Un inizio un po’ impegnativo per una rubrica dedicata al tempo libero, ma lasciatemi spiegarne la scelta. Innanzitutto siamo nel fitto della oscura foresta Covid-19 e la via che ci porterà a “riveder le stelle” non è ancora ben chiara e ben segnalata.
Il 25 marzo scorso, poi, è stato il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, approvata dal Consiglio dei Ministri nella seduta di venerdì 17 gennaio, in vista dei 700 anni dalla sua scomparsa che cadranno nel 2021: gli studiosi riconoscono come possibile inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia proprio il 25 marzo.
Non starò a dilungarmi su questa strana atmosfera che ci circonda, su questa situazione surreale e quasi da film di fantascienza degli Anni ’50 del secolo scorso che stiamo vivendo ormai da parecchie settimane, dato che il mondo intero ne parla e ne discetta decisamente meglio di quanto potrei fare io ed è anche il leitmotiv di questo numero di Cose Nostre.
Siccome sono ottimista di natura, da bravo Sagittario, e vedo sempre il bicchiere mezzo pieno (ma vi siete resi conto di quanto è migliorata l’aria con questa forzata immobilità?), ho pensato di prendere spunto dalla voglia irrefrenabile di tutti noi di tornare ad appropriarci delle nostre libertà abituali, quali quella di uscire all’aria aperta senza mascherina e senza distanziarci uno o più metri dai nostri cari. Mentre vi scrivo non si sa quando questo avverrà, ma “andrà tutto bene”.
Perciò facciamoci trovare pronti al “libera tutti” senza dimenticarci ciò che questa esperienza di vita ci ha insegnato nel bene e nel male.
Al momento il Trattato di Schenghen è annullato e l’Europa ha rialzato le barriere di confine tra uno Stato e l’altro, quindi rivolgo la mia attenzione sul nostro Bel Paese e vi propongo dei Cammini forse poco conosciuti che uniscono cultura, movimento nella natura e gastronomia.
Ne ho scelti alcuni da nord a sud, che vi proporrò in due puntate, e di ognuno cercherò di darvi notizie storiche e turistiche, lasciando a voi la decisione di quale approfondire.
Potrebbe essere un modo diverso per progettare qualche giorno di vacanza nei mesi che verranno.
Il Cammino di Dante
Ravenna-Firenze – percorso ad anello – km. 400 – 20 tappe
È il primo viaggio organizzato attraverso i sentieri e le vie medievali che univano la Romagna e la Toscana percorse dal Sommo Poeta ai tempi del suo esilio, periodo in cui scrisse la Commedia.
Gli itinerari si snodano attraverso quei luoghi del territorio Tosco-Romagnolo citati nella Commedia, o direttamente vissuti dal Poeta durante i suoi anni di esilio. I sentieri che compongono gli itinerari, nella maggior parte dei casi, sono percorsi “in cresta” utilizzati sin dal basso medioevo, fino allo sviluppo dell’attuale rete viaria risalente alla fine dell’800. A tratti questi sentieri medievali coincidono con antiche strade etrusco – romane, facilmente riconoscibili dai tipici selciati.
Il percorso si sviluppa attraverso un anello di circa 400 Km congiungendo la Romagna e il Casentino, per un totale di 20 tappe fisse, da percorrersi in senso antiorario. I due estremi del percorso – punti di partenza e arrivo – sono rappresentati dalla Tomba di Dante a Ravenna, e il Museo Casa di Dante a Firenze. Attraverso il Cammino di Dante si riscoprono i meravigliosi paesaggi della Romagna e del Casentino, si rivivono i fasti dei Conti Guidi e dei loro castelli ricchi di storia e di misteri, ci si può bagnare nelle acque dolci e limpide dell’Acquacheta, ammirando la maestosa e sconosciuta bellezza delle foreste casentinesi e respirando l’aria fresca e tersa dei suoi eremi, dove l’uomo ritrova se stesso e la sua spiritualità più intima.
Il Cammino di Dante, da percorrersi a tappe, è caratterizzato da strutture non sfarzose a costi contenuti. La semplicità e l’accoglienza saranno maestri e compagni di questa esperienza. Informazioni dettagliate: camminodidante.com
La Via del sale – la Via del mare
Limone Piemonte (CN)- Monesi (IM) – 40Km
La Via del sale si snoda tra Piemonte, Francia e Liguria ed è conosciuta sin dal Medioevo, quando commercianti, mulattieri e pastori partivano dalla Riviera Ligure e si spostavano verso l’arco alpino. Veniva chiamata anche Via Marenga (che porta al mare). I commercianti portavano con sé merci preziose da rivendere Oltralpe e tra queste la più importante era il sale, che dà il nome alla Via.
La Via del Sale oggi è un percorso in ben 9 tappe che da Limone Piemonte porta a Monesi, per proseguire poi in direzione della Riviera Ligure e Ventimiglia con numerose varianti a scelta. Si snoda per circa 40 km tra i 1800 e i 2000 metri di quota, in una natura incontaminata.
Tra distese di verde lussureggiante, borghi di montagna e panorami suggestivi, la Via del Sale è un percorso di media difficoltà, che accontenterà sia gli amanti del trekking, sia gli appassionati delle due ruote. Infatti, si può percorrere a piedi o in MTB, ma anche con la bici elettrica e…a cavallo.
Lungo la Via, tra valichi e passi di montagna dalla bellezza inconfondibile, anche luoghi di culto e fortificazioni militari, che rispecchiano la storia passata della zona. Una volta arrivati a destinazione, la Riviera Ligure vi regalerà invece tutti i benefici del mare e il giusto riposo.
La Via del sale – la Via del mare
Varzi (PV) – Portofino (GE) – 90 km – 4 tappe
Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero costituì i feudi imperiali con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare; assegnò questi territori a famiglie fedeli che dominarono per secoli questi feudi.
La famiglia Malaspina, in accordo con la città di Pavia, garantiva il flusso delle merci attraverso il suo territorio riscuotendo relative tasse e gabelle e garantiva la sicurezza delle merci e la protezione dei viandanti. L’apertura di questa via per il mare fece diventare il paese di Varzi un centro commerciale di grande importanza fornito di negozi, magazzini, depositi e protetto da un castello cinto da mura.
Il trasporto dei sacchi di sale veniva effettuato a dorso di mulo, poiché le strette e disagevoli mulattiere che si inerpicavano sui pendii non permettevano certo il passaggio di carri. Una rete con punti di tappa, offriva ad uomini ed animali, alloggio e stallazzo per questa lunga traversata.
Dal 2017 la Regione Liguria ha stanziato fondi per migliorare la parte ligure del cammino, e tutto il sentiero della Via del Sale in Liguria è ora ben segnalato con la nuova segnaletica, come VM (la Via del Mare), su sfondo bianco-rosso.
Infatti la si può fare in totale sicurezza anche perché ogni punto di sosta è attrezzato con Rifugi o B&B che accolgono escursionisti (massimo ogni 6-8 ore di cammino per ogni tappa), e il sentiero è tutto ben segnato. Informazioni dettagliate: laviadelsale.eu
Cammino Celeste
Aquileia (UD) – Monti Lussari (UD) – 200 km – 10 tappe
Il Cammino Celeste, così denominato perché unisce luoghi della devozione mariana, è un percorso che passa per strade sterrate e sentieri di montagna, fino a raggiungere il monastero sul Monte Lussari, a 1790 metri s.l.m. La particolarità del cammino è che si sosta in rifugi alpini e si cammina dalla collina all’alta quota, in un modo alternativo di scoprire la montagna.
Il Cammino Italiano parte da Aquileia, una delle capitali storiche del Friuli, colonia romana ed affascinante sito archeologico. Lungo il percorso si attraversa la foresta di Tarvisio e si visitano santuari ed abbazie. Il percorso è segnalato da un pesciolino stilizzato, simbolo del Cammino Celeste ricavato dal mosaico che costituisce il pavimento della basilica di Aquileia. Dalla basilica di Aquileia, sede dell’antico patriarcato, si passa al santuario della Rosa Mistica di Cormons, all’abbazia di Rosazzo, al santuario della Beata Vergine a Castelmonte fino al santuario della Madonna del Monte Lussari.
Come in ogni cammino ogni pellegrino potrà costruire il suo, secondo le proprie esigenze ed intenzioni. Già ora, infatti, è possibile diversificare l’itinerario, sia pernottando in luoghi diversi da quelli “principali” sia approfittando di alcune significative varianti, come quella dell’Abbazia di Rosazzo. Informazioni dettagliate: camminoceleste.eu
Cammino dei briganti
Ad anello da Sante Marie (AQ) – 100 km
Ripercorre le strade attraversate dai briganti della Banda di Cartore, che per sfuggire ai Sabaudi si muovevano per le valli al confine tra Lazio e Abruzzo. È percorribile in 7 giorni. In più, ci sono due varianti: la prima variante è alla tappa numero 4, che di per sé è aggiuntiva, poiché parte da Cantore e attraverso un percorso ad anello che passa per il Lago della Duchessa (1920 metri s.l.m.) giunge al punto di partenza.
La segnaletica è bianco-rossa, ma spesso potrebbe essere difficile individuarla, visto che la manutenzione del percorso è gestita esclusivamente da volontari. Per questo è consigliabile munirsi della guida ufficiale, di una mappa e delle tracce GPS. Numerosi i luoghi di accoglienza durante il percorso, oltre alla possibilità di dormire in tenda presso agriturismi.
Per chi intende viaggiare in gruppo, l’associazione “Compagnia dei Cammini” organizza escursioni a cui tutti possono partecipare. Informazioni dettagliate: camminiditalia.org
Cammino delle Terre Mutate
Fabriano (MC)- L’Aquila – 250 km – 14 tappe
Il cammino ha un senso molto profondo con finalità solidali e altruistiche: le tappe sono state pensate in modo da favorire la presenza, l’incontro e l’ascolto delle comunità ferite dal sisma.
Il cammino nelle Terre Mutate si estende nel cuore dell’Italia, da Fabriano a L’Aquila lungo i sentieri di due importanti aree naturalistiche protette: il Parco Nazionale dei Monti della Laga.
Il cammino si sviluppa lungo la dorsale appenninica e attraversa quattro del centro Italia: Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.
Il percorso è immerso in un ambiente prevalentemente montano con paesaggi di rara bellezza: le colline marchigiane, il lago di Fiastra, il massiccio calcareo del Monte Bove, la piana di Castelluccio di Norcia, la Valle del Fiume del Tronto, i Monti della Laga, il Lago di Campotosto e il Gran Sasso. Informazioni dettagliate: camminiditalia.org