapevolezza di sé e l’autostima, la motivazione, la capacità di giudizio e il senso critico; sviluppare la capacità di assumersi le proprie responsabilità, a stabilire relazioni interpersonali positive e raggiungere le competenze di cittadinanza.
L’adesione al Progetto Scuola Amica andrà a completare il percorso già iniziato negli anni scorsi con le attività progettuali di Educazione civica – disciplina trasversale introdotta di recente dal Ministero dell’istruzione come proseguimento di “Cittadinanza e Costituzione” – gli orientamenti per l’inclusione degli alunni e con le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo.
Il Progetto Scuola Amica si svilupperà in due fasi principali: una prima parte prevede l’attivazione di un percorso di ascolto che dedichi particolare attenzione e cura ai bisogni emersi dalle situazioni traumatiche e inattese scaturite dalla pandemia, eventi difficili, spesso legati a stati emotivi di solitudine. I progetti elaborati dagli insegnanti permetteranno a ciascun bambino e adolescente di trovare nella scuola un ambiente dove potersi raccontare, esprimere i propri bisogni e le proprie opinioni, elaborare ciò che ha vissuto nel periodo di emergenza. Le attività sono tutte finalizzate alla ricostruzione collettiva del periodo di lontananza dalla classe e alla condivisione dei racconti del passato e dei desideri per il futuro. Compito dell’insegnante sarà quello di elaborare proposte – come suggerisce il progetto di UNICEF #torniamoascuola – che consentano di ristabilire le relazioni educative e sociali e del loro ritorno a scuola trasformando un’esperienza difficile in una opportunità di crescita personale e di gruppo. Una fase successiva del progetto, detta del benessere, svilupperà iniziative, attività e progetti volti a ricostruire condizioni positive che favoriscano l‘espressione del potenziale individuale di ogni alunno.