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    Mutande bianconere

    VenticinqueGocce2WebIl 26 Giugno 2018, verso le 18, ho avuto la sensazione d’aver vinto il mio mondiale. Piccolo, magari meschino ed insignificante, ma vinto! Sicuramente una sensazione condivisa quasi a livello europeo, dal punto più a sud dell’ Europa fino ad arrivare a quello più freddo al nord: Corea del Sud 2 Germania 0.

    Finalmente anche i presuntuosi sono caduti, e poi dileggiati, derisi, umiliati. Che poi sia stata proprio la Corea, ha un valore aggiunto per noi Italiani. Comunque non uno, uno solo, a dirsi dispiaciuto per la disfatta di chi a livello europeo, ha sempre e comunque dettato leggi, tempi e modi. Anche calcisticamente parlando a livello di nazionale. Mai simpatici.

    Forse Angela Merkel aveva provveduto a contattare il suo sarto per l’ennesima giacchina color impossibile da sfoggiare all’eventuale finale, ma non è andata così. E non è andata bene nemmeno alle cosiddette grandi: le telecamere cercavano rapaci i primi piani delle lacrime di Piquè, il sig Shakira, di Neymar, che ha vinto il titolo di peggior simulatore,  della locomotiva belga Lukaku, di Messi e del paracarro in partenza dalla Juve Higuain; solo i galletti francesi sono passati, ed hanno alzato il trofeo. Onore ai vincitori.

    Passata questa sbornia di calcio pensavo saremmo ritornati al nostro orticello malmesso, con molto da potare, estirpare per poi riseminare nuovamente su terra buona. Invece non è andata proprio così: è arrivato lui. Il capoluogo piemontese lo sta cullando per garantirgli tranquillità e riservatezza, la privacy è d’obbligo, i curiosi tenuti lontani e il codazzo di vetture che lo accompagna è degno di Putin o Trump.

    Il semidio CR7 è qui, a vestire i colori bianconeri. Ha reso popolare una Torino in declino. Lui insieme alla casa di tolleranza con le bambole di gomma. C’è di che essere orgogliosi!

    Detto questo, vedere un calciatore, bravo ovviamente, che viene accolto come Ramses nell’antico Egitto, mi lascia perplesso. Diciamolo subito: la Juventus non ha “solo” comprato un fenomeno del calcio, anche se a fine carriera, ma ha messo a segno un’imponente operazione finanziaria, i cui proventi si cominciano a vedere. Costo degli abbonamenti e dei biglietti aumentato, la maglia di Ronaldo andata a ruba tanto da non riuscire a far fronte alle richieste, sponsor disposti a cifre iperboliche, i tifosi impazziti (perché con questo caldo, aspettare per ore che CR7 esca dall’aereo privato con la famiglia, o davanti al J Medical o che passi in collina col codazzo di Jeep è pura follia), i tifosi, dicevo, attendono miracoli e vivono una attesa mai provata prima.

    La gallina dalle uova d’oro nel vero senso della parola. Il problema è se e quando comincerà a deporle. Si perché va bene tutto questo ubriacarsi di speranze per i futuri trofei, ma il giovanotto di ormai 33 anni, dovrà fare pur qualcosa.

    Vi è capitato di vedere, almeno in parte la conferenza stampa? No? Meglio, perché il festival delle banalità è già cultura in confronto: tra lui e i giornalisti non saprei chi premiare.

    Però… vi ricordate quando la Svezia ci eliminò dal mondiale? Tutti a dare addosso alle nostre squadre farcite di stranieri, e nessuna a crescere dei giovani al proprio interno, con la conseguente disfatta della Nazionale. Ecco, la Juventus ha buttato questo pensiero alle ortiche, direi. Il campione è già collaudato, preconfezionato. A dirla tutta, la differenza sia economica che di trattamenti a 360° tra lui ed il resto della rosa, lascia pensare che il buon Allegri faticherà non poco a tenere le redini in pugno.

    Avete visto la sua macchina aziendale? Una vera offesa per chi comunemente guida una  Bugatti Chiron, una Lamborghini Aventador e così via. Il nuovo AD di FCA, Mike Manley, gli ha offerto una Jeep Grand Cherokee top di gamma. Chissà se Marchionne lo avrebbe fatto.

    Comunque, ad oggi il bilancio è questo: due reti alla quarta giornata al Sassuolo (nientemeno), una al Frosinone (favoloso) ed una espulsione (ingiusta) in Champions. Attendiamo sviluppi.

    Perdonate la domanda: qualcuno ha idea di come si realizzi una collezione di intimo? Egli disegna mutande? Mi sono caduti gli occhi, e non solo quelli,  sul sito CR7UNDERWEAR.

     

    Luciano Simonetti

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    Luciano Simonetti
    Luciano Simonetti
    Sono Luciano Simonetti, impiegato presso una azienda facente parte di un gruppo americano. Abito a Caselle Torinese e nacqui a Torino nel 1959. Adoro scrivere, pur non sapendolo fare, e ammiro con una punta di invidia coloro che hanno fatto della scrittura un mestiere. Lavoro a parte, nel tempo libero da impegni vari, amo inforcare la bici, camminare, almeno fin quando le articolazioni non mi fanno ricordare l’età. Ascolto molta musica, di tutti i generi, anche se la mia preferita è quella nata nel periodo ‘60, ’70, brodo primordiale di meraviglie immortali. Quando all’inizio del 2016 mi fu proposta la collaborazione con COSE NOSTRE, mi sono tremati i polsi: così ho iniziato a mettere per iscritto i miei piccoli pensieri. Scrivere è un esercizio che mi rilassa, una sorta di terapia per comunicare o semplicemente ricordare.

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