Nonostante la meta dell’escursione suggerita raggiunga poco meno di
mille metri di quota, questa offre comunque piacevoli scenari e numerosi
riferimenti di un quotidiano ormai remoto. Il percorso si snoda
all’estremo più alto della fascia collinare dove antichi borghi,
fatiscenti costruzioni del passato testimoniano della montagna quale fu
il livello dalle condizioni più favorevoli all’insediamento umano.
L’accesso al percorso lo si raggiunge nella media Val Sangone; arrivando
dai laghi di Avigliana sulla SP190, giunti nel comune di Giaveno (506m
s.l.m) si supera il ponte sul Rio Tortorello proseguendo diritto fino
alla piazza Colombatti dove si svolta a destra in via Francesco Marchini
(SP189). In circa tre chilometri si raggiunge nella borgata di Selvaggio
(680m s.l.m.) il Santuario di Nostra Signora di Lourdes, dove è
possibile parcheggiare l’auto sull’ampio piazzale. La costruzione del
santuario, in stile romanico – lombardo con struttura a croce latina, fu
realizzato in più riprese, i lavori iniziati nel 1908, sul posto di una
cappella già dal 1608, terminarono nel 1926. Per un esplicativo
riassunto dell’origine di questo luogo di culto mariano affidato
all’Ordine dei Monaci di San Paolo Primo Eremita e delucidazioni
riguardanti la sua grotta, le sue campane, l’ospizio, le funzioni
religiose, l’origine del nome “Selvaggio” si rimanda ad un semplice ma
interessante pieghevole disponibile all’interno del santuario. Lasciamo
il piazzale scendendo a sinistra e svoltando a sinistra sulla via Trento
per seguirla fino al primo incrocio dove la svolta è ancora a sinistra
in via Paradiso. Al successivo incrocio si svolta a destra per
raggiungere via Trieste, che seguiremo fino all’imbocco sulla sinistra,
per lasciare l’asfalto e seguire il sentiero diretto a Case Colonnello
(860m s.l.m.) (38′). Sempre con passo tranquillo raggiungiamo un
cartello (32’/70′) che informa di trovarci nel “Bosco di Ugo Campagna”.
Una delle figure più importanti dell’ambientalismo piemontese,
presidente prematuramente scomparso dell’associazione Pro Natura
Torino. Per volontà dell’associazione, e con il contributo della Regione
Piemonte, si sono volute dedicare a ricordo dell’ ex presidente le opere di
rimboschimento di un’area di circa ottanta ettari, distrutta da un
incendio nel 1974 , mettendo a dimora ottantamila piantine. Quarantotto
anni dopo nell’attraversare una parte dell’area ci accolgono castagni,
maggiociondoli, faggi, frassini, larici…e profumi, colori, ed il
particolare vocìo del bosco. Una vera bolla di benessere. Proseguendo
si raggiunge Pian Aschiero (1080m s.l.m.) (17’/87′) dove un pilone
omonimo segna lo spartiacque tra i comuni di Giaveno – Selvaggio –
Coazze. La successiva borgata è Presa delle Rose (1108m s.l.m.)
(18’/105′), un gruppo di vecchie baite esposte al sole con vista sulla
sottostante vallata. Segue il Colle Braida (1006m s.l.m.) (70’/175′)
dove sul Sentiero dei Franchi in direzione Presa di Gianot si giunge
alla borgata Basinatto (909m s.l.m.) ed alla Fonte Gigheirot. Si ritorna
sulla SP188 per scendere al Colle della Croce Nera (861m s.l.m.) e
proseguire sulla Via della Sacra fino al Monte Pirchiriano (936m s.l.m.)
(25’/200′) dove sulla cima , a vedetta dell’imbocco della Val di Susa è
arroccata l’Abbazzia della Chiusa o Sacra di San Michele. Dedicata al
culto dell’Arcangelo Michele si inserisce all’interno di un percorso di
pellegrinaggio lungo oltre 2000 chilometri che va da Mont Saint-Michel,
in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia. Per il rientro è possibile
variare in parte il percorso. Dalla sacra si ritorna al Colle Braida
dove si seguirà la strada sterrata diretta a Case Tepasso (1008m
s.l.m.) che offre una splendida veduta su Valgioie ed è presente il
pilone votivo dedicato alla Madonna del Rocciamelone, attraversato il
borgo proseguire per Tortorello (905m s.l.m.). Continuare sulla sterrata
che scende nel bosco e raggiunge Bagagera (972m s.l.m.), particolare
borgata dove sono ancora visibili il forno di cottura del pane per la
comunità, una ghiacciaia per la conservazione del ghiaccio e un pilone
votivo semi nascosto dietro una casa all’uscita dall’abitato. Si
continua a scendere ignorando i sentieri incontrati alla destra fino a
giungere al bivio nei pressi di Prese Tessa (930m s.l.m.), dove si
ritorna sul percorso del mattino da seguire fino al recupero dell’auto
(180′).
Cartografia: Fraternali 1: 25.000 Bassa Valle Susa n°04
Dalla media Val Sangone all’imbocco della Val di Susa
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