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Comune di Caselle Torinese
martedì, Marzo 19, 2024

    Dalla media Val Sangone all’imbocco della Val di Susa

    Nonostante la meta dell’escursione suggerita raggiunga poco meno di
    mille metri di quota, questa offre comunque piacevoli scenari e numerosi
    riferimenti di un quotidiano ormai remoto. Il percorso si snoda
    all’estremo più alto della fascia collinare dove antichi borghi,
    fatiscenti costruzioni del passato testimoniano della montagna quale fu
    il livello dalle condizioni più favorevoli all’insediamento umano.
    L’accesso al percorso lo si raggiunge nella media Val Sangone; arrivando
    dai laghi di Avigliana sulla SP190, giunti nel comune di Giaveno (506m
    s.l.m) si supera il ponte sul Rio Tortorello proseguendo diritto fino
    alla piazza Colombatti dove si svolta a destra in via Francesco Marchini
    (SP189). In circa tre chilometri si raggiunge nella borgata di Selvaggio
    (680m s.l.m.) il Santuario di Nostra Signora di Lourdes, dove è
    possibile parcheggiare l’auto sull’ampio piazzale. La costruzione del
    santuario, in stile romanico – lombardo con struttura a croce latina, fu
    realizzato in più riprese, i lavori iniziati nel 1908, sul posto di una
    cappella già dal 1608, terminarono nel 1926. Per un esplicativo
    riassunto dell’origine di questo luogo di culto mariano affidato
    all’Ordine dei Monaci di San Paolo Primo Eremita e delucidazioni
    riguardanti la sua grotta, le sue campane, l’ospizio, le funzioni
    religiose, l’origine del nome “Selvaggio” si rimanda ad un semplice ma
    interessante pieghevole disponibile all’interno del santuario. Lasciamo
    il piazzale scendendo a sinistra e svoltando a sinistra sulla via Trento
    per seguirla fino al primo incrocio dove la svolta è ancora a sinistra
    in via Paradiso. Al successivo incrocio si svolta a destra per
    raggiungere via Trieste, che seguiremo fino all’imbocco sulla sinistra,
    per lasciare l’asfalto e seguire il sentiero diretto a Case Colonnello
    (860m s.l.m.) (38′). Sempre con passo tranquillo raggiungiamo un
    cartello (32’/70′) che informa di trovarci nel “Bosco di Ugo Campagna”.
    Una delle figure più importanti dell’ambientalismo piemontese,
    presidente prematuramente scomparso dell’associazione Pro Natura
    Torino. Per volontà dell’associazione, e con  il contributo della Regione
    Piemonte, si sono volute dedicare a ricordo dell’ ex presidente le opere di
    rimboschimento di un’area di circa ottanta ettari, distrutta da un
    incendio nel 1974 , mettendo a dimora ottantamila piantine. Quarantotto
    anni dopo nell’attraversare una parte dell’area ci accolgono castagni,
    maggiociondoli, faggi, frassini, larici…e profumi, colori, ed il
    particolare vocìo del bosco. Una vera bolla di benessere. Proseguendo
    si raggiunge Pian Aschiero (1080m s.l.m.) (17’/87′) dove un pilone
    omonimo segna lo spartiacque tra i comuni di Giaveno – Selvaggio –
    Coazze. La successiva borgata  è Presa delle Rose (1108m s.l.m.)
    (18’/105′), un gruppo di vecchie baite esposte al sole con vista sulla
    sottostante vallata. Segue il Colle Braida (1006m s.l.m.) (70’/175′)
    dove sul Sentiero dei Franchi in direzione Presa di Gianot si giunge
    alla borgata Basinatto (909m s.l.m.) ed alla Fonte Gigheirot. Si ritorna
    sulla SP188 per scendere al Colle della Croce Nera (861m s.l.m.) e
    proseguire sulla Via della Sacra fino al Monte Pirchiriano (936m s.l.m.)
    (25’/200′) dove sulla cima , a vedetta dell’imbocco della Val di Susa è
    arroccata l’Abbazzia della Chiusa o Sacra di San Michele. Dedicata al
    culto dell’Arcangelo Michele si inserisce all’interno di un percorso di
    pellegrinaggio lungo oltre 2000 chilometri che va da Mont Saint-Michel,
    in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia. Per il rientro è possibile
    variare in parte il percorso. Dalla sacra si ritorna al Colle Braida
    dove si seguirà la strada sterrata diretta a Case  Tepasso (1008m
    s.l.m.) che offre una splendida veduta su Valgioie ed è presente il
    pilone votivo dedicato alla Madonna del Rocciamelone, attraversato il
    borgo proseguire per Tortorello (905m s.l.m.). Continuare sulla sterrata
    che scende nel bosco e raggiunge Bagagera (972m s.l.m.), particolare
    borgata dove sono ancora visibili il forno di cottura del pane per la
    comunità, una ghiacciaia per la conservazione del ghiaccio e un pilone
    votivo semi nascosto dietro una casa all’uscita dall’abitato. Si
    continua a scendere ignorando i sentieri incontrati alla destra fino a
    giungere al bivio nei pressi di Prese Tessa (930m s.l.m.), dove si
    ritorna sul percorso del mattino da seguire fino al recupero dell’auto
    (180′).
    Cartografia: Fraternali 1: 25.000 Bassa Valle Susa n°04

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