Dal Piemonte ci trasferiamo in Lombardia, diretti al comune di Abbadia Lariana (LC) (204 m s.l.m.) situato sul lago Lario su di un piccolo conoide della sponda orientale del ramo di Lecco. Gran parte del territorio comunale è distribuito sui versanti scoscesi della Grigna Meridionale (2184 m).
Lasciata l’auto in uno dei parcheggi gratuiti presenti a monte della SP72, ritorniamo sulla stessa avviandoci in direzione di Lecco fino a raggiungere, poco prima dell’imbocco della galleri, una scalinata dove vi è un cartello indicatore arancio riportante la scritta “Sentiero del Viandante”. Punto di inizio dell’escursione ma non solo: se si ha tempo a disposizione, in paese, meritano una visita le chiese di San Lorenzo con affreschi cinquecenteschi e l’antico organo; la “Torraccia”, ciò che rimane di una fortificazione del secolo XII ed altro ancora.
Con una piacevole passeggiata di un’ ora circa, lungo la val Monastero, si può raggiungere la cascata Cenghen, l’unica importante di tutto il gruppo delle Grigne che regala la visione di un salto di cinquanta metri. Seguendo l’indicazione si sale ad un poggio con vista panoramica verso il bacino inferiore del lago, sul Bastione di San Martino e sulle opposte Cime del Moregallo e dei Corni di Canzo sul Triangolo Lariano. Imboccata l’antica via che da Lecco portava a Colico, collegamento alternativo al lago verso la Valtellina e verso i passi alpini, nonostante nel tempo abbia subito diverse modifiche, tutt’oggi offre un interessante percorso escursionistico di circa quaranta chilometri. Seguendo le placchette arancioni e le frecce, o i bollini dello stesso colore, si susseguono bellissimi panorami sul lago, sui paesi costieri e sulle cime circostanti.
Si attraversano vicoli stretti di antichi borghi dalle suggestive case in pietra e poi uliveti, vigne, prati in fiori e boschi dalle sorprendenti varietà botaniche. Con due giornate da dedicare al cammino proseguiamo senza stabilire una meta, raggiungiamo Borbino, Novegolo, Maggiana, Rongio, Sonvico e Sornico dai suggestivi caseggiati in pietra arricchiti da portali barocchi e da logge in legno. Si prosegue fino ad arrivare al ex Seminario Clarettiano, dove è possibile scegliere tra due percorsi: la variante a sinistra prosegue lungo la costa del lago mentre la variante di destra sale a Genico e a Ortanella (991 m s.l.m.) più impegnativo ma con giornate serene offre emozionanti scorci panoramici. Optiamo per quest’ultimo.
Giunti a Genico si prosegue per la Croce di Brentolone, alpe Mezzedo, Ortanella, alpe dei Fopp, Castello di Vezio, Vezio, Varenna. Conclusione della prima tappa. Dati complessivi GPS: tempo 9 ore, 18 km, quota max 1007 m s.l.m., dislivello totale +1695/-1721 m. Varenna dal nucleo raccolto e facilmente visitabile, il suo centro storico con la chiesa di San Giorgio. Gli stretti vicoli con le scalotte dai passaggi voltati e dalle ripide gradonate che scendono verso il lungolago dove si percorre la passerella sospesa sull’acqua, detta “passeggiata dell’amore” che porta all’imbarcadero. E poi ancora Villa Cipressi, il Museo delle Scienze Scanagatta.
La seconda tappa si inizia risalendo a Vezio, percorrendo la mulattiera acciotolata sino alle prime case, ad un bivio si svolta a sinistra in direzione Regolo, raggiunta la località Cestaglia si prosegue per circa otto chilometri su di un percorso panoramico e riposante raggiungendo in tre ore e trenta il comune di Bellano. Dopo le prime case e muraglie si giunge al ponte di San Rocco sul torrente Pioverna e all’omonima chiesa. Seguendo in discesa la scalinata verso il centro incontriamo l’accesso all’Orrido di Bellano al quale merita dedicare una interessante visita.
Inoltrati nella gola naturale formatasi in quindici milioni di anni per erosione del torrente Pioverna, nel tratto tra Taceno in Valsassina e Bellano, è possibile provare il fascino misterioso del luogo percorrendo un breve tratto, in alto sulle fragorose cascate utilizzando delle passerelle infisse nella roccia. Ritornati sulla scalinata percorriamo le caratteristiche vie strette e irregolari giungendo all’ampio viale alberato prospiciente al lago. In treno è il ritorno ad Abbadia Lariana per il recupero dell’auto.
Cartografia: KOMPASS 1:50.000 Lago di Como