Una spremuta di…armi!

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La notizia è spaventosa: undici bambini e due maestre massacrati a colpi di fucile da un ragazzo di 18 anni, in Texas, Stati Uniti. Aveva da poco comprato due armi automatiche proprio grazie alla maggiore età. Un messaggio criptico sui social e poi, imbracciato il fucile, il giovane ha posto fine alla vita di 21 persone senza un motivo, senza un perché… fosse mai comprensibile una giustificazione per la morte violenta di un solo essere umano.

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L’ennesima strage e l’ennesima polemica sulla libera vendita di armi nello stato americano. I liberi, moderni e democratici USA che fanno a pugni con una realtà parallela violenta, mostruosa.

Ma vogliamo ‘entrare’ nella notizia facendoci aiutare dai numeri? Vogliamo demistificare con i dati  una realtà socio-politica che forse troppe volte sopravvalutiamo o mitizziamo?

Allora…

Su 320 milioni di abitanti, in USA circolano circa 360 milioni di armi da fuoco private, più di una per persona.

38 milioni sono le armi vendute solo nel 2021

Ogni anno, nel mitico paese del Far West, si conta una sparatoria di massa al giorno (cioè con un numero di vittime pari o superiore a 4 per evento)
Nel 2021, però, ci sono state 691 sparatorie con 20.600 morti… quasi sette volte i decessi dell’attacco terroristico dell’11/9…

Gli Stati Uniti sono il 4,4% della popolazione mondiale, ma di contro rappresentano il 42% dei civili armati dell’intero globo.

Gli USA detengono, poi, il triste record di maggior numero di omicidi per armi da fuoco di qualunque altro Paese occidentale (6 volte più del Canada, 16 volte più della Germania)

Negli Usa, ogni anno, oltre 30.000 persone rimangono uccise dalle armi da fuoco, una media di trenta vittime al giorno. La metà sono giovani (tra i 18 e i 35 anni), un terzo sono giovanissimi (sotto i 20 anni). Osservando i dati degli altri paesi “sviluppati”, viene da chiedersi come sia possibile avere una situazione del genere negli Usa. Basti pensare che gli omicidi con armi da fuoco sono in media ogni anno 50 in Giappone, meno di 150 in Germania, Italia e Francia, meno di 200 in Canada e invece oltre 10.000 negli Usa.
A questa follia collettiva, poi, si possono aggiungere i 1.055 morti ammazzati dalla polizia statunitense sempre nel 2021 e, dato statistico storico da non sottovalutare, i 18 (diciotto!) attentati nei confronti di Presidenti americani in carica e 1 contro un candidato alla presidenza (Bob Kennedy), di cui 5, purtroppo, mortali (Abraham Lincoln, James Garfield, William McKinley, John F. Kennedy e il fratello Bob)
Per capirci, in Italia, patria (drammaticamente) di Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta e terra di conquista del terrorismo rosso e nero tra gli anni 60 e 90, l’unico vero attentato politico in era repubblicana fu il ferimento del segretario del Partito Comunista, Palmiro Togliatti, nel 1948, considerando la morte di Aldo Moro come conseguenza di un atto terroristico.
Gli omicidi con arma da fuoco, annualmente sul nostro territorio, sono circa 300, tantissimi, ma che se rapportati alla popolazione italiana che è circa un sesto di quella americana, porterebbero ad ipotetiche 1800 vittime contro le 30.000 statunitensi a parità di abitanti.
È vero che non potrà mai essere consolante un confronto con chi vive una realtà peggiore della nostra, ma credo che non si possa evitare una riflessione in merito proprio in tempi drammatici di guerre come quella spaventosa in Ucraina.
La libertà di un popolo, come appunto quello ucraino (e la nostra recente storia di Liberazione ce lo insegna) può, non obbligatoriamente ‘deve’, passare anche attraverso la lotta armata, ma diventa sempre più stridente e inopportuna la ‘facile ovvietà’ di ricorrere alle armi, di produrne e soprattutto di venderle.
Inaccettabile, poi, se questa ‘filosofia’ è veicolata da chi, quotidianamente e drammaticamente, convive con il mostro della violenza armata gratuita, ingiustificata e quasi del tutto incontrollata.
Mai, come in questo caso, diventa simbolica la parabola del buon Gesù: “Come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.

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