In occasione dell’ottantesimo anniversario della Resistenza, la sezione ANPI “Santina Gregoris” di Caselle e Mappano ha organizzato una conferenza per ricordare Antonio Gramsci, il suo pensiero e il contesto storico in cui è vissuto. La serata, svolta il 27 ottobre presso la sala polifunzionale di Via Basilio Bona a Caselle, è stata condotta da Stefano Tubia, giornalista del Risveglio, che ha presentato e moderato gli interventi dei relatori: il Prof. Angelo D’Orsi, Università di Torino e autore del libro “Gramsci: Una nuova biografia”; la Dott.ssa Francesca Chiarotto, comitato scientifico Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci e la Dott.ssa Maria Grazia Sestero, Presidente onoraria nazionale ANPI.
D’Orsi ha ripercorso le tappe salienti della vita privata e politica di Gramsci, mettendo in risalto gli elementi che hanno contribuito a formarne la personalità e il pensiero filosofico e politico. L’infanzia in Sardegna e la famiglia (1891-1911), il dolore della malattia, la vita universitaria a Torino (1911) che lo porta a conoscere i “compagni” politici, gli anni del giornalismo, della politica attiva, la guida del Partito Comunista d’Italia (1924-1927) e infine la prigionia, voluta dal regime fascista, dal 1926 alla morte nel 1937. Conclude D’Orsi: “L’elaborazione gramsciana fornisce strumenti che possono essere utili a tutti coloro che vogliono ragionare sugli elementi portanti della modernità. […] Gramsci ci ha regalato una serie di elementi che possiamo utilizzare anche prescindendo dalla opzione politica. Egli fa del rigore intellettuale e della coerenza morale uno stile di vita fondamentale. Gramsci non firma i suoi articoli perché è importante far circolare le idee e non i nomi”.
Chiarotto, Università di Torino, ha illustrato gli scritti di Gramsci, a partire dall’attività giornalistica sull’Avanti, Ordine Nuovo e l’Unità fino alla pubblicazione delle Lettere e dei Quaderni dal carcere, fortemente voluta da Palmiro Togliatti per la casa editrice Einaudi. Le successive edizioni critiche delle opere e le biografie hanno contribuito a mettere in luce la statura del pensiero di Gramsci e della sua produzione letteraria ed epistolare, proseguita anche quando gli fu impossibile partecipare attivamente alla vita politica.
In chiusura, Sestero ha descritto la particolare situazione socio-politica di Torino negli anni di Gramsci. La classe operaia torinese era sindacalizzata e politicamente attiva, gli scioperi e le manifestazioni di piazza erano fortemente partecipati e i partiti di sinistra stabilmente radicati. In questo contesto, l’affermazione del regime fascista si avvalse dello squadrismo più violento per consolidare la presa del potere, con i fatti culminati nella strage di Torino del 1922.
Davide Onida