Il maneggio OK Corral Performance quel giorno era più bello del solito, il verde della natura che lo circondava esaltava l’evento. Era giorno di festa. C’era stata la gara ed era l’ora della premiazione.
Il presidente al microfono scandì un nome: “La cavallerizza Erika Uva venga a ritirare la medaglia !”
Erika rimase frastornata, si portò le mani alla faccia: “ Ho vinto la medaglia? Non posso crederci, pensava.”
La felicità le fece avvampare le gote. I suoi la spinsero:
” Vai su, hanno chiamato te. Te la sei guadagnata.” Erika ritirò la medaglia tra gli applausi dei presenti. La sua istruttrice l’abbracciò. Piangendo corse dalla mamma Ornella che non stava nella pelle dalla gioia. Anche Elvis, il fratello, e Noemi si unirono agli abbracci. Quella medaglia ripagava anche i loro sacrifici.
In quel momento Ornella ripensò ai primi terribili momenti di vita di Erika, alla sua nascita: le infermiere la guardavano di traverso con lo sguardo come di chi ha pietà.
Un medico le si avvicinò e le disse:” Signora Ornella, sua figlia sta bene ma devo dirle che è nata con la sindrome di Down.” La donna rimase bloccata, ma fu soltanto un attimo. Subito pensò: “Mia figlia avrà una vita come tutti gli altri.”
Erika frequentò con profitto tutto il ciclo primario, ben accolta dal corpo insegnanti e dai suoi compagni di studi.
Ornella si accorse che nel paese alcuni si lasciavano sfuggire frasi odiose che rintuzzava risolutamente per proteggere Erika che si rivelava, sempre più, una ragazza dolcissima e piena di interessi. Grazie a una borsa dei servizi sociali ha lavorato nell’asilo nido di Caselle per molti anni senza mai tirarsi indietro né rifiutando nessun compito assegnatole. E spera, visto lo stop della pandemia, di tornaci presto. Le puericultrici e il personale della struttura la fanno sentire a suo agio. Ama la musica. Le viene ancora la pelle d’oca quando ripensa a un concerto in cui conobbe da vicino i membri del gruppo “ Il Volo” che la invitarono sul palco. Momenti emozionanti e indimenticabili.
Qualche anno fa un gruppo di amici le disse:” Dai Erika, vieni al maneggio con noi. Ci sono splendidi cavalli.”
Erika accettò subito e altrettanto subito stabilì un feeling con i cavalli: non era per niente intimorita dai grandi e bellissimi quadrupedi: Dundo, Fuego e Paco abbassavano la testa, l’annusavano. Fuego le diede una leccata. L’amicizia era cosa fatta.
Imparò presto a cavalcare da sola: una vera amazzone.
Mamma Ornella oggi si coccola la sua dolce figliola che, contrariamente al suo aspetto tranquillo nasconde un carattere deciso e tenace.
È diversamente abile? Sì, in meglio.
Erika
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