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Comune di Caselle Torinese
venerdì, Novembre 8, 2024

    Un giorno di ordinaria follia

    Good Morning Cose Nostre! Dunque, non occorre essere scienziati, voglio dire, non devo parlarvi del Bugnone di Higgs o della Seggiovia della Negatività di Einstein per capire che è ritornato tutto alla (finta) normalità. Oggi è sabato, ed è una giornata primaverile bellissima con il sole ed il cielo azzurro.
    Il Covid è misteriosamente scomparso specialmente in prossimità delle varie feste e relativi ponti; quindi, tutte le mandrie e il peggio dell’umanità ormai sono fuori a infestare tutto quanto.
    Infatti, per la mia felicità, ormai non c’è più un posto libero ovunque: trattorie, ristoranti, alberghi e hotel, musei, cinema. Persino gli amici No Vax che durante la pandemia si erano nascosti come topi, e che ora possono uscire tranquilli dalle loro tane dato che tutto il lavoro sporco l’abbiamo fatto noi vaccinati, sono in giro per il mondo con la loro coda di paglia e la loro incredibile faccia tosta, felici perché nessuno si ricorda più di loro con tutta la storia finita all’italiana, ovvero a tarallucci e vino.
    Dato che è da parecchio tempo che non vado a Torino (per me andare in città è come prendere un medicinale: un poco alla volta), decido quindi di farmi del male.
    Devo ammettere però che Torino, rispetto a quando era solo una grigia città della Fiat, è cambiata molto e offre innumerevoli occasioni di svago, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ecco qualche esempio.

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    –    Jogging, corso di sopravvivenza
    Se voglio fare un po’ di movimento, mi basta andare in Barriera di Calcutta (scusate volevo dire Barriera di Milano): se mi fermassi un attimo ad osservare, magari in Corso Giulio Cesare o in Corso Vercelli o al Ponte Mosca, nel giro di dieci secondi verrei inseguito dagli spacciatori residenti “diversamente abbronzati” muniti di machete. Ormai sono talmente organizzati che hanno allestito delle bancarelle (come in tutti i paesi vicini devono però rispettare i turni: nel caso di Torino il lunedì gli alimentari, il mercoledì l’abbigliamento, il sabato la droga) con tanto di offerte: compri tre droghe paghi due, in omaggio il libro di fantascienza dal titolo” La legalità e il senso civico in Italia”.
    Molto interessante la bancarella per i “Maschietti over 60”, dove invece di spacciare droga vendono curiose pastiglie blu, o in alternativa le più economiche bustine di amido per il bidet. Oppure, sempre riguardo al movimento, potrei essere malmenato da qualche baby gang che ha scambiato il mio triste orologio giapponese Sukai per un Rolex (poverini questi nostri ragazzi con telefonino da duemila euro “stressati” dal lock down, dovranno pure svolgere qualche sana e innocente attività), o da qualche parcheggiatore abusivo che non ne vuole sapere di due euro, un’offesa al suo serio lavoro e alla sua futura pensione.

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    –    Emozioni forti
    Se invece volessi scaricare un po’ di adrenalina, mi basterebbe parcheggiare l’auto in centro: nel giro di qualche minuto verrebbe distrutta dalle fiamme a causa di qualche corteo a scelta tra: anarchici, ultras di qualche squadra calcistica, destra, sinistra, black block, centri sociali, collettivi universitari e No Tav. E meno male che non siamo francesi, perché se qualcuno cominciasse a rendersi veramente conto di andare in pensione a 67 anni, ci sarebbe un altro corteo molto molto incavolato, ma questa volta con delle ottime ragioni.
    Potrei anche accontentarmi di emozioni meno forti: per questo sarebbe sufficiente passeggiare su qualche marciapiede, dove verrei arrotato da qualche monopattino o da qualche ciclista educato, al quale è concesso tutto visto che guida un mezzo ecologico.
    Potrei anche apporre una piccola modifica gratuita alla mia auto in vista del caldo: sarebbe sufficiente metterla in qualche parcheggio sotterraneo (a pagamento) in centro, come ad esempio quello sotto piazza Carlo Felice. Al mio ritorno troverei i finestrini ridotti in briciole, a rientrerei a casa con una meravigliosa brezza serale.

    –    Cultura
    Torino è ricca di cultura, iniziando dai bellissimi musei. Ma per non stare al chiuso e per non andare al Museo Egizio con la paura che non mi facciano più uscire (non so se avete notato, ma la Tessera Musei per gli over 60 serve per uscire, non per entrare), potrei optare per il giro degli innumerevoli monumenti presenti in città: sono sicuro che, tra imbrattamenti con bombolette, bombe di vernice, statue vandalizzate, dediche a pennarello della serie “Jessica ti amo” e bottigliette di birra con panini alla porchetta abbandonati, ne scaturirebbe un bel reportage fotografico degno del miglior Steve McCurry.
    Oppure potrei scegliere una Pinacoteca, perché oltre ad ammirare dei meravigliosi quadri ci scapperebbe uno spuntino, dipende dal tipo di imbrattamento che il gentile manifestante del momento applicherebbe: minestrone, sugo al ragù, penne alla carbonara, bagna cauda, stelline in brodo nel caso di attivista anziano. A seconda dello chef. Oggi molto di moda.

    –    Fortuna
    Potrei persino tentare la fortuna: con una passeggiata ai Murazzi e un po’ di pazienza, potrebbe piombarmi sulla testa la bicicletta che sto cercando. Oppure basterebbe fare due passi lungo il Po: tra rifiuti, alghe, bottiglie di vetro, plastica e residui di droghe e alcool (i pesci si sono talmente assuefatti che Nettuno ha cercato di correre subito ai ripari piazzando dei Trotavelox lungo tutto il percorso cittadino del fiume) potrei trovarla lì.

    –    Sesso
    Se invece decido per una serata piccante a luci rosse di carattere omosessuale oggi molto di moda, dovrei proseguire per arrivare al Parco del Valentino: in pochi minuti verrei sicuramente violentato e derubato tra cartacce, siringhe buttate e pusher indifferenti.
    Comunque, anche in un qualsiasi altro parco cittadino c’è sempre qualcuno in cerca di affetto, basta andare a correre ad una certa ora, e la vostra avventura è servita.
    Ma se cercassi un’avventura normale, voglio dire con una professionista, dovrei raggiungere Via Nizza: decine di tigri fameliche dai nomi esotici più svariati (ad esempio Mozamba tutta gamba, Godzilla sempre brilla, Natasha non ti lascia, Jovanka che ti stanca, Luana e la banana, Messalina la Regina, Malena ti fa la Prevenzione Serena e Beluga ti prosciuga) sistemate strategicamente vicino ai portoni mi chiamerebbero e mi porterebbero nelle loro dependance per sbranarmi. Di me non rimarrebbe più niente, forse solo un vecchio CD dei Monsters.

    –    Musica
    Con il Covid la musica a Torino ha subito un duro colpo, molti storici pub sono ormai chiusi e molti prestigiosi gruppi si sono sciolti. Potrei però cercare un Rave Party, dove tutti fanno quello che vogliono, come suonare senza autorizzazione e vendere alcolici sottobanco.
    Chissà se qualche ispettore avrebbe il coraggio di fare un controllo sui brani musicali eseguiti (ammesso che si possa ancora chiamare musica) tra un punkabbestia e un pitbull.

    –    Attività per pensionati-umarell
    Per i pensionati amanti dei cantieri, o meglio per coloro che non vogliono la moglie in mezzo ai maroni tutto il giorno e viceversa, Torino è quasi un Luna Park, dati gli innumerevoli cantieri disseminati ovunque, molti dei quali abbandonati nel primo conflitto mondiale. Anzi qualche impresa si è organizzata, piazzando davanti al cantiere delle file di poltrone per osservare meglio, con la formula “Tutto compreso”: un piatto di stelline in brodo, un bicchiere di acqua, prugne secche, caffè e posto fronte lavori dalle 08.00 alle 17.00 a soli dieci euro. Per i pensionati più avventurosi, invece alcune agenzie di viaggio stanno organizzando delle gite in barca per il futuro cantiere del Ponte sullo Stretto di Messina.

    Ma che bella giornata. Sono così contento di tutta questa moderna e variopinta umanità, fiore all’occhiello dei buonisti ad oltranza e dei paladini del “politicamente corretto”, che mi è venuto un certo languorino.
    E cosa c’è di meglio a Torino del tradizionale, vecchio e caro Fritto misto Piemontese?
    Mentre mi sorseggio il mio Martini on the rocks, ecco che arriva: un meraviglioso vassoio di grilli e cavallette in pastella.
    Bear

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