Il cerume, a differenza di quanto si possa pensare, non è sinonimo di sporcizia, ma è costituito da una sostanza oleosa giallastra prodotta dalle nostre ghiandole sebacee ceruminose presenti nel condotto uditivo esterno dell’orecchio. La sua funzione è sia protettiva, in quanto ostacola l’ingresso di materiale estraneo nel condotto (batteri, funghi, acqua, insetti, polvere…), sia lubrificante così da contrastare la secchezza del condotto stesso.
Quando se ne accumula troppo però porta alla formazione di tappi veri e propri. Ciò si può verificare per una eccessiva produzione o per una predisposizione anatomica di tortuosità e ristrettezza del condotto uditivo. Il tappo si forma più frequentemente nei bambini, nei soggetti affetti da dermatiti seborroiche e psoriasi, negli anziani, in chi ha le protesi acustiche e in chi ha una scorretta igiene delle orecchie ad esempio coloro che utilizzano bastoncini (cotton-fioc) o cotone in batuffoli.
Si riscontra inoltre spesso dopo un bagno o una doccia in quanto il cerume è igroscopico, cioè a contatto con l’acqua la assorbe con conseguente aumento di volume del cerume fino a formare il tappo.
Chi ne è affetto riferisce di solito una riduzione dell’udito (ipoacusia), ronzii (acufeni), prurito, dolore, percezione di orecchie piene e alle volte anche vertigini. In alcuni soggetti può però rimanere del tutto asintomatico.
Il modo migliore per rimuovere il tappo è rappresentato da un lavaggio. È consigliato, prima di sottoporsi a questo trattamento medico, utilizzare delle gocce ceruminolitiche utili per ammorbidirlo così da facilitarne l’asportazione, soprattutto se i tappi sono presenti da più tempo e quindi sono divenuti più secchi. Il lavaggio viene effettuato dal medico con una siringa (senza ago!) piena di acqua. Mediante un beccuccio stretto si esercita una pressione in modo da creare un’onda di lavaggio che ne permetta l’asportazione.
Il 4% degli assistiti che si reca dal proprio medico di famiglia presenta un’ostruzione del condotto uditivo esterno dovuta al cerume, rilevato dal medico mediante apposito otoscopio. Si tratta pertanto di un evento di comune riscontro nell’attività ambulatoriale e di solito non rappresenta un’urgenza: non è necessario pertanto recarsi in pronto soccorso, ma è utile parlarne con il proprio medico che potrà effettuare il lavaggio o inviare l’assistito da un medico che abbia le competenze per eseguire tale manovra.
Non è necessario trattare i pazienti che hanno dei tappi asintomatici: se non dà fastidio non è necessario sottoporsi al lavaggio. Se invece il tappo provoca dolore, ipoacusia o prurito, va trattato. È utile ricordare che è sempre meglio evitare l’uso di coni o candelette fai-da-te per curare o prevenire l’occlusione da cerume. Il lavaggio auricolare ha alcune controindicazioni rappresentate dall’otite media acuta, da pregressi interventi chirurgici all’orecchio e in presenza di perforazione della membrana timpanica. Per tale motivo è importante una dettagliata anamnesi prima di effettuare un trattamento auricolare.
La prevalenza di complicanze del lavaggio auricolare dipende dall’esperienza del medico: il rischio maggiore è dato dalla perforazione della membrana timpanica o dal trauma dovuti ad una pressione eccessiva o diretta sul timpano del getto d’acqua usato per l’irrigazione.
Terminato il trattamento di rimozione del tappo il medico rivaluterà il paziente mediante esame otoscopico cosi da verificare la completa risoluzione dell’occlusione e dei sintomi. Se la rimozione risulta inefficace sarà necessario inviare il paziente ad un otorinolaringoiatra che è in possesso di competenze specifiche e ulteriori strumentazioni utili all’intervento.
Udite, udite…
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