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mercoledì, Ottobre 16, 2024

    La liutaia di Borgo San Paolo

    A colloquio con Chiara Scardinale

    Qualche settimana fa, mentre scorrevo distrattamente Facebook, l’algoritmo che interpreta i nostri desideri mi ha messo sotto gli occhi un post, pubblicato in un gruppo relativo a Borgo San Paolo al quale non sono nemmeno iscritto. A scrivere era Chiara Scardinale, che si presentava come la liutaia che ha aperto in via Volvera. L’idea che una giovane donna avesse avuto l’intraprendenza di aprire da sola un laboratorio di liuteria a Torino, cimentandosi in un’arte che fino a tempi recenti era quasi esclusivamente maschile, e senza timore delle incertezze che può comportare vivere di un’attività di artigianato artistico senza la protezione di un contratto di lavoro, mi ha immediatamente colpito. Così, sono andato a suonare alla bottega di via Volvera 20: mi ha aperto Chiara, classe 1996, che mi ha accolto con simpatia nel suo laboratorio e ha subito accettato la proposta di una breve intervista in cui presentarsi ai lettori di «Cose Nostre».

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    Chiara, ci racconti come ti sei appassionata all’arte della liuteria?

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    A 15 anni mi è venuto il desiderio di suonare il violino, e ho iniziato a studiarlo. Dopo un anno ho capito che non avevo un interesse tale da spingermi a proseguirne seriamente lo studio, ma il contatto con questo strumento mi ha fatta appassionare di liuteria. Se mi chiedi il perché, non te lo saprei spiegare… probabilmente è stato il fascino dell’idea di creare con le proprie mani uno strumento musicale, con l’aura “romantica” che questo porta con sé.

    E come sono quindi proseguiti i tuoi studi?

    Terminato il liceo, sono andata a frequentare la Scuola di Liuteria a Milano, e mentre studiavo ho iniziato a fare pratica collaborando con alcuni liutai torinesi e milanesi (Rocca, Gibertoni, Bohr). Un anno fa ho fatto una prova di lavoro da Legrand, a Losanna, dove mi è stato offerto un contratto. L’idea di vivere a Losanna, però, non mi è piaciuta, e mi sono sentita più serena al pensiero di tornare nella mia città e aprire un’attività per conto mio: così ho fatto, e ho aperto questo laboratorio l’autunno scorso.

    Ci descrivi, con parole semplici, il tuo lavoro?

    La mia è un’attività essenzialmente manuale, che consiste nel costruire uno strumento musicale partendo da assicelle di legno, e rifacendosi a dei modelli antichi che si possono personalizzare. Il primo taglio avviene con una sega a nastro, poi si procede interamente a mano con specifici scalpelli. Ci vogliono un paio di mesi per costruire un violino o una viola, tre o quattro per un violoncello. Con le commissioni che ho ricevuto ho già una lista d’attesa di un anno. Inoltre, faccio riparazioni su strumenti esistenti.

    Costruisci solo strumenti ad arco o anche altri cordofoni?

    Solo archi, penso che non abbia molto senso allargarsi ad altri strumenti; anzi, credo che la forza di un artigiano sia proprio quella di specializzarsi e perfezionarsi in una specifica nicchia. Posso occasionalmente fare piccole riparazioni su altri strumenti, come chitarre o liuti.

    Che rapporto si instaura tra un liutaio e i musicisti che gli commissionano gli strumenti?

    Queste prime commissioni, a dire il vero, mi sono arrivate da dei commercianti. In ogni caso, la bravura del liutaio sta nel saper soddisfare il committente circa il tipo di suono che questi desidera dal proprio strumento. Personalizzare lo strumento è una delle vere abilità del liutaio.

    La tua è un’attività di tipo artigianale, genere di lavoro che negli ultimi decenni è andato parecchio in crisi (basti pensare a quante botteghe hanno chiuso nelle nostre vie). A te non è certamente mancato il coraggio nel compiere questa scelta di vita. Come vedi il futuro del tuo lavoro?

    Credo che la liuteria sia un tipo di artigianato che non morirà mai, perché è un’arte in cui la manualità è insostituibile. Nell’aprire la mia bottega, sì, mi sono un po’ buttata senza rifletterci troppo, altrimenti forse non l’avrei fatto; però la risposta non è mancata, come dimostrano le commissioni ricevute, che mi terranno impegnata nei prossimi mesi.

    La tua famiglia e i tuoi amici come hanno preso una scelta lavorativa così anomala?

    Mi sono sempre sentita molto appoggiata e supportata. Del resto, già ai tempi del liceo parlavo del mio sogno di aprire una bottega da liutaia, per cui tutti si aspettavano che questo potesse essere il mio destino.

    Terminato il colloquio, mi faccio guidare in una breve visita al laboratorio, tra il fascino di attrezzi, legni, colle e vernici dall’aspetto antico, una viola e un violoncello in costruzione e tanta passione per il proprio lavoro. Salutando Chiara non posso che augurarle ogni successo per la sua attività, e sperare di ascoltare presto un suo violino suonato da un grande solista.

    Questo mese al botteghino…

    Unione Musicale: (https://www.unionemusicale.it/) Numerosi appuntamenti tra il Conservatorio e il Teatro Vittoria. Si segnala, il 10 aprile al Conservatorio, il concerto dell’ensemble inglese Voces8, un ottetto che canta a cappella interpretando musiche dal Cinquecento ai giorni nostri.

    Filarmonica: (https://www.oft.it/it/)

    Accademia Stefano Tempia: (https://www.stefanotempia.it/)

    Polincontri Classica: (http://www.policlassica.polito.it/stagione) Il 25 marzo alle 18 il Quartetto Adorno interpreta il Quartetto “Razumowsky” di Beethoven e “La morte e la fanciulla” di Schubert.

    Educatorio della Provvidenza: (https://www.educatoriodellaprovvidenza.it/) Il 22 marzo, per la stagione di SmartOpera, serata dedicata al patriarcato nei personaggi dell’opera.

    Concertante: Numerosi appuntamenti in varie sedi e orari. Si segnala, all’auditorium “Orpheus”, il 16 marzo alle 17 recital della pianista Chiara Biagioli dedicato ai compositori russi. Il 9 aprile alle 21, alla Famiija Turineisa, concerto del tenore Andrea Carè dedicato a Verdi (al pianoforte Achille Lampo).

    Orchestra Rai: (http://www.orchestrasinfonica.rai.it/) Il 20 marzo concerto straordinario dedicato al giovane Puccini (Capriccio sinfonico, Preludio e Tregenda da Le Villi, Messa di Gloria), con Francesco Meli, Markus Werba e il Coro del Teatro Regio, dirige Michele Gamba. Il 29 marzo Concerto di Pasqua, diretto da Andrés Orozco-Estrada: Stabat Mater di Pergolesi (con Giuliana Gianfaldoni e Cecilia Molinari) e Sinfonia “Pastorale” di Beethoven.

    Concerti Lingotto: (https://www.lingottomusica.it/) Il 16 marzo i complessi di MusicAeterna, diretti da Teodor Currentzis, propongono il Concerto per fortepiano e orchestra KV 491 (solista Olga Pashchenko) e il Requiem KV 626 di Mozart.

    Teatro Regio: (https://www.teatroregio.torino.it/) Dal 22 marzo al 2 aprile La fanciulla del West di Puccini, con Jennifer Rowley, Roberto Aronica, Gabriele Viviani (cui si alternano Oksana Dyka, Amadi Lagha, Massimo Cavalletti), direttore Francesco Ivan Ciampa, regia di Valentina Carrasco. Il 7-11 aprile, al Piccolo Regio, The Tender Land di Aaron Copland. Per la stagione di Concerti, il 30 marzo Orchestra e Coro del Regio, diretti da Diego Ceretta, propongono Vetrate di chiesa di Respighi e il Requiem in do minore di Cherubini.

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