Il buio al di qua e al di là della siepe

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È doverosa una premessa: in tutti questi anni sono stata quasi totalmente monocorde e monotematica. Avere interessi e passioni si è rivelato quanto mai piacevole in certe situazioni e utile in altre, a volte un piacevole diversivo, una coperta di Linus in altre.

Le passioni non hanno confini e non ne pongono, permettono e offrono passaggi ed evoluzioni, hanno orizzonti praticamente infiniti. I limiti sono quelli ai quali le sottoponiamo nei periodi complicati quando il nostro spazio mentale e fisico non è in grado di affrontare nulla al di fuori di ciò in cui è costretto. Così è stato anche per me. Il tempo delle tenebre chiude spazi e orizzonti. Quando le tenebre si diradano, il processo è soggettivo e non prevedibile, lentamente si riprendono processi mentali interrotti e si cerca di riportare nella loro sede i pezzi di un puzzle impazzito.

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La luce in fondo al tunnel, lentamente si riavvicina, riusciamo a riprendere il nostro tempo, o almeno una parte, rifacciamo nostri i pensieri interrotti: non senza fatica, andiamo alla ricerca delle cose che abbiamo accantonato, senza sapere quando e se avremmo potuto riappropriarcene. Niente è più come prima, dobbiamo venire a patti con una serie di cambiamenti, vuoti, trasformazioni.

A complicare quanto di per sé è già complicato c’è ciò che ci circonda, a livello sociale, politico, economico. È veramente difficile sottrarsi, pochi ci riescono, con molto cinismo, grande indifferenza e qualunquismo.

Questo scenario è percepibile dalle piccole azioni quotidiane nella quali dobbiamo confrontarci con gli altri, nell’espletamento di una qualsiasi pratica ma paradossalmente anche nei rapporti con le persone che conosciamo, o almeno pensiamo di conoscere: uno stato di tensione, nervosismo, prevaricazione, impazienza che rivelano quanto ormai difficile sia anche la più superficiale convivenza.

In un contesto simile è difficile ricavarsi spazi di serenità, ricominciare percorsi che ci riportino a progetti che abbiamo dovuto interrompere, affrontando sentimenti che serpeggiano sempre più: individualismo e indifferenza altrui, soprattutto quando dobbiamo fare i conti con fragilità personali. Un giorno qualcuno mi disse una frase – sono passati quasi quarant’anni ma non la dimentico -: “L’ora più buia precede sempre l’alba”. Nulla di più vero, il buio ci sembrerà eterno ma lentamente si dissolve, quella piccola luce, lentamente, ci permette di vedere e trovare il sentiero che, non senza fatica, ci porta sempre ad un traguardo, passando attraverso tappe intermedie, indispensabili per affrontare quelle successive. Poi la disperazione lentamente lascia spazio a sentimenti più pacati, è l’inizio di un nuovo giorno, e poi un altro ancora. Le persone che sono rimaste al nostro fianco, che a volte non meritiamo, condividono il nostro cammino, sono in parte artefici e complici del nostro cambiamento: la spalla dei momenti di cedimento, il braccio per evitare inevitabili cadute. Siamo meno vulnerabili agli aspetti meno gradevoli con i quali dobbiamo confrontarci, le nostre antiche passioni lentamente riprendono forma nei nostri pensieri. Il periodo prenatalizio è uno dei peggiori sotto questo aspetto. Da una parte provoca frenesia di preparativi e aspettative, dall’altra riporta capitoli del passato dolorosi e nostalgici, non sempre c’è la forza di andare avanti “facendo finta di niente” e il rischio è una disastrosa ricaduta nel limbo viscido di nuove tenebre.

“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro che sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.”
(Murakami, Kafka sulla spiaggia )

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Giuliana Vormola
Nata a Ciriè il 20/11/1955 Giornalista pubblicista inizia a scrivere su Cose Nostre e altri giornali locali da inizio anni 90 su temi legati all'ambiente. L'interesse e la passione per la botanica sono il motivo conduttore principale dei suoi scritti e delle sue attività. Con l'Associazione Vivere il Verde inizia la manutenzione del giardino del vecchio Baulino a Caselle, durata 20 anni, coinvolgendo la scuola primaria locale. L'attività editoriale collegata ha permesso la partecipazione al circuito Gran Tour del comune di Torino e la collaborazione con Gardenia. "Emozioni saperi sapori..... " è un progetto che sta prendendo forma sul web e sui social: partendo dalle "verdi" emozioni si arriva in cucina con i saperi della tradizione per esprimere i sapori che ne derivano.

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