Cari umani, vi scrivo…

Gaia, la nostra Terra, ci manda una lettera che dobbiamo leggere e non ignorare

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“Così mi distraggo un po’ ” direte voi e come recita una vostra celebre canzone.
No, tranquilli. Io non posso distrarmi. Sapete, qui nello spazio bisogna stare attenti. C’è un equilibrio delicato e preciso. Non sono ammessi errori né distrazioni.
Scusate, ho bisogno di dirvi un po’ di cose. Voi discutete di me ma non vi siete mai preoccupati di conoscere la mia opinione e di come stanno effettivamente le cose. Allora ho deciso di scrivervi per chiarire alcuni aspetti importanti. Data l’esiguità dello spazio dovrò essere stringata. Intano il mio nome: Gaia. Ma andiamo avanti.
Vi dico chiaramente che sono preoccupata, molto preoccupata. Di cosa, direte voi, e lo chiedete pure? Sono preoccupata dalla deriva che sta prendendo la vostra civiltà. Tutta.
Badate, io per quanto mi riguarda non ho motivi di cui preoccuparmi. Data la mia età, ho circa 5 miliardi di anni, ne ho viste di tutti i colori. Davvero.
La mia vita è stata molto turbolenta nei primi 2-3 miliardi di anni. Poi piano piano la situazione si è normalizzata. La temperatura è calata, sono nati gli oceani e sono emersi i continenti. Molto diversi da come sono ora. Infine sono nate le prime forme di vita. Ci sono volute molte centinaia di milioni di anni. Ne sono passate talmente tante di vicende che ne ho perso il conto.
Una cosa è certa: anche se cambiano le condizioni climatiche e ambientali, magari impossibili per i viventi, io resto e vado avanti. Comunque.
Se qualche specie non è più adatta alle nuove condizioni, semplicemente sparisce ed il suo posto sarà preso da altri.
Questo capiterà anche a voi se gli attuali equilibri muteranno e voi se non siete più compatibili: via voi, sotto altri. Chiaro?
Volete sapere se la cosa mi dispiace se dovesse accadere? No. La cosa per me è indifferente. È un lusso che non posso permettermi. Voi siete importanti come tutte le specie. Non ho preferenze. Siete voi che pensate di essere più ganzi degli altri. In questo siete davvero arroganti. Non ci siete più? Pazienza. Sotto altri. Se ci saranno. L’ho già detto ma meglio essere chiari.
Tra l’altro voi siete gli ultimi arrivati. Occupate lo spazio degli ultimi istanti della mia storia.
Un grande letterato di nome Mark Twain, già alla fine dell’Ottocento, aveva capito che posto occupate voi umani nella storia di Gaia, che sarei io come ho già detto. Aveva detto:” Se paragoniamo la storia della terra alla tour Eiffel, la razza umana occupa l’ultima crosticina di vernice dell’antenna.” Devo dire che è una metafora efficace.
Voi esistete da pochissimo. Vi siete staccati dai primati circa due milioni di anni fa. Però il periodo più importante del vostro sviluppo data ad appena duecentomila anni. Tuttavia quello cruciale, il processo che vi ha consentito di costruire una civiltà culturalmente e tecnologicamente avanzata, inizia appena intorno a tredicimila anni fa. Coincide con la nascita dell’agricoltura.
Un’inezia rispetto alla durata di altre specie animali e vegetali che hanno dominato per svariati milioni di anni. Quando dite che un vostro certo popolo è molto antico, ad esempio tremila anni, mi fate ridere.
Nessuna specie precedente ha mai avuto l’arroganza di sentirsi superiore. Come voi.
Voi avete messo davanti a tutto i vostri interessi economici e di potere. I più forti di voi hanno sempre calpestato i più deboli pur di primeggiare.
Devo riconoscere che avete realizzato opere magnifiche, civiltà complesse, sconfitto malattie con la scienza e tanto altro. Vi do atto di questo. Ma ora bisogna andare al punto nodale.
Vi trovate di fronte ad un dilemma, vi domandate: la crisi ambientale c’è o no, i mutamenti ci sono o no? Vediamo.
Molti di voi dicono che questi fenomeni ci sono sempre stati.
Certo, nella mia storia ci sono stati molti eventi come glaciazioni, riscaldamenti del clima, modifica della forma dei continenti, la teoria di Pangea, e tanto altro. Tuttavia questi fenomeni facevano parte dei miei equilibri interni stabiliti dalle dinamiche di natura. Quando avvenivano mutamenti, piano piano, con lentezza si creavano nuovi equilibri. In questi processi, potevano durare anche molti milioni di anni e per darvi un’idea un ciclo di Pangea dura 250 milioni di anni, l’incidenza delle specie viventi era nullo: non incidevano.
Anche voi, dall’inizio della vostra storia fino alla fine del 1700, nonostante la ricchezza degli eventi storici e culturali non avete mai inciso sui cicli naturali. Per diversi motivi: eravate pochi, ai tempi di Gesù appena 170 milioni, e non avevate tecnologie invasive.
A partire dagli inizi del 1800 è iniziato un vorticoso sviluppo tecnologico, le fonti energetiche tradizionali erano insufficienti. Avete cominciato a sfruttare le enormi riserve custodite nel mio interno. Avete cominciato a usare sempre più risorse, sempre di più, sempre di più. Per accumulare potere e ricchezze, sempre di più. Tuttora chiedete sempre di più.
Avete immesso nel ciclo naturale, in due secoli, immense quantità di inquinanti prodotti dalle fonti energetiche che, io Gaia, avevo impiegato molti milioni di anni per accumulare attraverso complessi processi chimico fisico. La cosa non poteva non avere conseguenze.
La cosa grave, di cui non vi rendete conto, e che non riuscite a dare valore e valutazioni se non attraverso convenienze economiche. I soldi sono il vostro metro di misura. Tutte cose che per me non hanno nessun significato. Che vi piaccia o meno.
Avete mai pensato a quante migliaia di aerei, navi treni viaggiano ogni giorno? Decine e decine di migliaia. Avete mai pensato a quanti milioni di persone vanno da un continente all’altro per futilità? E i milioni di autoveicoli, i molti milioni di elettrodomestici? Si bruciano ogni giorno milioni di barili di petrolio. Sempre più combustibili fossili. Certo ci sono le rinnovabili, però per ora incidono poco. Sappiate che se tutto il mondo vivesse consumando come i cosiddetti occidentali, io soffocherei all’istante.
Fate numerosi congressi e riunioni per venire a capo di questi problemi. E poi? Nulla. Solo chiacchiere. Prevalgono sempre gli interessi nazionali
State giocando una partita, una finale, in cui è previsto un solo risultato: la mia vittoria. Le vostre possibilità di dominarmi sono pari a zero. Vi avverto: il tempo è scaduto. Vi avverto ancora: tutte le vostre motivazioni non mi interessano. Fate come volete. Siete arbitri del vostro destino.
A proposito: l’arbitro della finale di cui vi dicevo sono io stessa.
E non vi ho parlato del vostro nuovo padrone: l’intelligenza artificiale.

Con stima, Gaia

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