Lettere al direttore

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Good Morning Cose Nostre! Nel mese di agosto ho ricevuto un sacco di lettere da parte dei lettori in vacanza: c’è chi ha scritto dalla spiaggia tra scheletri di capodogli e montagne di plastica, chi dalla pace del rifugio in alta montagna, tra notti di sballo organizzate dal d.j. e spettacolari fuochi artificiali.
Non mi resta che girarne qualcuna al nostro direttore…

Gita nella Capitale

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Buon giorno Cose Nostre, scrivo questa lettera per raccontarvi le mie splendide vacanze. Mi chiamo S. Figata, e quest’anno con alcune mie amiche… “babbione” di pilates abbiamo deciso di trascorrere le nostre vacanze nella Capitale, dopo un accurata ricerca su Internet riguardo alle tante cose da vedere.
Siamo partite in quattro da Caselle con la mia auto, un comodo SUV, e abbiamo trovato subito la coda a causa di: alcuni cantieri, una manifestazione dei No Tav che ha bloccato l’autostrada, una rapina a un furgone portavalori con sparatoria e mezzi incendiati, un grosso fuoristrada che si è schiantato contro un pilastro a 200 km/h a causa di alcuni ragazzini imbecilli che si stavano filmando per una gara sui social, un cretino in monopattino che viaggiava a 120 km/h, un furioso temporale con grandine delle dimensioni di un’anguria e una furiosa rissa in autogrill tra ultras di due squadre rivali.
Pazienza, abbiamo impiegato tre giorni per raggiungere la nostra meta; arrivate al bed and breakfast prenotato su un serio e autorevole sito con tanti “mi piace”, abbiamo scoperto che non esisteva. Dando l’addio alla sostanziosa caparra scomparsa con i truffatori, dopo un’enorme ricerca abbiamo ripiegato sull’unico hotel, con camere a trecento euro a notte. Pazienza, nonostante la vista su una discarica almeno era confortevole.
Dopo un bel riposo, il giorno dopo siamo partite alla scoperta della città: volevamo andare in auto, ma un gruppo di ecologisti ha sgonfiato le gomme del mio SUV, perché secondo loro nonostante sia un Euro 6, è molto inquinante. Sono scappati su una Panda primo tipo, che fuma come una locomotiva.
Pazienza, siamo andate in giro a piedi. Che bella città, con molta storia: ci siamo subito messe in coda sotto il sole di mezzogiorno, con 50° all’ombra per visitare un museo, e pazienza se la coda di quelle trecento persone in costume da mare, infradito e hamburger che colava maionese sulle mie decolleté Jimmy Choo nuove ci ha fatto arrivare proprio mentre chiudeva (erano ormai le otto passate).
Però abbiamo avuto l’occasione di vedere dei bellissimi animali liberi che circolavano tre le montagne di rifiuti (topi e cinghiali), oltre ad enormi gabbiani che piombavano come pterodattili sui panini dei turisti in coda. Da qui si capisce che la città ama gli animali e lascia loro il giusto spazio.
Nei giorni seguenti abbiamo visitato molti siti storici, abbiamo fotografato i tanti turisti che facevano il bagno nella Fontana di Trevi (che bella piscina originale!) e infine volevamo vedere il Colosseo, ma dopo una nuova coda di quasi otto ore siamo rimaste deluse perché c’era solo una brutta costruzione ovale mezza diroccata e pericolante che ci ha fatto ricordare la nostra cara ex stazione Satti.
Dato che la costruzione era piena di scritte specialmente straniere, anche noi abbiamo messo i nostri nomi con i saluti, almeno per dimostrare un minimo di educazione verso questa bella città. Grande delusione anche per il Circo Massimo: dopo aver vagato ore in un enorme prato rinsecchito, non c’era niente: non un tendone, una gabbia, una roulotte. Forse andarono via parecchio tempo fa.
Purtroppo, la nostra bella vacanza era alla fine; volevamo fermarci a Pisa, ma una delle più competenti e ricche influencer ce l’ha sconsigliata, perché a parte una torre dritta tutta la città è inclinata e causa nausea e intontimento a coloro che la visitano. Per il ritorno, non trovando più il mio SUV finito nei paesi dell’Est tutto smontato, abbiamo preso il treno super veloce accendendo un mutuo per il biglietto, ma a causa di un guasto si è fermato in piena campagna sotto il sole rovente, con i finestrini bloccati e l’aria condizionata spenta.
Dopo sette ore, hanno seppellito quelli che non ce l’hanno fatta e ci hanno fatto scendere per trasferirci sulle navette, che hanno percorso tutta la statale fino a Torino (autostrada chiusa causa incendi), dove abbiamo preso l’autobus per l’aeroporto. Dopo questi giorni appassionanti, ho ripreso felice il mio lavoro. Ma non capisco perché le mie amiche non mi parlano più. Ciao a tutti.

Intelligenza Artificiale

Egregio direttore, le scrivo per raccontare la mia delusione. Mi chiamo C1P8 e sono un grande appassionato di informatica e tecnologia; non so perché, forse perché mio padre era un robot, o forse perché non mi perdo un film di fantascienza. Nel mio lavoro sono il migliore e tendo sempre a conoscere nuove tecnologie per essere aggiornato. Quando è arrivata questa Intelligenza Artificiale ero felicissimo: un enorme aiuto nei lavori che svolge l’uomo. Anzi, ho licenziato tutti i dipendenti della mia azienda informatica, tanto I.A. fa tutto da sola, non chiede né ferie né maternità né malattia.
Alle loro rimostranze, (mi hanno comunicato che loro e le loro famiglie dovevano mangiare) I.A. ha provveduto a scrivere una e-mail a tutti, sostenendo che potevano benissimo sfamarsi con dei cibi virtuali. Geniale. Ero entusiasta di questa nuova tecnologia. Fino a ieri, mi è crollato il mondo addosso.
Dato che nel tempo libero mi occupo molto di volontariato, ho chiesto a I.A. di fare qualcosa per migliorare il mio aiuto alle persone nel momento del bisogno. I.A. mi ha trasformato in un water.

La pura verità

Egregio direttore, dico basta. Sono il Dott. Sempre No, e sono stufo degli allarmismi che voi giornalisti da bottega scrivete puntualmente sui vostri giornaletti, o che ripetete stancamente nei telegiornali.
Non esiste nessuna emergenza climatica. C’è sempre stata la siccità, ha sempre fatto temporale: per due gocce d’acqua adesso siamo sempre in stato d’allerta! La vostra è solo invidia per il mio SUV 8.500 di cilindrata, che contribuirebbe al surriscaldamento del pianeta. Ma piantatela per favore.
Quando è che avrete il coraggio di scrivere la verità? Quando è che direte finalmente che l’uomo non è mai andato sulla Luna (il finto allunaggio era stato fotografato alla cava di Ceretta e il LEM era un vecchio boiler verniciato di grigio), che la Terra è piatta, che il Covid non è mai esistito e tutti quelle morti sono dovute a una isteria collettiva? Quando avrete il coraggio di scrivere che il vaccino anti Covid è un modo per controllarci iniettandoci un nano chip? E se proprio vogliamo dirla tutta, se qualche volta fa temporale è solo a causa delle scie chimiche che rilasciano gli aerei, quindi il governo controlla anche il clima. Ora però devo interrompere la scrittura, chiedo che arrivi subito l’inserviente a togliermi questa orrenda camicia di forza: stanno evacuando il manicomio, la Protezione Civile ci sta mettendo in salvo sui canotti a causa di questa enorme e inaspettata inondazione.

Una mamma in ansia

Caro Cose Nostre, le scrivo perché sono disperata. Prima che terminasse la scuola, mio figlio ha tirato una cattedra in testa alla professoressa, mandandola in ospedale con tre mesi di prognosi. Apriti cielo, è stato trattato come un criminale: persino la scuola lo ha denunciato. Ma io mi chiedo: possibile che i nostri poveri ragazzi non possano avere un attimo di distrazione? Capita a tutti un momento di sconforto, no? Pensi che al mio pargoletto già hanno ritirato il telefono, perché in classe non si può tenere: il poveretto nell’ultimo compito in classe ha preso quattro, perché non ha potuto copiare dal cellulare! Non si fa così! La scuola dovrebbe educare i ragazzi, non demoralizzarli con le costrizioni!
In più, il poveretto ha litigato con la baby gang che frequenta nel tempo libero, così è stato escluso: cosa gli rimane quindi da fare? Non si diverte a derubare i coetanei da solo, poi ha paura.
Pensi che io e mio marito eravamo talmente arrabbiati che ci siamo persi il Grande Fratello Vip.
E poi questa professoressa se l’è cercata: l’ha rimproverato solo perché durante la lezione stava molestando la compagna di fianco! Ma è lei che si è messa la minigonna per provocarlo! Certi professori sono troppo arroganti, addirittura pretendono delle scuse, come in questo caso.
Ma è la scuola che deve scusarsi con noi, per aver provocato un trauma psicologico a mio figlio: ma questi professori non sono mai stati giovani? Non hanno mai avuto un momento di debolezza?
Per fortuna è intervenuta la legge che è uguale per tutti, e giustamente il mio povero figliolo è stato promosso: per premiarlo di tutto questo stress subito, io e mio marito Kevin gli abbiamo regalato la sua prima BMW. Che brutta società, per fortuna ci sono ancora persone educate come noi.
Sperando in una scuola più giusta, libera e tollerante, la saluto. Citty Laguerriera.

 

Che dire. Uno spaccato dell’Italia contemporanea. Bear.

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