“La meraviglia attrezzi l’occhio per nuove scoperte”. Fabrizio Caramagna, studioso di aforismi
Questa volta Anja Wenger ci porta a scoprire un angolo dell’Andalusia un po’ più nascosto.
Visitiamo una delle città più belle dell’Andalusia con tradizioni arabe e spagnole e con panorami incredibili.
La città ha catturato l’interesse di scrittori come Hemingway, Joyce e moltissimi altri, tra cui anche Orson Welles, che qui abitò a lungo, ospite della tenuta di famiglia del torero Antonio Ordóñez, il Recreo di San Cayetano. L’hacienda è ora un hotel, a circa cinque chilometri da Ronda. Nel giardino c’è un pozzo color sabbia, con la bocca in ferro battuto e una targa «Al maestro dei maestri». Dal 1987 il pozzo custodisce le ceneri del grande regista. «Un uomo non appartiene al luogo dove nasce, ma a quello dove desidera vivere», diceva sempre.
Ronda fu fondata nel VI Secolo a.C. sotto il nome di Arunda. Furono i Celti a fondarla, poi successivamente la città fu conquistata dai Fenici, che cambiarono il suo nome. Infine arrivarono i Greci che le diedero il nome di Runda. La costruzione del Castello di Laurus consentì alla città di svilupparsi, favorendo l’insediamento del generale romano Scipione e delle sue truppe, successivamente Giulio Cesare la nominò “municipium” e gli abitanti divennero ufficialmente cittadini romani.
Storicamente la città ha subìto molte invasioni e conquiste, ma il periodo più influente fu quello arabo. Precisamente nel 713 la città fu conquistata dai musulmani e prese il nome di Izn-Rand Onda, che significa “Città del castello”. Quando fu sciolto il califfato di Cordova, Ronda divenne indipendente e capitale del regno di Taifa: è risalente a quel periodo il patrimonio architettonico della città. Successivamente, nel 18° secolo, fu rimodellata in base alle esigenze ed in questo periodo furono costruite la Plaza de Toros e il Ponte Nuovo, attuale simbolo della città di Ronda.
Ponte Nuovo di Ronda
La vera attrazione e simbolo della città, costruito tra il 1751 e il 1793. Il ponte presenta un arco centrale con due archi più piccoli laterali. Nella parte superiore del Ponte Nuovo troviamo anche quelle che sono le celle che un tempo erano utilizzate come prigioni. Attraversando il ponte si ammira il panorama dal Mirador de Aldehuela.
A Ronda sono presenti altri ponti tra cui il Ponte Viejo, uno dei ponti più antichi della città. Per quanto riguarda la storia non ci sono documentazioni certe, per molti fu costruito dai romani, per altri dagli arabi. Poco distante dal Ponte Viejo troviamo il Puente de San Miguel, ancor più antico e che collega le due sponde della città.
Palacio Mondragón
Nel centro storico di Ronda si trova il Palazzo Mondragón, oggi sede del museo della città, con al suo interno i patios, cortili, veramente belli. La leggenda dice che questo Palazzo, costruito nel 1314, era sede dei Re di Taifa, ma i dati storici affermano che si tratta di un palazzo di origine andalusa che fu residenza del Re Abd Al Maliko, figlio del sultano del Marocco. Dell’epoca musulmana resta la pianta del palazzo e il giardino. Dopo la Re-conquista i Re Cattolici stabilirono la loro residenza nel palazzo.
Puerta de Almocabar
La vecchia porta dava accesso alla città, la quale fu – grazie alle alte mura e alla sua posizione geografica- una delle città più difficili da espugnare di tutta l’Andalusia. Questa porta era la più grande e l’entrata principale della città. Al lato della porta di Almocabar si trovano due torri difensive circolari.
Casa del Rey Moro: in questa struttura si possono ammirare fantastici giardini e la Mina del Rey Moro, ovvero una vera e propria galleria scavata all’interno della roccia per potersi difendere da eventuali attacchi e per portare l’acqua all’interno della casa.
Plaza de Toros
La città di Ronda, definita spesso la Patria della Corrida Moderna, è famosa anche per la Plaza de Toros costruita su progetto di José Martín de Aldehuela in stile neoclassico e aperta per la prima volta nel 1785. La plaza de Toros di Ronda è tra le più importanti di tutto il sud della Spagna, e molto probabilmente della Spagna intera.
All’interno della struttura è possibile visitare il Museo Taurino dedicato ai toreri di Ronda: Pedro Romero, Cayetano Ordónez e suo figlio Antonio Ordóñez, il quale fu omaggiato dall’amico Ernest Hemingway nel suo libro “Una estate pericolosa”.
Los Pueblos Blancos
Quando pensiamo all’Andalusia, una delle prime “foto” che ci viene in mente è quella di tante case bianche, vasi e fiori colorati, con un cielo cosi azzurro da farlo sembrare una vera e propria cartolina.
Fare una passeggiata per i Paesi Bianchi dell’Andalusia è come fare un tuffo nel passato. I loro trascorsi arabi mischiati con la cultura romana, cristiana, i conquistatori dell’America, truppe francesi, tutto quanto lo troviamo racchiuso in questi magici paesini bianchi.
Zahara de la Sierra
Zahara de la Sierra è uno dei paesi più famosi e visitati della Ruta de los Pueblos Blancos. Non è un caso che la sua bellezza lasci tutti i suoi visitatori a “bocabierta”. Per arrivare al castello bisogna percorrere una bella salita. Ma ne vale la pena, dalla Torre del Homenaje, il panorama lascia senza fiato.
Olvera
Prima di arrivarci, Olvera già conquista il visitatore, dalla strada si inizia a vedere il castello arabo e la Chiesa de Nuestra Señora de la Encarnación, entrambi da visitare in questo bellissimo paese bianco.
Olvera è considerata la porta al Parco Naturale della Sierra de Grazalema ed è senza dubbio uno dei luoghi più importanti nel tour dei Paesi Bianchi. Già storicamente aveva una fondamentale importanza, visto che faceva parte del sistema difensivo del Reino de Granada. Dal suo imponente castello, dal Paseo de Ronda e dalla Torre del Homenaje si può ammirare un panorama davvero mozzafiato di Olvera, con i suoi ulivi e campi coltivati. Il paese ha vari monumenti civili e religiosi di grande valore artistico e architettonico. Fu dichiarato Conjunto Histórico Artístico nel 1983.
Setenil de las Bodegas
Si arriva al famosissimo paese di Setenil de las Bodegas. La località è molto conosciuta per il suo stile architettonico eccezionalmente diremmo “pittoresco”. Infatti gran parte delle case di Setenil sono costruite nelle rocce del fiume Guadalporcún. Sembra incredibile ma è proprio così. Le strade più movimentate sono Cuevas del Sol y Cuevas de la Sombra. Sono il posto ideale per un aperitivo o per una tapa, stuzzichino tipico con un bicchiere di vino, in un’atmosfera pressoché unica al mondo.